Finalmente l’Alba: Saverio Costanzo omaggia l’età d’oro del cinema italiano tra divi di Hollywood, notti romane, luci della ribalta e ombre di sogni infranti.

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La locandina ufficiale del film Finalmente l’alba.

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Saverio Costanzo
CAST: Lily James, Rebecca Antonaci, Joe Keery, Rachel Sennott
DURATA: 140 minuti
DATA DI USCITA: mercoledì 14 febbraio 2024
DISTRIBUTORE: 01 Distribution


RECENSIONE

Il film scritto e diretto da Saverio Costanzo, già in concorso al Festival di Venezia 80, è un’opera ambiziosa con un’anima divisa in due che attira e, allo stesso tempo, respinge.

Roma, anni Cinquanta: Mimosa e Iris sono due giovani sorelle di famiglia modesta che adorano il cinema e sognano di farne parte leggendo avidamente riviste e rotocalchi rosa. Mimosa (Rebecca Antonacci) è la più giovane e giudiziosa, fidanzata in casa con l’impacciato Angelo (Giuseppe Brunetti) con cui ha poco o nulla in comune. Iris (Sofia Panizzi), dotata di una bellezza evidente che attira gli sguardi maschili, vorrebbe invece diventare una famosa attrice. Quando un sedicente agente le offre un lavoro come comparsa in un kolossal in cui la protagonista è la star americana del momento, Josephine Esperanto (Lily James), Iris sente che è arrivata la sua occasione.

Dopo qualche tentennamento, la madre Elvira (Carmen Pommella) l’accompagna a Cinecittà insieme a Mimosa. Per una serie di casualità, sarà proprio quest’ultima ad avere un ruolo nel film, a conoscere la divina Josephine e passare con lei e altre personalità dello spettacolo e della mondanità romana un’intera notte lontano dai sicuri affetti famigliari. Una notte folle e ambigua che sembra non aver mai fine e che potrebbe cambiare totalmente la sua esistenza.

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Le protagoniste del film Finalmente l’alba. Photo: Eduardo Castaldo.

Saverio Costanzo scrive e dirige un film che ha l’impudico coraggio di pensare in grande, di portare in sala un film di genere con un rilevante numero di colti e specifici riferimenti. Da Fellini a Visconti, dai Peplum della Hollywood sul Tevere a frammenti melò di Matarazzo; dai profili popolani di Emmer ai ritratti impietosi del demi monde romano, dallo sguardo di Moravia agli echi di cronaca nera.

Nonostante queste seducenti premesse, Finalmente l’Alba ha un’anima divisa in due. La prima, la più promettente, è nell’iniziale racconto di metacinema che catapulta lo spettatore in un film nel film, nello sguardo genuinamente voyeur di una platea gremita che consuma il rito del cinema di celluloide e la sua recente storia. Si riconosce in quello timoroso e abbagliato di Mimosa così simile alla sognatrice Wanda,  la protagonista di Lo Sceicco bianco, persa in una Cinecittà ora Locus Amoenus, ora microcosmo di finzione e piccole miserie.

La seconda, che desta maggiori perplessità, è tutta nel viaggio iniziatico della protagonista all’interno di una villa lugubre e sontuosa del litorale romano, circondata da affascinanti attori e da una combriccola di guitti, continuamente inseguita da un sentore di morte – quello della triste vicenda della coetanea Wilma Montesi – e la ricerca euforica di vita, di amore.

Una scena del film Finalmente l'alba. Photo: Eduardo Castaldo.

Una scena del film Finalmente l’alba. Photo: Eduardo Castaldo.

Saverio Costanzo e i suoi attori scelgono un timbro drammatico che vorrebbe restituire il senso dell’incubo in cui è catapultata Mimosa, della vertigine del male che sfiora e appassisce tutte le giovani ingenue, delicate come il fiore che porta il loro nome. Il risultato non è quello sperato: il parallelismo Montesi – Mimosa appare forzato, fuori contesto. Tutte le interpretazioni, dal cameo di Alba Rohrwacher come Alida Valli a quello di Willem Dafoe nei panni dell’enigmatico Rufus, spingono sul registro della farsa scegliendo toni volutamente artificiosi, non propongono travagli interiori ma tragedie da operetta, dai dialoghi faragginosi.

La sublime Josephine non ha un grammo della conturbante amoralità delle figure femminili di La dolce vita o la perfidia di una femme fatale come Barbara Stanwyck, così come le perverse azioni degli eleganti ospiti sembrano pose e non convinti impeti caratteriali. Persino le lacrime di Mimosa, i lati più puri e autentici in un universo in cui tutti mentono su tutto, principalmente a loro stessi, risultano fasulle e non emozionano come non emoziona l’oggetto della sua amorosa passione, il mellifluo Joe Keery.

Il finale, fuori fuoco come la metafora felina che accompagna il ritorno a casa di Mimosa, sottolinea ancora una volta il contrasto tra l’elevato obiettivo della narrazione e il risultato non conforme alle aspettative.

Finalmente l’alba di Saverio Costanzo, distribuito da 01 Distribution, arriva nelle sale italiane il 14 Febbraio 2024.

Silvia Levanti


TRAILER UFFICIALE

FINALMENTE L'ALBA di Saverio Costanzo (2024) - Trailer Ufficiale HD