Chi sono i vincitori di Locarno 72? Oltre al Pardo d’oro, ecco i film, attori e registi premiati sabato 17 agosto 2019.
Poche ore fa in Piazza Grande sono stati assegnati i pardi di Locarno 72. Dopo 11 giorni di proiezioni dalla mattina alle 8.30 a notte fonda; di scoperte di nuove forme cinematografiche; e di incontri con personaggi che col loro lavoro – e la loro passione – hanno contribuito alla storia del cinema, siamo arrivati alla fine. Anche l’edizione 2019 del festival elvetico ha i suoi vincitori. Eccoli!
Pardo d’oro: VITALINA VARELA di Pedro Costa
Sul gradino più alto del podio abbiamo l’atteso film-capolavoro. Sin dall’inizio in molti confidavano nell’exploit della nuova fatica del regista portoghese e lui li ha ripagati con un lungometraggio oltre le aspettative dedicato alla vita di Vitalina Varela. Una donna capoverdiana che ha atteso 25 anni di andare in Portogallo e di ritrovare il marito ma è arrivata troppo tardi. In un paese non suo, in un quartiere dove veniva ignorata, in un luogo dove ha dovuto ricostruire tutto, Vitalina ha incontrato sulla sua strada Pedro Costa. La sua storia potente è diventata una pellicola altrettanto intensa. Ed è a lei che è stato dato il pardo per la migliore interpretazione femminile.
Premio speciale della giuria: PA-GO di PARK Jung-bum
Cosa succede quando un agente di polizia finisce su una piccola isola e nota comportamenti bizzarri degli abitanti nei confronti di una giovane orfana? Ne nasce un’opera carica di suspense in grado di catturare l’attenzione non solo del pubblico ma anche della giuria del festival di Locarno che decide di assegnarle un pardo speciale. Quello del coreano Park Jung-bum è un poliziesco in cui si va a caccia di un crimine e nel mentre si esplorano le dinamiche dei traumi, delle piccole realtà, delle colpe collettive. Un film livido e cadenzato dalle onde del mare.
Premio per la miglior regia: Damien Manivel per LES ENFANTS D’ISADORA
Il regista di Un jeune poète (2014) torna a Locarno con un lungometraggio che vuole unire cinema e danza. E come un balletto è diviso in tre atti, ognuno con una sua protagonista ma tutte in qualche modo legate. L’ex ballerino Damien Manivel per la prima volta parla dell’arte che ha praticato per molto tempo e decide di farlo ricreando i gesti ideati da Isadora Duncan. L’idea di fondo è di mostrare «come l’arte, partendo da un singolo, si riverberi nel mondo».
Pardo per la migliore interpretazione maschile: Regis Myrupu per A FEBRE di Maya Da-Rin
Alla storia di Justino, guardia al porto di Manaus, con una figlia in procinto di andare a Brasilia per studiare medicina, avevamo dedicato alcune righe in apertura di Festival. Proprio la lenta crisi esistenziale messa in scena dal primo attore ci aveva colpito e ci aveva fatto promuovere il primo lavoro dietro la macchina da presa dell’artista Maya Da-Rin. I suoi ritmi e i suoi significati latenti sono perfetti per un pubblico cinefilo.
Variety Piazza Grande Award: INSTINCT di Halina Reijn
L’opera d’esordio dietro la macchina da presa dell’attrice olandese era sotto i riflettori sin dalla conferenza stampa di presentazione del programma di Locarno 72. Per quella trama ambigua che lasciava presagire l’alta tensione tra i protagonisti e nell’audience in piazza. E per la presenza dell’amica – star di Game of Thrones – Carice van Houten nei panni della protagonista Nicoline, una psicologa che viene travolta da uno dei suoi assistiti. Il rapporto poco chiaro, i traumi alle spalle, le tante sfaccettature di questo personaggio non semplice ha folgorato i presenti alla proiezione in Piazza Grande. E’ da notare che la Reijn rincasa con un secondo riconoscimento, la menzione speciale tra le First Feature.
La lista completa con tutti i pardi assegnati nelle altre sezioni (Cineasti del Presente/ Moving Ahead/ First Feature/ Pardi di Domani) è disponibile con un clic qui. Nel nostro diario, invece, tutti gli approfondimenti, le recensioni e le interviste che abbiamo fatto nelle ultime due settimane.
Chiudiamo ricordandovi che il 73° Locarno film festival si terrà dal 5 al 15 agosto 2020.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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