Recensione, poster e trailer di Rapina a Stoccolma, il film con Ethan Hawke e Nomi Rapace al cinema dal 20 giugno 2019. 

La locandina italiana del film Rapina a Stoccolma

La locandina italiana del film Rapina a Stoccolma

SCHEDA FILM

TITOLO ORIGINALE Stockholm
REGIA Robert Budreau
CAST Ethan Hawke, Noomi Rapace, Mark Strong
DURATA 92 minuti
DISTRIBUTORE M2 Pictures


RECENSIONE

Stoccolma, agosto 1973. Jan-Erik Olsson, un evaso dal carcere di Stoccolma, fa irruzione nella centralissima Sveriges Kredit Bank per mettere in atto una rapina e far uscire di galera un amico ancora in carcere.

Il rapinatore prende con se degli ostaggi e negozia i suoi termini per ottenere quello che vuole. Fin qui diremmo da manuale, niente più e niente meno di quello che succede durante una rapina ad una banca. O forse no. Questo episodio, che ormai risale a più di 40 anni fa, è rimasto nella memoria collettiva per la peculiarità di quanto è successo all’interno di quelle mura nei giorni a seguire.

Mark Strong e Ethan Hawke in una scena di Rapina a Stoccolma - Photo: courtesy of M2 Pictures

Mark Strong e Ethan Hawke in una scena di Rapina a Stoccolma – Photo: courtesy of M2 Pictures

Cosa è accaduto agli ostaggi? Invece di non vedere l’ora di essere liberati dalle forze dell’ordine e dai rappresentanti delle Istituzioni, hanno cominciato a provare empatia per i propri carcerieri!

Hanno condiviso con loro ore in cui è successo di tutto, dai momenti in cui pensavano di morire fino ad essere testimoni dei dubbi, delle paure e delle insicurezze di chi li stava tenendo prigionieri. Proprio l’evolversi delle emozioni che hanno portato a conoscere il lato umano gli uni degli altri, ha contribuito a creare quella che è tutt’ora conosciuta come la “Sindrome di Stoccolma”.

Il film è una commedia ben costruita, con un’ambientazione curata ed evocativa quanto basta. E Ethan Hawke, nel ruolo del maldestro Olsson, recita con leggerezza e convinzione. I suoi piccoli tic, le sue idiosincrasie ed il suo modo di muoversi, a tratti nervoso a tratti sicuro, dà al personaggio quell’umanità che è poi il centro sia del film sia della condizione psicologica che esso descrive.

Nomi Rapace in una scena di Rapina a Stoccolma - Photo: courtesy of M2 Pictures

Nomi Rapace in una scena di Rapina a Stoccolma – Photo: courtesy of M2 Pictures

Il regista Robert Budreau riesce a dosare bene il mix di storia vera e intrattenimento con un cast di attori che si mette al servizio di una storia che sostanzialmente si racconta da sola.

Il punto forte della pellicola è proprio il fatto in sé di narrare un evento che, bene o male è nell’immaginario di tutti. L’ora e mezza in cui la trama si srotola sono qui l’occasione di tuffarsi nella Scandinavia degli anni 70 e nella sua cultura. Che, sebbene intuibile da alcune inquadrature esterne e attraverso i media che coprirono l’evento, riesce a far capolino in una sceneggiatura brillante al punto giusto.

Rapina a Stoccolma è, in conclusione, un ritratto divertente e ironico di un episodio tanto assurdo quanto reale che si fa ricordare soprattutto per l’immagine di quel piccolo gruppo di persone comuni che, in un giorno come tanti, hanno inconsapevolmente contribuito a scrivere un pezzo di storia.

Anna Falciasecca


TRAILER ITALIANO