Recensione, poster, trailer ufficiale de L’ultima ora, il film con Laurent Lafitte al cinema dal 4 luglio 2019.
SCHEDA FILM
TITOLO ORIGINALE: L’heure de la sortie
REGIA: Sébastien Marnier
CAST: Laurent Lafitte, Emanuelle Bercot, Luàna Bejrami
DURATA: 103 min.
DISTRIBUTORE: Teodora Film
DATA DI USCITA: 4 luglio 2019
RECENSIONE FILM
Un professore del prestigioso collegio Saint Joseph si suicida di fronte ai suoi alunni. Pierre Hoffman dovrà sostituirlo, ma da subito nota qualcosa di strano in un gruppo di ragazzi della classe, molto uniti e dotati di un’incredibile intelligenza precoce, che sembrano avere un piano misterioso in mente.
Tratto dal romanzo di Christophe Dufossé (Einaudi), l’opera seconda di Sébastien Marnier (la precedente era Irréprochable) è un thriller misterioso e cupo ben scritto, ben interpretato e ben diretto. Il film ha il grande merito di affrontare temi tanto importanti quanto attuali, temi che dovrebbero aprire i giornali tutti i giorni e non essere solo l’approfondimento del venerdì. L’emergenza ambientale è infatti il fulcro di tutta l’opera, argomento che viene affrontato in modo piuttosto inedito e con una buona dose di nichilismo. Giustificato? Sì, giustificato.
Stiamo consapevolmente distruggendo il nostro pianeta e tutto ciò che ha la immensa sfortuna di convivere con noi esseri “umani”. Le nuove generazioni se ne rendono conto ogni giorno di più, ma gli adulti sembrano non accorgersene o meglio non voler vedere. Non solo minimizzano, ma proprio non se ne preoccupano. Aspetto molto realistico.
I giovanissimi di questo film (fra cui spicca Luàna Bajrami, reduce da un grande successo riscosso al Festival di Cannes per la sua interpretazione in Portrait de la jeune fille en feu) sono stufi di combattere ancora prima di iniziare. Il mondo che abitano è malato, e intravedere un futuro è pura utopia.
Fra alienazione, gesti estremi e misteriosi esperimenti, si aggirano per la scuola quasi come degli zombie, dei morti viventi tesi a un solo obiettivo. Non c’è spazio per la spensieratezza, per l’amicizia o per l’amore. I veri adolescenti qui sono gli adulti, che vivono di emozioni fugaci, di cose non dette e non rivelate, di serate a ballare, di inconsapevolezza.
E non è un caso che il film inizi con un suicidio compiuto sotto gli occhi di tutti. Metafora che ha molto a che fare con il nostro pianeta, che stiamo letteralmente conducendo a un lento ma inesorabile suicidio.
Il punto di vista che il regista ci spinge ad adottare è quello Pierre, interpretato da Laurent Lafitte (Mood Indigo, Elle), che in poco tempo finisce in un vortice di paranoia e mistero (con tanto di apparizioni di scarafaggi un po’ troppo didascaliche, ma comunque efficaci) e che dovrà intraprendere un difficile percorso per capire cosa stia accadendo intorno a lui.
Non c’è spazio per i sentimenti in questo film. I ragazzi sono degli automi che non sorridono mai, non piangono mai, non hanno paura di niente. Sembrano programmati. Il personaggio del professore – i cui sviluppi interiori sarebbero stati molto interessanti – non viene molto sviluppato, è più che altro il classico testimone di qualcosa di più grande di lui, in balia degli eventi.
Forse anche per questo motivo, la tensione narrativa non regge per tutto il film e inizia a sciogliersi man mano che la storia prosegue, per sfociare in un finale un po’ forzato che però ha un profondo significato: solo nella tragedia l’essere umano riesce davvero ad essere unito e a condividere qualcosa.
Da vedere, sperando che possa smuovere qualcosa e ricordarci che non basta bere acqua nelle borracce per salvare questo pianeta.
Margherita Giusti Hazon
TRAILER UFFICIALE ITALIANO
Laureata in Lettere Moderne, Margherita lavora alla Fondazione Cineteca Italiana, collabora con la rivista Fabrique du Cinéma, ha in corso alcuni progetti come sceneggiatrice e ha pubblicato il suo primo romanzo, CTRL + Z, con la casa editrice L’Erudita.
Leave a Comment