Recensione di Generazione Low Cost, il film di Julie Lecoustre ed Emmanuel Marre da recuperare in DVD.

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La cover del DVD di Generazione Low Cost.

SCHEDA DEL FILM

TITOLO ORIGINALE: Rien a foutre
REGIA: Julie Lecoustre, Emmanuel Marre
CAST: Adèle Exarchopoulos, Alexandre Perrier, Mara Taquin, Jonathon Sawdon
DURATA: 109 minuti
DATA DI USCITA: 14 dicembre 2022
DISTRIBUTORE (home video): Mustang Entertainment/ I Wonder Pictures


RECENSIONE

Cassandre (Adèle Exarchopoulos) è un’assistente di volo di una compagnia aerea low cost di stanza a Lanzarote. La sua quotidianità prevede nessun legame, ogni giorno una meta diversa, un grande spirito di adattamento in attesa di lavorare a condizioni migliori per una compagnia di linea, sino a quando un imprevisto le scombina i piani.

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Adèle Exarchopoulos in una scena del film Generazione Low Cost. Photo: courtesy of I Wonder Pictures.

Rien à foutre, ben tradotto all’estero in Zero Fucks Given (da noi, invece, si è optato per un titolo più soft come Generazione Low Cost), dopo l’anteprima alla 60esima Settimana della Critica del Festival de Cannes 2021 e un passaggio primaverile nei nostri cinema, a fine 2022 è arrivato in home video grazie a Mustang Entertainment e I Wonder Pictures, per farci riflettere sulle nuove generazioni e i loro sogni infranti, sulla precarietà esasperata del nostro tempo e su un viaggio che pare senza meta.

Il lungometraggio, diretto da Julie Lecoustre ed Emmanuel Marre, ci porta nel quotidiano di una Zoomer cosciente di doversi ritenere fortunata nell’avere un impiego fisso, malgrado ciò implichi disumanizzarsi e rincorrere sogni che giorno dopo giorno sembrano sempre più irrealizzabili. La soluzione è quindi quella di accontentarsi di ciò che si ha e di stupirsi qualora venga proposto un avanzamento di carriera.
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Una scena di Generazione Low Cost. Photo: courtesy of I Wonder Pictures.

L’opera del duo di registi è malinconica e in alcuni passaggi può essere portatrice di angoscia, perché ci mostra quanto sia alto, talvolta ai limiti dell’insostenibile, il prezzo da pagare per aspirare ad una qualità della vita migliore; quanto la sua routine lavorativa sia permeata da una lotta impari tra lato intimo e lato pubblico; e quanto sia snervante nascondere dietro ad una sequela di sorrisi rigidi e atteggiamenti codificati le ultime briciole di umanità.

Per rendere tutto ancor più realistico e coinvolgente, gli autori hanno optato per un cast che fosse un equilibrato mix di amici, attori professionisti e persone davvero immerse in quell’ambiente, sebbene non avessero intenzione di girare un film sulle assistenti di volo (men che meno su una compagnia low cost). Idem per lo stile, Generazione Low Cost in alcune parti sembra un documentario, segue Cassandre da vicino, ottiene il massimo sfruttando il potere dei primi piani e ci offre solo delle istantanee di realtà, evitando con cura di farci la morale.

Generazione Low Cost. Photo: courtesy of I Wonder Pictures.

Adèle Exarchopoulos in una scena del film Generazione Low Cost. Photo: courtesy of I Wonder Pictures.

Ed è proprio da quelle istantanee che cogliamo la solitudine di Cassandre. La ragazza vola in molti luoghi, ma non li visita e men che meno sa nulla dell’isola dove vive. Fondamentalmente, incontra tanta gente ma non conosce nessuno. E c’è di più: la sua apparente superficialità cela una tristezza che cerca di rifuggire per la maggior parte del tempo, sino a quando gli eventi la costringono ad affrontarne i motivi. Allora la vediamo rallentare e con lei anche il film assume un passo più lento, andando controcorrente rispetto a quanto siamo abituati.

È a questo punto che iniziamo a capire davvero la protagonista, a volerle stare vicino, a sperare che riesca a trovare la sua strada e a sorridere in barba al cinismo che la circonda. Perché, alla fine, il n’y a rien à foutre.  

Vissia Menza


TRAILER UFFICIALE

Si ringrazia l’ufficio stampa per l’opportunità.