Il Teatro Parenti racconta la vita di Molière con lo spettacolo L’Uomo che Oscurò il Re Sole.

L'uomo che oscurò il Re Sole. Photo: Giusva Cennamo, Ag Cubo.

Alessio Boni in L’uomo che oscurò il Re Sole. Photo: Giusva Cennamo, Ag Cubo.

Cari lettori,
sapete cosa amo di più al mondo?

I legami.

Non semplicemente quelli tra le persone, ma anche quelli tra le cose. Quelli che, mentre stai leggendo una frase, ti fanno accendere una lampadina rossa che ti richiama qualcos’altro. Qualcosa che hai fatto, visto, letto, sentito.

Mi è appena successo mentre leggevo il titolo dello spettacolo di cui parlerò in quest’articolo. L’Uomo che Oscurò il Re Sole.

Solo a vedere queste parole scritte ho ripensato a Jang-Uk (Lee Jae-wook), protagonista del k-drama Alchemy of Souls, che per destino si ritrova a essere nato proprio quando in cielo brillava la Stella del Re e a diventare più potente del futuro erede al trono.

Pochi possono vantare di essere capaci di eclissare un re, ma questo vanto spesso è accompagnato da non poche sofferenze. Soprattutto se si parla di sovrani del passato o sovrani di immaginarie epoche lontane.

Ancor più rischiosa è la posizione di colui che è stato in grado di oscurare il monarca che è passato alla storia con il soprannome di Re Sole. Lui, Luigi XIV, il sovrano che senza alcun scrupolo aveva paragonato sé stesso allo stato su cui regnava, la Francia, con la celeberrima frase L’État, c’est moi, che è diventata emblema della monarchia assoluta.

Eppure c’è stato un uomo capace di eclissare questo re. E paradossalmente quell’uomo era il figlio di un semplice tappezziere.

L'uomo che oscurò il Re Sole. Photo: Giusva Cennamo, Ag Cubo.

Alessio Boni in L’uomo che oscurò il Re Sole. Photo: Giusva Cennamo, Ag Cubo.

Sto parlando del più grande commediografo del ‘600. Di un certo Jean-Baptiste Poquelin diventato immortale con il suo nome d’arte, Molière.

Già, proprio lui. Quel Molière che ebbe una vita ricca di avventure e soprattutto rocambolesche disavventure, fiaschi clamorosi e ancora più clamorosi successi, grandi amori, gelosie, atroci sospetti di incesti, spettacoli sublimi dalla risata amara, coraggiosi e taglienti. E che amò a tal punto il teatro da perdere la vita proprio mentre recitava la parte da protagonista in una delle sue opere più celebri. Il Malato Immaginario.

Molière rappresenta più di tutti quel nuovo mondo in cui quei figli di nessuno, privi di titoli nobiliari, riuscirono ad arrivare al successo grazie a studio, dedizione e impegno.

Quindi realizzare uno spettacolo sulla vita di Molière è come scrivere una dichiarazione d’amore per tutti coloro che con fatica e perseveranza hanno reso e rendono il teatro un posto magico.

Ed è proprio questo che si propone di fare L’Uomo che Oscurò il Re Sole – Vita di Molière, scritto e diretto da Francesco Niccolini e interpretato da Alessio Boni  e Alessandro Quarta, in scena al Teatro Franco Parenti fino al 23 aprile 2023.

Alessandro Quarta, Francesco Niccolini e Alessio Boni al Teatro del Giglio.

Alessandro Quarta, Francesco Niccolini e Alessio Boni al Teatro del Giglio.

La pièce pone al centro la professione dell’attore, una condizione difficile ed esposta a numerosi rischi, tra cui la furia del potere, in tutti i tempi e tutte le epoche. Eppure una di quelle professioni assolutamente necessaria e in continua evoluzione.

Di epoca in epoca il teatro ha dovuto misurarsi con forze che ne minacciavano l’esistenza, eppure ogni volta è riuscito a sopravvivere. Anche nel Cinquecento, quando ha visto scagliarsi contro di lui il duro apparato repressivo della Controriforma, il teatro ha resistito.

E anche oggi, dopo i cambiamenti radicali causati da guerre e pandemie degli ultimi anni, il teatro continua a sopravvivere.

Ecco quindi che L’Uomo che Oscurò il Re Sole, parlando di come Molière non riuscì semplicemente ad affermarsi come commediografo, ma a diventare amico intimo del Re Sole e, grazie alle sue opere di denuncia sociale, a oscurarlo, ci ricorda di come il suo teatro non si è mai piegato al potere, ma addirittura è riuscito a conquistarlo.

Lo spettacolo, nella forma di racconto teatrale per voce e musica, si configura come una doppia narrazione intrecciata, in cui mentre si narrano le disavventure e la morte dell’artista Molière, si parla anche dei suoi demoni e soprattutto del suo teatro. Quel teatro che il commediografo non ha mai smesso di amare e il cui amore è durato anche post mortem.

Non perdetevi quindi questo inno al teatro e alla recitazione. Perché chi ama il teatro non potrà che amarlo per sempre.

Francesca Meraviglia

(Continua sotto il video)

INFO E CONTATTI

Indirizzo: Teatro Franco Parenti, via Pier Lombardo 14, Milano
Contatti: 0259995206 | biglietteria@teatrofrancoparenti.it | teatrofrancoparenti.it
Durata: 80 minuti
Orari: venerdì 14 aprile, ore 19.45; domenica 16 aprile, ore 16.15; martedì 18 aprile, ore 20.00; mercoledì 19 aprile, ore 19.45; giovedì 20 aprile, ore 21.00; venerdì 21 aprile, ore 19.45; sabato 22 aprile, ore 19.45: domenica 23 aprile h 16.15
Biglietti: primo settore (file A–I) intero 38€; secondo settore (file L–R) intero 28€; under26/over65 18€; convenzioni 21€; terzo settore (file S–ZZ) intero 21€; under26/over65 18€; convenzioni 18€
N.B. Tutti i prezzi non includono i diritti di prevendita

Fonte e foto: ufficio stampa Teatro, che si ringrazia.