Recensione di Another End, il nuovo film con Gael García Bernal solo al cinema dal 21 marzo!

another end poster ufficiale

La locandina italiana del film Another End, ora al cinema!

SCHEDA DEL FILM

Regia: Piero Messina
Cast: Gael García Bernal, Renate Reinsve, Bérénice Bejo, Olivia Williams, Pal Aron
Durata: 130 minuti
Uscita: giovedì 21 marzo 2024
Distribuzione: 01 Distribution


RECENSIONE

Sal ha perso sua moglie Zoe e sua sorella Ebe gli propone di affidarsi ad Another End, una nuova tecnologia che promette di alleviare il dolore del distacco riportando in vita, per breve tempo, la coscienza di chi se n’è andato. È così che Sal ritrova Zoe ma nel corpo di un’altra donna. Un corpo sconosciuto in cui lui misteriosamente riconosce la moglie. Ciò che si era spezzato sembra improvvisamente ricomporsi. Ma è una gioia fragile, effimera, insidiosa. Può l’amore davvero sopravvivere come un segreto custodito nei corpi?

“Another End per me è innanzitutto una storia d’amore, colta nel momento della separazione, quando paradossalmente, nell’assenza del distacco, un legame si fa più presente.” – Piero Messina.

Gael García Bernal in una scena di Another End. Photo: 01 Distribution.

Gael García Bernal in una scena di Another End. Photo: 01 Distribution.

Another End è un film doloroso, ti mescola lo stomaco e il cuore, poi anche il cervello, è un’opera che ti mette di fronte a una riflessione da cui non è possibile sfuggire: perdere una persona che amiamo. Che sia l’amore della tua vita, la madre, la figlia, il fratello, il migliore amico. Il sentimento che si prova quando si perde qualcuno è la cosa che forse più di ogni altra accomuna ogni essere umano. Quel vuoto che lasciano le persone che se ne vanno ti spezza dentro, ti corrode senza darti tregua, il dolore si irradia in ogni cosa, anche la più banale.

Si sente così Sal, che ha perso la moglie in un incidente d’auto dove guidava lui. Nel mondo in cui vive Sal però è possibile fare quella cosa, la cosa che qualsiasi persona sulla faccia della terra almeno una volta nella vita ha desiderato poter fare: avere più tempo. Più tempo con la persona che non c’è più. Per salutarla, per dirle le cose che non siamo riusciti a dirle quando ancora era al nostro fianco, per rivedere il suo sorriso o sentire un’ultima volta il suo profumo che cerchiamo negli sconosciuti incontrati sulla banchina della metro, per poi scoprire che è diverso, perché ogni profumo è unico. E quando una persona se ne va con lei svanisce anche il suo profumo.

Piero Messina ambienta il suo film in un futuro prossimo, non così lontano dal nostro, non è un futuro proprio distopico, sì forse un po’ più grigio e decadente, ma basta guardarsi intorno per capire che il nostro qui ed ora non è tanto diverso da quello di Another End.
Gael Garcia Bernal in Another End. Photo: courtesy 01 Distribution.

Gael Garcia Bernal in Another End. Photo: courtesy 01 Distribution.

Gael Garcia Bernal ha le occhiaie scure di chi non dorme più la notte, di chi si sente in colpa e di chi ha deciso che la sua vita è finita. Finchè non arriva questa possibilità, che come in ogni storia scritta bene inizialmente lui rifiuta e poi accetta, lanciando letteralmente il cuore oltre l’ostacolo. Perché è vero che il corpo è solo un involucro, è vero che se guardi un trompe-l’oeil non potrai mai vedere le due figure insieme, quella principale e quella di sfondo, è vero che è l’anima a definire chi siamo.

Another End è un film sul tempo che finisce e al contempo sul tempo che non finisce, un film sull’ultimo incontro, sull’accettazione e l’elaborazione del lutto, una ricerca di se stessi e dell’altro in un mondo freddo e desolato che ricorda tanto un altro mondo che abbiamo visto sul grande schermo recentemente, quello di Estranei, un altro film profondissimo e cupissimo sull’assenza, sul vuoto, sulla solitudine, sulla morte e su chi rimane in vita.

Il film è asciutto e nonostante questo la commozione di alcune scene arriva dritta al cuore per la loro capacità di essere universali. Gael García Bernal e Renate Reinsve sono magnetici e bravissimi grazie a una recitazione ridotta all’osso, sono gli sguardi a parlare per loro, la malinconia intrisa in ogni gesto e in ogni movenza.
Gael García Bernal e Renate Reinsve in una scena di Another End. Photo: 01 Distribution.

Gael García Bernal e Renate Reinsve in una scena di Another End. Photo: 01 Distribution.

Nonostante sia un distopico sci-fi, l’opera seconda di Piero Messina è in realtà un film estremamente realistico, così realistico da risultare elettrico in certi momenti. Elettrico nel senso che dà i brividi, proprio come Estranei. Lo è tanto nel minimalismo e nei set algidi e fatiscenti, quanto e soprattutto nell’aver saputo ritrarre le conseguenze della morte su chi rimane in vita, quelle più banali e concrete, che però sono quelle che fanno più male.

Non sono mai le grandi cose a mancarci, ma quelle piccole, e questo è il tesoro del film da mettere nel cuore e portarsi a casa, la riflessione a cui ci pone davanti: ogni secondo conta, citando The Bear, e quindi parafrasandolo. Non sprecare il tuo tempo in vita, neanche un istante, neanche quello più banale, dai importanza ad ogni momento, ad ogni saluto, ad ogni abbraccio, perché potrebbe non ricapitarti due volte (e qui è Animali Notturni a fornire l’ispirazione).

Magistrale per regia e carico emotivo la scena della proiezione domestica con il proiettore. Sal guarda Ava, nel cui corpo c’è sua moglie Zoe, la guarda e la riguarda incapace di realizzare che lei è ancora lì, ed è proprio nella parola “ancora” che risiede tutto lo struggimento di questa scena che mette in campo due corpi in mezzo a una luce che dà vita al cinema.

Tu sei ancora lì. Non per sempre, ma adesso, ancora.

Margherita Giusti Hazon


TRAILER UFFICIALE

ANOTHER END di Piero Messina (2024) - TRAILER UFFICIALE HD