Alla scoperta della prima mostra in Italia dedicata a Georges de La Tour. Avete tempo sino al 27 settembre 2020!

Georges de La Tour Maddalena penitente, National Gallery of Art Washington D.C.

Opere in mostra: Georges de La Tour, Maddalena penitente, 1635 – 1640. Olio su tela, 113 x 92,7 cm. National Gallery of Art, Washington D.C., Stati Uniti

Il pittore delle notti, l’uomo enigmatico, il Caravaggio francese, tante sono le definizioni attribuite negli anni a Georges de La Tour che ora più che mai si trasformano in ottimi motivi per decidere di alzarvi dal divano, effettuare una prenotazione online e organizzare una gita nel capoluogo lombardo prima dell’arrivo dell’autunno. Perché al Palazzo Reale di Milano è in corso un’imperdibile mostra a lui dedicata e avete tempo ancora solo un mese per scoprila!

L’esposizione porta, infatti, per la prima volta in Italia i lavori del più celebre pittore francese del Seicento, di cui avevamo potuto ammirare due tele nel 2011 a Palazzo Marino.

Oggi il talento dell’artista riempie le sale di Palazzo Reale e potrete immergervi nelle sue immagini alla ricerca dei dettagli, dei paragoni e delle differenze con Caravaggio e non solo.

Georges de La Tour, Il denaro versato, 1625 -1627 ca. Olio su tela,99 x 152 cm. Leopoli National Art Gallery, Ucraina

Opere in mostra: Georges de La Tour, Il denaro versato, 1625 -1627 ca. Olio su tela,99 x 152 cm. Leopoli National Art Gallery, Ucraina.

CHI ERA GEORGES DE LA TOUR?

Attorno alla sua figura aleggia effettivamente un po’ di mistero. Si sa che proveniva da una famiglia di fornai e che sia il titolo nobiliare sia la bottega di pittura arrivarono col matrimonio. Si dubita invece incontrò mai il Merisi. Originario della Lorena (nacque a Vic-sur-Seille nel 1593 e fu attivo nella vicina Lunéville), si trasferì negli appartamenti del Louvre allorquando diventò pittore del re Luigi XIII. Di nuovo, non si conosce quale sia stata la sua formazione e non si è neppure certi abbia mai viaggiato davvero l’Italia.

Morì nel 1652 a quindici giorni di distanza dalla moglie per un’epidemia. Dopo di che, complici le guerre, la sua fama si perse nelle pieghe del tempo per secoli prima di riemergere ad inizio Novecento grazie ad un articolo dello storico dell’arte tedesco Hermann Voss. Ad oggi sono una quarantina i quadri a lui attribuiti e, purtroppo, nessuno è custodito in Italia.  

Era un artista originale. Amava unire gli opposti, dipingere i santi senza aureola e gli angeli prendendoli dal popolo. Nelle sue opere, da subito molto apprezzate, vi è un netto contrasto tra i temi diurni – crudi e realistici, senza pietà, coi volti segnati dalla povertà e dall’età; e i temi notturni, carichi di compassione, con ritratti quasi commuoventi, illuminati solo dalla luce di una candela.

È proprio la teatralità dei suoi dipinti – e il suo splendido uso della luce – ad aver alimentato il paragone con Caravaggio.

Georges de La Tour, Giovane che soffia su un tizzone, 1640 ca. Musée des Beaux‐Arts, Digione, Francia

Opere in mostra: Georges de La Tour, Giovane che soffia su un tizzone, 1640 ca. Olio su tela, 61 x 51 cm | 83 x 72 x 6 cm (con cornice). Musée des Beaux‐Arts, Digione, Francia | Donazione Granville, 1976.

LA MOSTRA A PALAZZO REALE

IL PROGETTO

L’esposizione, promossa e prodotta dal Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira, e curata della Prof.ssa Francesca Cappelletti e da Thomas Clement Salomon, è il risultato di un progetto ambizioso e complesso.  

Complesso per il numero di prestatori (ben 28 provenienti da 3 continenti) e per il numero di prestigiose istituzioni museali coinvolte. Dalla National Gallery di New York al Paul Getty Meuseum di Los Angeles; dai musei regionali francesi (tra cui quelli di Nantes, Digione ed Epinal), ai maggiori musei italiani (Galleria degli Uffizi, Pinacoteca Vaticana, tra gli altri).  Ed è un progetto ambizioso perché è riuscito a far convogliare in un Paese che non conservava alcun quadro di La Tour, ben 15 sue tele (più una attribuita).

IL PERCORSO

Al visitatore viene offerto un percorso suggestivo: al fianco delle opere di La Tour vi sono una ventina di altri maestri del suo tempo, tra cui Gerrit van Honthorst (anche noto come Gherardo delle Notti) e il barocco Trophime Bigot, spesso avvicinati o addirittura confusi con lui. Viene così proposto, oltre alla scoperta di un artista di cui si sa ancora poco, un raffronto con i suoi contemporanei. Alla fine emerge tutta l’unicità, il realismo, il magnetismo e la grandezza di questo pittore.

Se siete in cerca di emozioni e di mostre a Milano, questa è quella che stavate aspettando.

Vissia Menza

Opere in mostra: Trophime Bigot, San Sebastiano curato da Irene, primi anni venti del XVII secolo. Olio su tela, 98 x 137 cm. Pinacoteca Vaticana - Musei Vaticani, Città del Vaticano

Opere in mostra: Trophime Bigot, San Sebastiano curato da Irene, primi anni venti del XVII secolo. Olio su tela, 98 x 137 cm. Pinacoteca Vaticana – Musei Vaticani, Città del Vaticano.

INFORMAZIONI UTILI

Georges de La Tour – L’Europa della luce

Indirizzo: Palazzo Reale, Milano
Nuove date e orari: 28 maggio – 27 settembre 2020 | giovedì 11.00 – 22.30; venerdì, sabato, domenica 11.00 – 19.30; lunedì – mercoledì: mostra chiusa
Biglietti: prenotazione obbligatoria – anche per le categorie gratuite – presso Vivaticket tel. 02 92897755 o sul sito mondomostreskira.vivaticket.it
Nota: è possibile prenotarsi anche poco prima della visita, purché sia rispettata la capienza consentita in ciascuna fascia oraria.
Mappe e approfondimenti sul sito ufficiale della mostra: www.georgesdelatourmilano.it
Catalogo: Skira

Fonte e foto: ufficio stampa, che si ringrazia.