Recensione di CONNECTED, il documentario su Amazon Prime e Apple TV dal 23 febbraio 2024.

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La locandina ufficiale di Connected.

Negli ultimi anni abbiamo assistito all’introduzione dell’Intelligenza Artificiale (AI) e dei modelli di linguaggio come ChatGPT nelle nostre vite quotidiane. L’impatto è stato profondo ed è destinato ad essere sempre maggiore. La capacità di queste tecnologie di comprendere e generare linguaggio naturale ha trasformato i più svariati settori, dal customer care (via chatbot) alla traduzione (automatizzata), sino alla creazione di contenuti e immagini. Le interazioni quotidiane sono state semplificate, consentendo una comunicazione spesso più mirata e veloce. Tuttavia, non sono solo rose e fiori.

Contestualmente sono sorte, infatti, anche questioni etiche e sociali, come la tutela della privacy e la sicurezza dei dati, nonché la disoccupazione causata dall’automazione di alcune attività lavorative, che hanno spinto talune categorie sul piede di guerra – si pensi, per ricordarne uno, al lunghissimo sciopero degli sceneggiatori e attori della primavera-estate 2023 in quel di Hollywood. Inoltre, l’uso responsabile dell’AI è diventato un tema critico, poiché la tecnologia influenza decisioni fondamentali in campi di primaria importanza come la salute e la finanza. L’impatto dell’intelligenza artificiale è quindi un doppio filo, con benefici significativi ma anche sfide da affrontare per garantirne un’integrazione armoniosa nella società.

A fornire una panoramica dell’argomento a coloro che si dimostrano restii ad un cambiamento così drastico, vuoi perché hanno bisogno di più tempo per comprendere che stia succedendo intorno a loro, o vuoi perché devono trovare il proprio modo di approcciare/ far buon uso di simili travolgenti novità, ci pensa oggi CONNECTED, il documentario di Simona Calo, che segna l’ingresso di BIP nel settore audiovisivo, disponibile da venerdì 23 febbraio 2024 sulle piattaforme Prime Video e Apple TV.
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Un’immagine di Connected, il film in streaming dal 23 febbraio!

Il film analizza il rapporto imprescindibile che si è creato tra l’essere umano e la tecnologia intervistando degli esperti di vari settori – dal mondo accademico al business, dalla politica alla medicina sino alla creatività. E, senza mai sottovalutare le issue che una simile evoluzione porta con sé, tantomeno demonizzando la AI, gli intervistati cercano di spiegare e rinfrancare coloro che sono più titubanti e/o si sentono più fragili difronte ad essa. Il messaggio che ci arriva è preciso: dato il forte e inesorabile impatto che l’Intelligenza Artificiale ha (e avrà) sull’umanità, quest’ultima deve prodigarsi per assicurare la massima inclusione e neutralizzare i potenziali esiti negativi.

CONNECTED vuole essere un viaggio alla scoperta del potere trasformativo dell’AI e ha il merito di rendere accessibile un argomento altrimenti complesso a chiunque. Tuttavia, questa stessa semplicità, mirata a favorire gli utenti, potrebbe essere interpretata da alcuni come un limite, poiché il film evita di osare e stimolare chi guarda.

La narrazione si distingue per la sua linearità e struttura bilanciata, dura il giusto (58 minuti) e alterna i punti di vista degli esperti a una parentesi fictional. Ed è proprio l’elemento di fiction quello che, se maggiormente sfruttato, avrebbe potuto amplificare l’identificazione e le reazioni emotive degli spettatori, arricchendone l’esperienza complessiva.

In definitiva, potremmo dire che i limiti del documentario siano altresì i suoi punti di forza: la sua semplicità lo rende adatto ad un vasto pubblico, ma al contempo gli impedisce di esplorare appieno le possibilità suggestive e provocatorie offerte da un tema così controverso. In ogni caso ne consigliamo la visione ai curiosi, ai timorosi e, perché no, ai polemici.

Vissia Menza

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Un momento del documentario Connected.

Si ringrazia l’ufficio stampa per l’opportunità e il supporto iconografico.