Netflix ci porta ad amare il Natale con la miniserie Odio il Natale, disponibile dal 7 dicembre 2022.
Da quando la mia adorata nonna è mancata per me dicembre non è più stato il mese del periodo natalizio, ma semplicemente quel momento dell’anno in cui sei obbligato a correre a destra a manca per comprare dei regali banali per gente che ha tutto.
In una società come quella di oggi in cui davvero è Natale tutti i giorni e tutti hanno tutto, la magia sembra davvero il ricordo di un’epoca lontana.
Eppure quest’anno, a seguito di alcuni cambiamenti nella mia vita, dicembre è tornato a essere il mese di Natale.
Per la prima volta dopo anni e anni ho voglia di fare l’albero e il presepe, di organizzare cene con le persone cui voglio bene e anche di vivere l’atmosfera da fiaba della messa di mezzanotte.
Ho pure comprato un calendario dell’Avvento!
Ed è dal primo di dicembre che in casa faccio risuonare tutte le carole natalizie più belle da Deck The Halls a Carol of the Bells.
Sono così pervasa dalla voglia di festeggiare il Natale che ho pure iniziato a vedere film e serie a tema natalizio.
Proprio ieri ho divorato Odio il Natale, miniserie italiana di sei episodi di trenta minuti ciascuno uscita su Netflix proprio in questi giorni.
La trama di Odio il Natale si ispira a quella di un’altra serie uscita su Netflix nel 2019 dal titolo Natale Con uno Sconosciuto.
Ci troviamo a Chioggia, in Veneto, dove vive Gianna (Pilar Fogliati), un’infermiera trentenne e single. Proprio questo suo stato (o non stato) sentimentale la porta ad odiare il Natale, periodo in cui se non sei fidanzato non puoi essere felice e alla meno peggio finisci al tavolo dei bambini durante il pranzo del 25 dicembre.
(Che poi Gianna non odia per davvero il Natale: lo si intuisce fin da subito. Basti pensare che in più occasioni afferma che il suo film preferito è Love Actually).
Stanca, appunto, della madre (Sabrina Paravicini) che non fa che sottolineare la sua condizione di giovane zitella, la ragazza si inventa un finto fidanzato che dovrebbe portare al famigerato pranzo natalizio.
Inizia così una corsa contro il tempo per trovare un possibile candidato a ricoprire quel ruolo, che porterà Gianna, tra una bicicletta e l’altra, come chiama lei i vari uomini che si susseguono, a riscoprire il vero spirito e la vera magia del Natale.
Tuttavia, non sarà sola ad affrontare questa impresa, perché al suo fianco ci saranno la sorella Margherita (Fiorenza Pieri) e le due amiche del cuore Titti (Beatrice Arnera) e Caterina (Cecilia Bertozzi).
Odio il Natale è una miniserie a tema natalizio, come si evince fin dal titolo, per cui è naturale che contenga tutta una serie di stereotipi che conosciamo bene.
E, a dirla tutta, dopo Il Diario di Bridget Jones è difficile creare una zitella trentenne altrettanto simpatica.
Infatti, Odio il Natale neanche ci prova.
Si limita a regalarci un’atmosfera natalizia con lo sfondo suggestivo di Chioggia e di Venezia.
Ovvio che il finale è a lieto fine, perché a Natale è ormai un imperativo categorico essere ottimisti e Odio il Natale non può certo trasmettere un messaggio diverso.
Gli stessi uomini che incontra Gianna, dal riccone disabile al toyboy di Tinder, sono essi stessi dei cliché, dei déjà vu, ma in fondo è anche per questo che la storia si guarda volentieri e le sei puntate si divorano in un’intera sera.
E alla fine?
Alla fine non ci si pente di aver speso quelle tre ore nella visione.
E anche se, come sostengono alcuni, di veneto c’è poco, a partire dall’accento dei personaggi, nessuno ne fa poi questa malattia.
Dalle produzioni natalizie si richiede ben poco. E se paragoniamo Odio il Natale ad altri film o serie natalizie uscite su Netflix negli ultimi tempi, perlomeno questa miniserie cattura l’attenzione, senza far calare la palpebra.
Decisamente consigliata se volete ritrovare o accrescere il vostro spirito natalizio!
Francesca Meraviglia
TRAILER UFFICIALE
Francesca è un’insegnante e un’appassionata di cultura in generale. Si emoziona di fronte a un testo ben scritto e versa sincere e calde lacrime quando un’opera d’arte le comunica emozioni. Canta a livello amatoriale e crede che la lettura sia il modo migliore per stringere legami forti.
Leave a Comment