Recensione di JODOROWSKY’S DUNE, il documentario in home video dal 23 gennaio 2022.

JODOROWSKY’S DUNE cover

La locandina di JODOROWSKY’S DUNE.

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Frank Pavich
CON: Alejandro Jodorowsky, Michel Seydoux, H.R. Giger
DURATA: 90 min.
DATA DI USCITA HOME VIDEO: 23 gennaio 2022
DISTRIBUZIONE HOME VIDEO: CG Entertainment


RECENSIONE

Nel 1975 lo scrittore, drammaturgo e regista cileno Alejandro Jodorowsky si era appena messo alle spalle due lungometraggi di successo, El Topo e La Montagna Sacra, che lo avevano consacrato come autore di punta del cinema astratto, simbolistico e filosofico degli anni settanta.

Il film successivo, nelle intenzioni di Jodorowsky, avrebbe dovuto rappresentare uno step ulteriore nella direzione della visionarietà, della ricercatezza intellettuale, sensoriale ed immaginifica, per sua stessa ammissione “una pellicola che potesse dare ai consumatori di LSD le stesse allucinazioni senza che ne facessero più uso, cambiando radicalmente la mentalità di chi lo guardasse”.

Il mezzo per lo scopo scelto diventa l’ambizioso Dune, adattamento dell’omonimo ciclo di romanzi di fantascienza di Frank Herbert, un film che doveva trasformarsi in “un profeta che cambia le menti, l’arrivo di un dio artistico e cinematografico”.

Alla sfrenata ambizione di Jodorowsky corrisponde una pre-produzione frenetica, multidisciplinare e lungimirante, che fa convergere nel progetto Dune i più grandi artisti dell’epoca: gli artisti H.R. Giger e Moebieus, l’esperto di effetti speciali Dan O’Bannon, le musiche dei Pink Floyd ed un cast che avrebbe vantato David Carradine, Mick Jagger, Salvador Dalì ed Orson Welles.

Una libertà quasi totale a livello produttivo, in linea col credo di Jodorowsky del cinema come arte sguinzagliata alla ricerca dell’anima umana piuttosto che mera industria, apparentemente destinata a trasformare in realtà uno storyboard epico ed allucinogeno che sembrava venire dal futuro, divenuto poi influenza per svariati classici del genere, incluso Star Wars.

Poi intoppi pratici e finanziari che si compattano in una tempesta di sabbia sui piani di realizzazione, fitta come quella di Arrakis, il pianeta teatro delle vicende della “bibbia della letteratura di fantascienza”. E i piani per adattare il moloch si arenano, diventando quasi un decennio dopo, ed in seguito ad un tragico ridimensionamento, materia lynchiana (1984) e di Denis Villeneuve col Dune del 2021.

Jodorowsky’s Dune è il documentario datato 2013 che ripercorre attraverso le voci di numerosi protagonisti (in primis lo stesso regista) e le preziose immagini e gli scritti della lavorazione il sogno, la creazione e la distruzione del progetto, un’irripetibile parabola interrotta che tuttavia non ne intacca la maestosità e la celebrazione della creatività e dell’avanguardia nel cinema.

Uno sguardo malinconico eppure ancora vivo, appassionato ed inevitabilmente circondato dall’aura della leggenda su un capolavoro sfiorato ed intravisto attraverso tende sottili eppure impenetrabili, ma che brilla ancora con il furore di Artista negli occhi del suo quasi realizzatore.

Jodorowsky’s Dune non è probabilmente l’omnibus del materiale residuo del “relitto”, per esempio il libro/storyboard stampato in sole 10 copie (o così si narra, vista la vendita all’asta di una di esse, qualche giorno fa, alla cifra monstre di 3 milioni di dollari) viene mostrato meno di quanto vorremmo.
Ma il mantenimento di un po’ di mistero è esso stesso parte del mistero, ed un mito come il Dune di Jodorowsky, forse, merita e pretende anche questo.

Nonostante questo, il documentario diretto da Frank Pavich rimane un documento collettivo inestimabile, che trovate da questo mese in dvd grazie all’edizione CG Entertainment.

Luca Zanovello


TRAILER UFFICIALE