Recensione di Spider-man: Across the spider-verse il nuovo film di animazione solo al cinema dal 1° giugno 2023.
SCHEDA DEL FILM
REGIA: Joaquim Dos Santos, Kemp Powers, Justin K. Thompson
DURATA: 140 minuti
DATA DI USCITA: 1° giugno 2023
DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures
RECENSIONE
L’universo animato del secondo capitolo della saga dell’Uomo Ragno è una meravigliosa esplosione di arte visiva e dell’infinito potenziale di un fumetto che non smette mai di sorprenderci.
A cinque anni di distanza dal capolavoro di animazione Spider-Man: Un nuovo universo (Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman, 2018) ritorna sul grande schermo il sequel della migliore saga dedicata all’Uomo Ragno del mondo del cinema.
Spider-man: Across the Spider-verse (Joaquim Dos Santos, Kemp Powers, Justin K. Thompson) non delude le aspettative, trascinando gli spettatori nelle vorticose pieghe temporali del Ragnoverso in tutto il suo psichedelico e disorientante splendore.
Ma dove eravamo rimasti?
Brooklyn, ai giorni nostri: il quindicenne Miles Morales (Shameik Moore) continua la sua doppia vita da esuberante adolescente e da solitario super eroe. Oramai a suo agio con i super poteri, è sempre pronto a combattere il crimine e ad aiutare in segreto il suo papà poliziotto, Jefferson (Brian Tyree Henry), prossimo alla promozione. Giorno dopo giorno, Miles deve però fare i conti con il profondo senso di solitudine per l’assenza di Gwen (Hailee Steinfeld), la perdita del mentore Peter Parker (Jake Johnson) di zio Aaron (Mahershala Ali) e per l’impossibilità di condividere la sua vera identità con le persone a lui care.
I piccoli conflitti con gli affettuosi e solleciti genitori, in ansia per il futuro scolastico del figlio, amplificano il senso di inquietudine, così diviso tra sete di avventura e disperato bisogno di normalità. L’inaspettato ritorno di Gwen/ Spider-Woman e l’incontro con un anomalo personaggio, Macchia (Jason Schwartzman) che da buffo e innocuo furfante si trasforma in un pericoloso soggetto assetato di vendetta, lo porterà a viaggiare tra gli spazi temporali del multiverso. Lì, ritroverà vecchi amici e nuovi Spider-Alter Ego venendo a conoscenza sia dei legami profondi che intercorrono tra i destini di tutti i super eroi, sia di essere l’anomalia originaria che ha modificato, involontariamente, il canone della sua storia. Confuso e incerto del cammino da intraprendere, dovrà ritrovare tutta la sua forza d’animo e il coraggio per tentare di cambiare un doloroso destino che sembra condannato all’immutabilità.
“cambiare la storia infrangendo il canone significa scegliere se salvare una sola persona o un intero mondo”
I 140 minuti di Spider-man: Across the spider-verse sono talmente densi di riferimenti culturali, etnici, filosofici, timbri emotivi, tecnica, vorticoso montaggio ed esplosione dialettica che è davvero arduo coglierne ogni sfumatura.
Nonostante “il nuovo universo” del 2018 ci avesse già regalato un vero capolavoro sotto ogni punto di vista, il secondo capitolo riesce ancora una volta a stupirci con una Coming of Age magnificamente costruita, priva di facili moralismi o gratuite lezioncine generazionali ma densa di humor e divertimento.
Sorprendono i nuovi personaggi che rispecchiano con grande vitalità valori e riflessioni di modernità e integrazione con tanto di Spider-woman nera, tosta e incinta, senza mai perdersi nelle nebbie del banale, come mai banale è la rappresentazione del conflitto e ambiguità del cattivo di turno poiché tutto è funzionale alla narrazione.
Desta altrettanta meraviglia l’infinita gamma di stili e modalità scelte per rappresentarli, traendo forza ed energia dagli stilemi delle epoche del fumetto e le correnti culturali di riferimento. Così rivivono le cromie e le linee sinuose degli anni ’60, così gli split screen, così le linee spezzate e psichedeliche degli anni ’70 fino alle gioiose disarmonie punk Rock e metal con tanto di incursioni grafiche nell’arte contemporanea. Lo sguardo dello spettatore, di fronte all’esplosione di questa incontenibile varietà visiva, fatica a tenere il passo ma gioisce di fronte a gioielli immaginifici come la nitida visione di una New York “sottosopra” o l’anarchico personaggio di Spider-man Punk (Daniel Kaluuya) la cui silhouette in continua trasformazione emerge come una galleria di celebri collage di Jean-Michel Basquiat.
Non manca qualche piccola incursione in carne e d’ossa, dal fugace cameo dell’attore e cantante Donald Glover alle apparizioni in flashback degli Spider- umani Andrew Garfield, Tobey Maguire e Tom Holland.
Ed è proprio nella rappresentazione psicologica dei personaggi che Spider-man: Across the spider-verse compie la sua più perfetta partitura musicale. I sentimenti del protagonista e dei suoi ottimi compagni di avventura vibrano di luce propria e si legano a tavole pittoriche che, cambiando tonalità ad ogni modificazione affettiva– dal blu al rosso, dal viola al celeste – ampliano il senso profondo del racconto, rivelando tutti i colori emozionali dell’adolescenza.
Se dobbiamo trovare qualche difetto in un’opera d’animazione che sfiora più volte la genialità è sia in quella continua accelerazione di tempi e piani che fa sentire lo spettatore sulle montagne russe o in un gigantesco frullatore tutti-frutti a forte rischio di indigestione visiva, sia nel finale-non finale che interrompe in modo brusco la lunga cavalcata verso l’happy end e lo svelamento dei nuclei narrativi.
Per fortuna, l’attesa non sarà lunga perché nella Primavera 2024 ci aspetta il proseguimento di questa magnifica avventura, Spider-Man: Beyond the Spider-Verse che sarà, ne siamo certi, un altro magnifico giro di giostra.
Spider-man: Across the spider-verse arriva nei cinema dal 1° Giugno 2023.
Silvia Levanti
TRAILER UFFICIALE
Foto: ufficio stampa, che si ringrazia.
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