Due imperdibili spettacoli Io Sono. Solo. Amleto e Farsi Silenzio firmati e interpretati da Marco Cacciola.

Io sono. Solo. Amleto Ph Luca Del Pia

Un momento di Io sono. Solo. Amleto. Photo: Luca Del Pia.

Cari lettori,

eccoci al nostro abituale appuntamento della domenica. Com’è andata la vostra settimana?

La mia è stata un’eterna corsa contro il tempo con pochi momenti di requie per poter riflettere. Ho idea che anche le vostre non siano state troppo diverse. Così ricche di impegni e oneri, che lasciano però un senso di vuoto più che uno di normale sazietà.

Diceva Seneca nel De Brevitate Vitae che l’uomo non è in grado di usare bene il tempo a sua disposizione e che ne spreca moltissimo in attività che non gli sono di alcun giovamento.

Più si cresce e più diventa difficile ritagliare dei momenti tutti per sé, perché anche nelle ore di svago passiamo più tempo a torturarci con dolorosi pensieri che a vivere attività che possano ricaricare quelle energie che il lavoro e tutto il suo contorno ci succhiano.

Esiste una cura a questo malessere esistenziale dell’uomo contemporaneo che tutti investe prima o poi?

Umilmente ammetto che non lo so, ma nel mare magnum dei comunicati stampa, che dalla riapertura totale si sono moltiplicati esponenzialmente, ne ho trovato uno che sembra cadere proprio a fagiolo.

 E come direbbe l’ideatore dei due spettacoli che sto per presentare, Marco Cacciola:

Dal momento in cui si pretende di dire qualcosa, si sancisce il proprio fallimento.

La prima affermazione è il primo errore.

Pertanto, bando ai preludi stressati e depressi. Largo al teatro e alle rappresentazioni.

È doppio l’appuntamento con le produzioni Elsinor firmate Marco Cacciola al teatro Fontana. Prima con Io Sono. Solo. Amleto, in scena il 26 e il 27 ottobre, poi con Farsi Silenzio il 28 e il 29 ottobre.

Io sono solo Amleto - Photo: Francesca Di Giuseppe.

Un momento di Io sono solo Amleto. Photo: Francesca Di Giuseppe.

Il primo spettacolo, Io Sono. Solo. Amleto, reca fin dal titolo il suo forte legame con la tragedia shakespeariana.

Ma non si ferma qui la suggestione che il solo titolo provoca nello spettatore.

L’uso del punto scinde il testo in tre parti che hanno senso sia prese singolarmente sia unite le une alle altre e svelano già alcuni temi della riflessione che avrà luogo sul palco.

Il primo pezzo “Io sono” si concentra sull’esistenza dell’uomo, un esserci che troppo spesso è dato per scontato e mal cela una sofferenza che dilaga nelle pagine di cronaca – di frequente, ahimè, nera.

Il secondo “Solo”, isolato dai punti, uno prima e uno dopo, dagli altri due pezzi è immagine dell’umanità d’oggi, segnata da una solitudine sempre più sferzante e ancora più letale in quanto avviene nel vortice di una società sempre più invadente e invasiva. Si è soli in mezzo agli altri come Solo è solo in mezzo a Io sono e Amleto.

Infine, “Amleto”, protagonista omonimo della tragedia. Imago dell’uomo contemporaneo perennemente dilaniato dal dubbio, perno di una riflessione che va dal rapporto tra padri e figli alla relazione tra leader e società, dalle dinamiche di potere, sia nella dimensione pubblica che in quella privata, alla ricerca di una giustizia che si specchia nella vendetta.

Siamo tutti Amleto: sopraffatti dal Pensiero, incapaci di passare all’Azione.

Sul palco solo Marco Cacciola nelle vesti, di volta in volta, dei personaggi più significativi della tragedia shakespeariana, in un monologo polifonico in cui alle parole dell’opera si allerna una partitura scenica originale composta da testi inediti, audio live e video che interagiscono in modo dinamico con l’attore.

Ogni personaggio diviene spunto e portatore di un tema e di una rinnovata visione sulla vita e sulla morte, ognuno interpretato dallo stesso uomo, Solo.

Come contraltare alla tematica della solitudine, fil rouge tra tutti i personaggi, lo spettacolo è costruito come collaborazione tra drammaturgia, recitazione e regia esplorando zone di confine, tra attore e personaggio, palco e platea, realtà e finzione, prendendosi il rischio di provare a conquistare l’essere, lo stare.

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Un momento di Farsi Silenzio. Photo: Stefano Aletto.

Il secondo appuntamento con Marco Cacciola, Farsi Silenzio, è uno spettacolo in cuffia, creato con la drammaturgia di Tindaro Granata.

Farsi Silenzio nasce da un pellegrinaggio artistico da Torino a Roma alla ricerca del sacro.

Sacro che non è da identificarsi per forza col divino, ma più che altro con ciò che dà valore al quotidiano di ogni esistenza.

Farsi Silenzio è un viaggio destinato a pochi spettatori per volta muniti di cuffie, cui viene richiesto lo sforzo di uscire dai propri luoghi e predisporsi ad accogliere l’inaspettato, nell’ascolto dell’altro da sé.

Alla prepotenza delle immagini viene contrapposto il suono, eletto a suggeritore di parole da riportare alla luce con il loro vero significato.

In un’epoca in cui tutti vogliono dire e pochi sono ancora capaci di ascoltare, Marco Cacciola ricorda questa splendida verità:

Dio o la natura, a seconda di ciò in cui si crede, ci hanno dato una bocca e due orecchie:

evidentemente perché ascoltassimo il doppio e parlassimo la metà!

Non perdetevi questi due incredibili appuntamenti al Teatro Fontana per imparare ad ascoltare e ascoltarsi.

Francesca Meraviglia

(Continua sotto la foto)

Un momento di Farsi Silenzio. Photo © Lorenzo Ceva Valla.

INFO E CONTATTI

Indirizzo: Teatro Fontana, via G. A. Boltraffio 21, Milano
Contatti: 0269015733 | SMS WhatsApp 375.5354097 | teatrofontana.it | biglietteria@teatrofontana.it
Orari: Io sono. Solo. Amleto martedì 26 e mercoledì 27 ottobre 2021 ore 20,30; Farsi Silenzio giovedì 28 e venerdì 29 ottobre 2021, ore 20,30
Biglietti: Intero 21,00€ (17€ giovedì sera); convenzioni 17€; over 65/under 14 10€; under 26 15€; teatro in bici 15€; gruppi scuola 9€ (per prenotazione gruppi scuola scrivere a ragazzi.fontana@elsinor.net); prevendita e prenotazione 1€

Si ricorda che l’accesso agli spazi del teatro è consentito solo al pubblico munito di green pass, come previsto dal decreto legge n. 105.

 

Fonte e foto: ufficio stampa teatro, che si ringrazia