Anche questa settimana la classifica dei libri più venduti si popola con qualche novità, di cui una direttamente sul podio. In linea generale, una gradevole mescolanza di saggi e narrativa, pur mancando il volume che scatena la corsa agli scaffali. 

Dalla decima alla sesta posizione, la classifica si apre con “Le luci di settembre”, “ultimo” – le virgolette sono d’obbligo, trattandosi di un testo del ‘96 – romanzo di Carlos Ruiz Zafon pubblicato da Mondadori. Già scottato dal calcuttiano tomo precedente, attenderò probabilmente l’economica o, ancora meglio, un romanzo di Zafon non recuperato dal cassetto.
Seguono il libro di Giordano sulle pensioni scandalo (nona posizione) a cui si affiancano con proprietà ed un pizzico di involontaria ironia i saggi “Indignatevi” di Hessel (ottavo) e “La felicità della democrazia” di Ezio Mauro e Gustavo Zagrebelsky. Chiude la cinquina Simonetta Agnello Hornby che si conferma al sesto posto con “Un filo d’olio”, un racconto tra autobiografia, memorie familiari, ricette dal sapore casalingo in un’assolata Sicilia.

Due esponenti della narrativa femminile italiana occupano le posizioni che precedono il podio: la Mazzantini, quinta con “Nessuno si salva da solo” (decisamente efficace la campagna pubblicitaria imbastita da Mondadori) e Susanna Tamaro, al quarto posto con “Per sempre”: un inedito io narrante maschile accompagna la narrazione del nuovo romanzo dell’autrice triestina.

Medaglia di bronzo per la new entry “Dai diamanti non nasce niente” di Serena Dandini: un sorprendente libro sui giardini e sul giardinaggio a cui la popolare autrice satirica ha regalato un titolo deandreiano e bellissimo.

Piazza d’onore per “Il linguaggio segreto dei fiori” di Diffenbaugh, che passa in una settimana dalla settima alla seconda posizione: sul web e in libreria si discute molto di questa romanzo con protagonista una ragazza dall’infanzia difficile ed in grado di comunicare solo attraverso i fiori che cura. Confido di aver grossi timori. 

Conferma il primo posto Giampaolo Pansa con il suo “Carta Straccia”: un saggio provocatorio con cui, come racconta lo stesso autore, si analizza il supposto potere dei media: “All’inizio pensavo che avesse la forza di un gigante, in grado di vincere su chiunque. Poi ho cambiato opinione: in realtà, il nostro è un potere inutile, serve a poco, non conta quasi nulla rispetto a quello politico, economico e giudiziario. Il perché lo spiego in “Carta straccia””