Apre oggi a Pordenone Dedica 2012, festival culturale che ha raggiunto una notorietà internazionale e che ha ospitato nel corso delle diciassette precedenti versioni autori del calibro di Paul Auster, Cees Nooteboom, Nadine Gordimer, Amos Oz, Paco Ignacio Taibo II. L’edizione 2012 si sviluppa attorno ad un filo conduttore di evidente attualità (“Scrivere per la dignità umana”) ed ospita un intellettuale che da sempre innalza la bandiera dell’impegno civile: dal 10 al 24 marzo Pordenone abbraccerà infatti Wole Soyinka, autore nigeriano che, nel contesto di un percorso narrativo culminato con l’assegnazione del Premio Nobel per la letteratura nel 1986, ha dedicato una parte rilevante della propria poetica ad una coraggiosa esposizione per il rispetto dei diritti umani, fino ad essere per questo condannato ed incarcerato.
I libri e tutte le forme di scrittura sono sempre stati oggetto di terrore per coloro che cercano di sopprimere la verità (Wole Soyinka)
In una formula rodata che rende questa manifestazione assolutamente unica nel panorama dei festival culturali, nelle prossime due settimane Dedica non si limiterà ad esplorare la bibliografia del più importante drammaturgo africano ma guiderà i fortunati partecipanti ad una vera e propria immersione nel suo mondo grazie ad una serie di eventi che intrecciano arti e linguaggi di ogni tipo.
Da domenica 11 marzo sarà così possibile visitare la mostra fotografica “Wole Soyinka and the rest of us”, prima esposizione italiana di Akintunde Akinleye, fotografo africano insignito nel 2007 del prestigioso premio World Press Photos: un’esposizione che documenterà la situazione della Nigeria, paese quanto mai tragicamente protagonista nella cronaca di queste ore. Un viaggio nelle contraddizioni sociali e nell’attualità, dunque, che sarà anche l’occasione per una riflessione sul ruolo della vera fotografia di reportage.
Anche il teatro darà il suo contributo alla scoperta di un autore e del mondo che l’ha formato con un cartellone arricchito da quattro produzioni originali: si inizierà con “Una notte nel bosco degli spiriti”, un percorso ideato da Marco Baliani tra memoria personale e racconti della tradizione orale africana, per proseguire con il recital di poesie “La terra è tutta la gente”, interpretato da Maddalena Crippa e accompagnata dalle musiche di Massimiliano Gagliardi. Calcheranno i palcoscenici pordenonesi anche “Ma lʼuomo è vivo”, una lettura scenica di pagine di Wole Soyinka e “Turisti e soldatini”, dallʼomonimo testo teatrale in cui Soyinka racconta dell’incontro tra una scolaresca in gita in uno dei tanti Paradisi dei mari del sud e i loro coetanei protagonisti di tragiche esperienze di guerra.
La conclusione è affidata alla musica, con la cantante del Mali Rokia Traoré che regalerà il risultato di un incontro fra tradizione e modernità il cui messaggio appare evidente: l’incrocio fra culture ed esperienze diverse, sapientemente mescolate con creatività e stimoli culturali, può produrre un nuovo dialogo fra continenti all’insegna della convivenza e dello sviluppo reciproco.
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.