ARIANNA RE(load)LOCKED ci ripropone una versione moderna del mito di Arianna tra musica e teatro.

“Sedotta e abbandonata” non è solo il titolo di un film di Pietro Germi con protagonista Stefania Sandrelli. Sedotta e abbandonata è una condizione che ognuno di noi, uomo o donna, ha conosciuto almeno una volta nella vita.

Quando penso alle parole “sedotta” e “abbandonata” penso a Medea, a Didone e ad Arianna.

Ma chi sono costoro?

MEDEA

Medea è la figlia di Eete re della Colchide, e  una maga potente. Purtroppo, però, compie il grandissimo errore di innamorarsi di Giasone e per amor suo si macchia di qualunque efferatezza. Ma non basta essere giunta a uccidere il proprio fratello per assicurarsi il cuore del suo amato. Infatti, questi dopo averla sposata e averci fatto due figli le preferisce un’altra. Una più giovane e ricca. Folle di gelosia Medea rinuncia a quel briciolo di umanità rimastole e si vendica in un modo ignobile: uccide i propri figli e si dà alla fuga.

DIDONE

Didone è la regina di Cartagine, vedova fedele alle ceneri del marito Sicheo, che governa con saggezza il proprio popolo. La bella regina sembra aver messo una croce sugli uomini, ma poi arriva lui, Enea, il figlio di Afrodite. Bello, intelligente e pure pio, oltre che supportato dalle magiche frecce del fratellastro Cupido. In quattro e quattr’otto Didone è innamorata cotta dell’eroe troiano. Peccato che questi debba fondare Roma e la abbandoni di punto in bianco. Alla povera regina abbandonata non resta che uccidersi e consumare la propria vendetta con una bella maledizione contro il fedifrago.

ARIANNA

Arianna è la figlia di Minosse, re di Cnosso, e sorellastra del Minotauro. È grazie al suo filo che Teseo riesce a uscire sano e salvo dal Labirinto e a liberare Atene dall’atroce tributo da versare a Creta. Tuttavia, anche quest’eroe, come Giasone, non aveva ben chiaro il concetto di gratitudine e, dopo aver fatto credere ad Arianna di amarla e di volerla portare con sé, la abbandona vilmente sull’isola di Nasso.

La nostra Arianna sembra destinata a vivere nella solitudine e nel desiderio di vendetta, un po’ come le altre due di cui abbiamo parlato prima. E invece per lei il destino ha in serbo un disegno diverso. Infatti, sulla stessa isola incontra Dioniso, che se ne innamora e se la sposa.

Delle tre la vicenda di Arianna è di sicuro la più positiva, soprattutto perché sottolinea un aspetto importante della fine della relazione con un cretino. Ovvero che nulla servono tristezza e rancori: l’unica vera vendetta è trovare la propria felicità altrove.

Il discorso non si limita solo alla relazione amorosa e alla condizione femminile ed è proprio per questo che l’esperienza di Arianna, il ricordo che dopo una grande sofferenza deve per forza succedere qualcosa di bello, diventa un’esperienza comunitaria e una speranza cui ci si aggrappa sempre più forte di epoca in epoca.

Ecco perché Arianna ha ispirato anche l’ultimo spettacolo del progetto DonneTeatroDiritti, diventato DtD 2021 – Diritti al tempo del Covid: ARIANNA RE(load)LOCKED – digital contrafactum.

ARIANNA RE(load)LOCKED, foto versione 2017 © Vegetti Luca, Isella Carolina

ARIANNA RE(load)LOCKED, foto versione 2017 © Vegetti Luca, Isella Carolina

ARIANNA RE(load)LOCKED, prodotto da Canone Inverso in collaborazione con PACTA, sarà visibile in streaming solo oggi e domani.

Lo spettacolo, oltre a dare una degna conclusione all’XI edizione di DonneTeatroDiritti, si inserisce anche in un altro progetto di PACTA, pactaSOUNDzone, una rassegna di teatro, musica e ricerca.

ARIANNA RE(load)LOCKED rilegge in chiave moderna il mito di Arianna, riprendendo le suggestioni di due grandi artisti, Monteverdi e De Chirico. Sulla scena assistiamo, infatti, alla drammatizzazione de Il Lamento di Arianna di Monteverdi, immerso nella dimensione onirica di De Chirico.

Tale rilettura pone l’accento sulla solitudine di Arianna, che è la solitudine umana di ieri, ma soprattutto di oggi. Un’umanità sola e rinchiusa.

La solitudine della fanciulla è anche la condizione del teatro, che senza il pubblico perde parte della sua ragione di essere e che, attraverso lo streaming, può mostrare solo una delle sue tante facce allo spettatore al di là dello schermo. Una solitudine, questa, che sa di incomunicabilità e di impotenza.

Tuttavia, se lo sguardo dello spettatore è vincolato al capriccio delle videocamere e il filo tra lui e i musicisti sembra essere solo il lamento di chi deve subire la crudeltà del destino e altro non desidera se non la morte, ricordiamoci che Arianna non muore. E lo stesso deve fare il teatro. Non tentare di sopravvivere, ma rivivere cercando il proprio Dioniso.

Quindi godetevi lo spettacolo ARIANNA RE(load)LOCKED, ma non abbandonatevi alla tristezza e ai lamenti. Forse Dioniso è proprio dietro l’angolo.

Francesca Meraviglia


ARIANNA RE(load)LOCKED – digital contrafactum

sul Lamento d’Arianna di Claudio Monteverdi

Spettacolo in streaming il 29 e il 30 marzo 2021

con Laura Faoro (flauti), Mario Mariotti (trombe), Silvia Cignoli (chitarra elettrica, elettronica), Elia Moretti (percussioni), Paola Bianchi (voce), Carlo Centemeri (cembalo) | musiche Claudio Monteverdi, elettronica, free improvisation, experimental music | produzione Canone Inverso in collaborazione con PACTA dei Teatri | inserito nel Palinsesto 2020/2021 I talenti delle donne, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano | parte della rassegna CLAPSinONDA a cura di Circuito CLAPS | parte dipactaSOUNDzone con il patrocinio di Fondazione Cariplo e del progetto DonneTeatroDiritti

INFO E CONTATTI

Date: 29 e 30 marzo 2021
Biglietti: 6 € acquistabile QUI
Per informazioniwww.pacta.org – mail biglietteria@pacta.org oppure promozione@pacta.org – tel. 0236503740 – ufficio scuole ufficioscuole@pacta.org
Orari uffici solo per contatto telefonico: dal lun al ven dalle 16.00 alle 19.00

Fonte e foto: ufficio stampa teatro.