Recensione di PANTAFA, l’horror con Kasia Smutniak solo al cinema dal 30 marzo 2023.

Pantafa locandina film Fandango

La locandina del film PANTAFA da oggi solo al cinema!

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Emanuele Scaringi
CAST: Kasia Smutniak, Greta Santi, Mario Sgueglia, Betti Pedrazzi, Mauro Marino, Giuseppe Cederna e con Francesco Colella
DURATA: 105 minuti
DATA DI USCITA (cinema): 30 marzo 2023
DISTRIBUTORE: Fandango


RECENSIONE

Marta e la figlia Nina si sono appena trasferite a Malanotte, un isolato paesino di montagna in cui si respira “aria buona”. Il motivo del loro arrivo è proprio quell’aria meno inquinata che potrebbe far bene alla bimba che da qualche tempo soffre di un disturbo del sonno. Ma sin dalla prima notte nella nuova casa la piccola da segni di peggioramento. Come se non bastasse, la gente è introversa, non si vedono bambini in giro, tutti sono superstiziosi. Insomma, sono finite in un luogo inospitale.

PANTAFA Greta Santi, Betti Pedrazzi © Christian Nosel

Greta Santi e Betti Pedrazzi in una scena di Pantafa © Christian Nosel.

Pantafa è il nuovo film di Emanuele Scaringi (La Profezia dell’Armadillo) e sin dalle prime inquadrature si presenta come un horror fine e sottile che attinge dalle credenze popolari di cui è piena la nostra storia, specialmente quando ci si allontana dai grandi centri urbani. Credenze che nascono dall’esorcizzare le comuni paure, soprattutto il male in noi che si potrebbe palesare da un momento all’altro.

Il lungometraggio ruota attorno alla convinzione che possa esistere l’incarnazione del nostro “lato oscuro” e la fonde con una ricerca italo-americana sulla paralisi del sonno che colpisce il 10% delle persone, ossia l’incapacità di muoversi durante il risveglio dalla fase REM, con conseguente possibilità di allucinazioni.

E qui viene il bello…

Pare che durante questo studio, un terzo (!) degli individui esaminati abbia collegato le allucinazioni alla Pantafa, una “creatura soprannaturale che si siede sul petto e ruba il respiro” presente in numerose leggende. E, guarda caso, la Pantafa nella cultura popolare è niente meno che la personificazione del male, l’incarnazione del nostro lato oscuro!

Pantafa © Christian Nosel

Una scena del film Pantafa © Christian Nosel.

Il regista con cotanto materiale a disposizione ha realizzato un’opera attentissima ai dettagli e ottimamente ritmata. La suspense è molta, i dubbi che sorgono nello spettatore trovano le loro spiegazioni a tempo debito, le situazioni mostruose non si prendono mai la scena e i jumpscare, pur essendoci, non sono il motivo del successo della sceneggiatura (scritta a sei mani da Tiziana Triana, Emanuele Scaringi e Vanessa Picciarelli).

E c’è di più.

Le inquadrature sono ricercate; i costumi sono stati creati dal premio Oscar® Gabriella Pescucci; e la recitazione stupisce per quanto sia misurata – nelle produzioni italiane spesso si rischia di inciampare in situazioni caricaturali in cui l’immedesimazione coi personaggi è impossibile. Qui no. Betti Pedrazzi è meravigliosa e anche Kasia Smutniak, che in passato non ci ha sempre stregati, è una convincente madre single che vuole dimostrare a sé stessa di non aver bisogno di nessuno nel proteggere la figlia da tutto e tutti e, come prevedibile, finirà con l’esagerare.

In conclusione, Pantafa è un interessante horror italiano che ci mette in pace con le pellicole made in Italy. Probabilmente, dato il forte legame col folklore locale, piacerà solo dalle nostre parti. In ogni caso, la visione è consentita ad un’ampia fetta di pubblico senza che gli scoppino le coronarie.

Per ottenere il massimo coinvolgimento, il cinema è il luogo ideale in cui vederlo.

Vissia Menza


TRAILER UFFICIALE

Si ringrazia l’ufficio stampa per l’opportunità e il supporto inconografico.