Un asteroide ha colpito il vostro decoder o il vostro router e vi state domandando: Chi ha vinto alla Notte degli Oscar 2019?
Ve lo diciamo noi!
Potrebbe sembrare incredibile ma il primo pensiero di molti stamattina, appena alzati, non è andato agli Oscar®. Alcuni là fuori potrebbero non avere ancora idea di chi si sia aggiudicato stanotte la statuetta più ambita nel mondo del cinema, l’Academy Award. O di chi sia rimasto a bocca asciutta – e, dopo una probabile sbornia, ora stia leccandosi le ferite in un angolo di una lussuosa villa vista oceano.
E ammettiamolo, per noi il commento a vincitori e vinti degli Oscar 2019 è un divertimento irresistibile. Dopo mesi in cui abbiamo tifato per questo o quel titolo, e abbiamo quasi litigato fuori dai cinema col critico di turno per far valere le nostre ragioni di appassionati, ora è tempo di cedere all’evidenza. Poche ore fa a Los Angeles si sono impegnati per farci scrivere, quindi non possiamo che ringraziarli e condividere a caldo le nostre impressioni.
I favoriti agli Oscar 2019 prima delle 3.00 a.m. di lunedì 25 febbraio.
Con 10 nomination, Roma di Alfonso Cuaron era decisamente pronto a fare da asso-piglia-tutto. E avere un regista messicano che fa da mattatore a Hollywood, col vento che sta tirando in questo periodo negli Stati Uniti, ha suscitato le simpatie di molti, le nostre comprese. Anche perché, a metterci il carico da novanta, ci ha pensato un altro “straniero”, il greco Yorgos Lanthimos con l’ironico e affilato film La Favorita (anch’esso forte di 10 nomine). La sua Regina Anna, ammalata, capricciosa, vendicativa ci ha talmente irretito da rendere Olivia Colman la nostra favorita tra le candidate a migliore attrice, con buona pace dell’ottima Glenn Close in The Wife.
Per contro, sul ring del miglior attore protagonista, il rozzo buttafuori dal cuore grande interpretato da Viggo Mortensen in Green Book ha avuto sin dall’inizio il nostro sostegno soprattutto perché ad intralciargli la strada c’era Rami Malek nei panni di Freddie Mercury. Perché, francamente, Boheminan Rhapsody è un fantastico Blockbuster ma con la notte degli Oscar non avrebbe dovuto aver nulla a che fare. Ma questa è la nostra opinione e tra poco vedrete la sua incapacità d’influenzare i votanti.
Le premesse della notte più lunga dell’anno: quante polemiche!
Normalmente non ci occupiamo di rumors e gossip, quest’anno però l’Academy e il canale televisivo ABC, che trasmette la cerimonia, si sono davvero impegnati a farci versare litri di inchiostro (passatemi l’espressione vintage).
Prima, è stato defenestrato il presentatore. Il comico Kevin Hart, ad una settimana dalla nomina (!) ha “rinunciato” in seguito alla riemersione dalla rete di sue infelici uscite social di anni prima.
Poi, al posto di trovare un rimpiazzo hanno preferito schierare un reggimento di annunciatori (!!) che si daranno il cambio sul palco a seconda del premio.
Da ultimo, a qualcuno è venuta l’idea di tagliare la diretta – effettivamente sfiancante – a discapito delle categorie tecniche che sarebbero state mostrate in differita (!!!). Per fortuna l’Industry è insorta facendo notare come i “tecnici” avranno meno risonanza mediatica ma sono la chiave di un film: senza di loro potremmo scordarci di sognare al buio di una sala. E grazie al cielo gli organizzatori in un lampo si sono ravveduti.
Ma mancava la ciliegina sulla torta e pochi giorni fa ci ha pensato la neve, un fenomeno che non capitava da cinquant’anni. Che fosse un segno?
Ecco i vincitori degli Oscar 2019…
Miglior film: Green Book
Miglior regista: Alfonso Cuaron (Roma)
Miglior attore: Rami Malek (Bohemian Rhapsody)
Miglior attrice: Olivia Colman (La Favorita)
Miglior attore non protagonista: Mahershala Ali (Green Book)
Miglior attrice non protagonista: Regina King (Se la strada potesse parlare)
Miglior film d’animazione: Spider-Man: Un Nuovo Universo
Miglior film straniero: Roma
Se siete curiosi di scoprire il podio completo lo trovate sul sito: www.oscar.com. Qui di seguito l’esibizione dei Queen che ha aperto la serata.
Come l’abbiamo presa?
Tutto è andato secondo i piani. Nessun mattatore. I premi sono stati equamente distribuiti, al massimo tre (Black Panther e Roma)/ quattro (Bohemian Rhapsody) Oscar® a titolo. Green Book è il miglior film dell’anno e l’annuncio è stato un sollievo. Il trio Cuarón (regia), Malek (attore), Colman (attrice) era inevitabile, anche se Viggo Mortensen o Willem Dafoe era ora vincessero. D’altro canto due erano le mine vaganti: Bohemian Rhapsody e A Star is Born. Se quest’ultima ha vinto l’unico Academy Award dovuto, miglior canzone originale (il video della performance dal vivo in chiusura), il primo ha dato fastidio sino alle battute finali.
Ai nostri occhi due sono gli sconfitti: Cold War, che non si capisce perché non potesse essere il miglior film straniero (dopo tutto Roma giocava anche nelle altre categorie) e La Favorita che, partita con 10 nomination, è rincasata con un solo riconoscimento. Un applauso a Spike Lee per la prima statuetta della sua carriera. Blackkklansman merita di essere ricordato e soprattutto visto!
Vissia Menza
Fonte e foto: The Academy
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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