Recensione di Silent Night, il film di John Woo solo la cinema dal 30 novembre 2023.

Silent Night - Il silenzio della vendetta - Poster italiano ufficiale

Il poster italiano ufficiale del film Silent Night – Il silenzio della vendetta ora al cinema!

SCHEDA DEL FILM

REGIA: John Woo
CAST: Joel Kinnaman, Catalina Sandino Moreno, Kid Cudi, Harold Torres, Vinny O’Brien
DURATA: 104 minuti
USCITA: 30 novembre 2023
DISTRIBUZIONE: Plaion Pictures


RECENSIONE

Dopo la morte del figlio, colpito durante uno scontro fra bande il giorno della vigilia di Natale, il padre, Brian, decide di vendicarsi cercando i colpevoli, ma viene ferito alla gola, perdendo la voce. Dopo la convalescenza in ospedale la sua unica ragione di vita sarà il suo piano di vendetta.

Joel Kinnaman è Godlock in Silent Night. Photo Credit: Carlos Latapi.

Joel Kinnaman in una scena del film Silent Night. Photo Credit: Carlos Latapi.

Il leggendario regista cinese John Woo torna a mescolare i generi, quelli che ama di più, thriller, revenge movie e melò.

Da sempre l’iperrealismo, i paradossi, la spettacolarizzazione e la messa in scena della violenza, l’eccesso, sono i suoi marchi di fabbrica. Non si smentisce con la sua ultima fatica Silent Night, dove però risparmia sui dialoghi, anzi, ne fa proprio a meno: siamo di fronte a un film praticamente muto, tutto visione, flashback e action allo stato puro. Secondo il mantra less is more o la grande lezione di Hitchcock (mai giustificare un’azione con una riga di dialogo) questa è sicuramente una strada da battere, quella di provare a mostrare senza dire: se puoi dirlo con un’immagine, a coso servono le parole? Ce lo ricorda il piccolo e raro gioiello Amor Pedestre del 1914, o la sequenza iniziale de La finestra sul cortile, o ancora lo struggente racconto della storia d’amore di Up, dove dal minuto 5 al minuto 11 possiamo fare solo una cosa: piangere.

Joel Kinnaman in una scena del film Silent Night. Photo Credit: Courtesy of Lionsgate

Joel Kinnaman in una scena del film Silent Night. Photo Credit: Courtesy of Lionsgate.

L’escamotage, qui, è dovuto proprio alla trama: è il protagonista a dettare legge, perché è lui che non può più parlare (letteralmente). Dal punto di vista metaforico è rimasto senza parole di fronte alla morte del figlio. Dal punto di vista fisico, ha subito un violento attacco proprio alla gola. In entrambi i casi in fondo non c’è nulla da dire. C’è solo da vendicarsi.

Il film infatti incomincia in medias res, ci catapulta immediatamente nella storia, un uomo con addosso un golf con una renna e un campanellino corre con le mani sporche di sangue: il perfetto inizio per un film di John Woo, che ci ha da sempre abituati agli ossimori ma anche alle citazioni, per questo un palloncino rosso che vola in cielo forse non rappresenta solo l’innocenza perduta per sempre ma è anche un ricordo di Lamorisse.

L’intento del regista è concentrarsi sull’essenziale, sulle emozioni, sulla sofferenza di un padre che si strugge davanti alla macchina da presa con oggetti transizionali e ricordi vividi di un tempo felice ormai andato: il problema, però, è che questa parte occupa due terzi della pellicola, e per la vendetta finale non rimane che mezz’ora scarsa.
Joel Kinnaman e Catalina Sandino in una scena del film Silent Night. Photo Credit: Courtesy of Lionsgate.

Joel Kinnaman e Catalina Sandino in una scena del film Silent Night. Photo Credit: Courtesy of Lionsgate.

Inoltre, nonostante le buone premesse, i personaggi sono in realtà molto poco approfonditi, a volte sembrano compiere azioni o avere espressioni facciali quasi casuali (soprattutto la moglie, interpretata da Catalina Sandino Moreno) e questo li rende scontati e piatti, abbozzati.

Nonostante la figura del “killer per caso” sarebbe potuta essere l’occasione di esplorare la psicologia profonda e tormentata del personaggio (interpretato da Joel Kinnaman), questo appunto non avviene, anzi si assiste alla sua preparazione atletica in modo passivo e poco coinvolto. Non aiuta il fatto che il suo “nemico n.1” non sia minimamente interessante o inquietante o carismatico.

Silent Night alla fine non raggiunge purtroppo i livelli asiatici di John Woo, ma è comunque un’opera importante per la sua filmografia, “abbastanza diversa” dai lavori precedenti, come dice il regista stesso.

Margherita Giusti Hazon


TRAILER UFFICIALE 

Foto: ufficio stampa, che si ringrazia.