Ahinoi, abbiamo un nuovo capolista. E perchè mi spinga ad affermare “ahinoi” lo scoprirete scorrendo insieme a noi la classifica dei libri più venduti della settimana.
Dalla decima alla sesta posizione. La graduatoria si apre con una felicissima new entry: l’ultimo romanzo di Massimo Carlotto, “Alla fine di un giorno noioso”, che ripesca uno dei personaggi più intriganti del panorama noir, quel Giorgio Pellegrini già protagonista nel 2001 (dieci anni fa!) di “Arrivederci amore, ciao”. Carlotto è all’inseguimento di due coppie: la prima è composta dai saggi “Scuote l’anima mia Eros” di Scalfari (nono) e dall’inossidabile “Indignatevi” di Hessel, in classifica da mesi e oggi attestato all’ottavo posto. La seconda coppia, che occupa settima e sesta posizione, segna la riscossa delle letteratura italiana al femminile: Susanna Tamaro con “Per sempre” e il tanto discusso “Ave Mary. E la Chiesa inventò la donna” di Michela Murgia.
Nelle due posizioni che precedono il podio troviamo Giampaolo Pansa con il suo “Carta Straccia” (un saggio provocatorio con cui, come racconta lo stesso autore, si analizza il potere dei media, ingigantito a suo parere a livelli eccessivi) e l’inarrestabile Margaret Mazzantini, in risalita alla quarta posizione con “Nessuno si salva da solo”, racconto di una coppia di quasi quarantenni in crisi.
Al terzo posto la conferma di Serena Dandini e del suo “Dai diamanti non nasce niente”, sorprendente libro sui giardini e sul giardinaggio dal titolo deandreiano e bellissimo. Curioso ed intrigante anche per chi, come il sottoscritto, pianga ancora la scomparsa del suo bonsai, assassinato con una dose killer di concime ultra-intenso.
Piazza d’onore per “Il linguaggio segreto dei fiori” di Diffenbaugh, che resiste in seconda posizione: evidentemente, di questi tempi per conquistare la vetta della classifica costituisce titolo preferenziale l’occuparsi in qualche misura di… botanica. Storia di una ragazza dall’infanzia difficile in grado di comunicare solo attraverso i fiori che cura. Come da storica imitazione di Lucarelli: “Paura, eh?”.
Confidavamo che non sarebbe successo, ma ahimè ci è arrivato: al primo posto abbiamo l’“ultimo” – le virgolette sono d’obbligo, trattandosi di un testo del ‘96 – romanzo di Carlos Ruiz Zafon pubblicato da Mondadori. Già scottato dal calcuttiano tomo precedente, rilancio la preghiera alle nostre case editrici: se uno azzecca un paio di libri in età matura, ri-pubblicare tutti i suoi scritti simil-giovanili non è necessariamente una idea brillante!
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.