Alla scoperta dell’edizione numero 71 del Trento Film Festival che prende il via questa settimana! 

71 TRENTO FILM FESTIVAL_MANIFESTO (by Lorenzo Mattotti)

Il manifesto del 71 TRENTO FILM FESTIVAL (by Lorenzo Mattotti).

Anno dopo anno, il Trento Film Festival dimostra di non essere solo un ottimo punto di riferimento per un cinema di settore ma di proporre al suo ampio pubblico storie e pellicole di qualità rara, più di tanti blasonati eventi cinematografici.

Scorrendo il nutrito programma di 125 film e 130 eventi – 27 in concorso, 13 cortometraggi e 14 lungometraggi – si ha la felice impressione di trovarsi di fronte a un progetto di ampio respiro che, oltre ad offrire il “meglio del cinema e della cultura di montagna” sceglie nuovi linguaggi filmici e nuove vie di pacifica convivenza tra uomo e natura.

Alla presentazione stampa del Festival, avvenuta il 4 Aprile al cinema Arlecchino di Milano, il responsabile della programmazione, Sergio Fant, ha rilevato che tra le proposte selezionate vi è stato un innegabile spostamento dello sguardo.

È infatti apparso lampante che i registi, più che focalizzarsi sull’emergenza climatica o sottolineare la tensione drammatica che precede la conquista di una vetta, si sono posti domande altrettanto fondamentali:

“come l’uomo potrà pacificarsi con l’ambiente che lo circonda? come trovare nuovi approcci sostenibili nel vivere la montagna?”

Le risposte sono state molteplici, a cominciare dal recuperare la visione del sogno, del prendersi cura, di pensare alla montagna come un progetto che ha e deve ancora avere un futuro, quel futuro che è anche il nostro e che rischiamo scioccamente di perdere.

Sur les chemins noir Film di apertura 71 TFF

Una scena del film Sur les chemins noir che aprirà l’edizione numero 71 del Trento Film Festival.

Il film d’apertura, A passo d’uomo (Sur les chemins noir, Francia 2023) del regista Denis Imbert, interpretato e co-prodotto dal premio Oscar Jean Dujardin, porta queste riflessioni e il rapporto uomo e montagna verso strade più intime e spirituali.

Adattamento dell’omonimo romanzo dello scrittore francese Sylvain Tesson, A passo d’uomo è il racconto di caduta e rinascita di Pierre, famoso viaggiatore e autore che, dopo un tragico incidente, ancora convalescente decide di intraprendere un viaggio di oltre una settimana da solo, a piedi, lungo sentieri e vie poco frequentate per arrivare infine a Mont Saint-Michel. I numerosi flashback sono un percorso a ritroso non solo alla radice dell’evento traumatico ma alla condotta di vita di un uomo che ha perso tutto, ha perso soprattutto sé stesso.

Un tragitto fisico, interiore e metaforico in cui il cammino rende il dolore un’opportunità di ricostruirsi, complice il silenzio e il rapporto assoluto con la natura, vissuti come cura ed espiazione.

Il film di chiusura, Rispet (Italia, Germania 2023) diretto da Cecilia Bozza Wolf, è speculare a quello di Denis Imbert.  Non più il silenzio, la solitudine come espiazione ma la lenta disgregazione di una pacifica comunità montana che, di fronte ad un atto vandalico, porta in superficie l’individualità dei propri abitanti e il rancore con il diverso da sé. 

Da segnalare, tra i film in concorso, quello di Werner Herzog, The Fire within: a requiem for Katia and Maurice Krafft. Il grande documentarista regala al mondo una testimonianza toccante e un racconto epico, quello di una coppia di famosi vulcanologi francesi, i coniugi Krafft, che morirono nel 1991 in Giappone a causa dell’imprevedibile eruzione del vulcano Unzen.

The Fire Within: A Requiem for Katia and Maurice Krafft (Concorso 71 TFF)

Un’immagine tratta da The Fire Within: A Requiem for Katia and Maurice Krafft il film di Werner Herzog in Concorso al 71 TFF.

Wild Life, diretto dai premio Oscar Chai Vasarhelyi and Jimmy Chin e prodotto da National Geographic, è la storia dell’ambientalista e fondatore dei brand Patagonia e The North Face, Doug Tompkins. Attraverso le parole della moglie Kris, che lo ha affiancato fino alla sua morte nell’eroica impresa di creare parchi nazionali tra Cile e Argentina, il ritratto di un avventuroso e sognatore che ha guardato la vita come opportunità e il rispetto per l’ambiente l’unico modo per onorarla.

Tra le anteprime, Mad Heidi (2022) dei registi svizzeri Johannes Hartmann, Sandro Klopfstein. La storia del popolare personaggio per bambini, Heidi, è rivisitata in una divertente e bizzarra chiave horror.

L’adolescente Heidi vive con il nonno in una casetta in Svizzera, tra le montagne delle alpi. Il piccolo stato non è più neutrale ma è occupato dal regime fascista e governato da un tiranno, noto produttore di formaggio. La bella fanciulla ben presto si troverà a combattere per liberare il proprio luogo natìo dai cattivi. Mad Heidi potrebbe essere il capostipite di una Swissploitation?

Il Trento Film Festival vi aspetta dal 28 Aprile al 7 Maggio.

“Quando uomini e montagne si incontrano, grandi cose accadono.”

William Blake

Silvia Levanti

si ringrazia l’ufficio stampa per il supporto iconografico e l’opportunità.