(c) Luca d'Agostino / Phocus Agency

(c) Luca d’Agostino / Phocus Agency

Ogni tanto (tipo stamattina, per dire) qualcuno mi chiede: “Si, ma Paul Auster?”, sottintendendo di non aver letto recentemente nessuna recensione delle opere di uno dei più celebri autori statunitensi contemporanei.

C’è una spiegazione: ho avuto un “Paul Auster moment” a cavallo fra il 2009 ed il 2011. Si è trattato di mesi in cui ho compulsivamente letto qualsiasi cosa mi capitasse fra le mani, divorato le trasposizioni grafiche dei suoi lavori, passato la notte a guardare i DVD di “Smoke” e “Blue in the face”. Ho persino giocato a Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty, e soltanto perché avevo scoperto che il nome del comandante del campo di Raiden e quello di Stillman erano stati tratti dal romanzo “Città di vetro”. Il periodo ha avuto il suo culmine con la presenza di Auster a Pordenone per Dedica (festival di anno in anno più ricco e coinvolgente) e con l’autografo strappato – e oggi religiosamente conservato – su “Follie di Brooklyn”.autografo-paul-auster

Mi sembra giunto il momento di raccogliere un po’ di pensieri vergati in quel triennio sui libri di Auster, ed ecco dunque uno speciale letteratura di libero download ed utilizzo, completato da una biografia dell’autore e da una pioggia di citazioni. Lo potete scaricare cliccando qui, oppure accedendo alla nostra pagina de “Gli Speciali“, o ancora nella sua versione sfogliabile consultabile su ISSUU.


E se qualcuno dovesse essere catturato al punto da affrontare almeno un romanzo di uno dei più grandi cantori di New York, beh, mi renderà davvero, davvero felice.

Buone letture a tutti.

Alfonso d’Agostino

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