Recensione di Alcarràs – L’ultimo Raccolto il film di Carla Simòn in dvd da metà gennaio 2023.

ALCARRAS cover DVD Mustang Ent.

La cover del DVD di Alcarras – L’ultimo raccolto.

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Carla Simòn
CAST: Jordi Pujol Dolcet, Anna Otin, Xènia Roset, Albert Bosch, Ainet Jounou
DURATA: 120 minuti
DATA DI USCITA (home video): 17 gennaio 2023
DISTRIBUTORE (home video): Mustang/ I Wonder Pictures


RECENSIONE

Alcarràs, Catalogna. La famiglia Solé vive dei frutti dell’appezzamento di terra che coltiva da tre generazioni. Il giorno in cui i proprietari del fondo cambiano, cambiano anche le priorità e i Solé potrebbero perdere l’unica cosa veramente importante per loro: la propria identità.

La famiglia Solé nel film Alcarràs. Photo: courtesy of I Wonder Pictures.

La famiglia Solé nel film Alcarràs. Photo: courtesy of I Wonder Pictures.

Alcarràs è il film di Carla Simòn che ha conquistato il cuore della Berlinale 2022 rincasando con l’Orso d’oro. E ora che è uscito in DVD con Mustang/ I Wonder Pictures è pronto a conquistare pure il vostro.

Alla storia dei Solé non potrete rimanere indifferenti: come la famiglia si spaccherà, si divideranno anche le vostre emozioni. Comprenderete le ragioni della disperazione di chi si rifiuta di smettere di coltivare le piante di cui si è sempre preso cura; così come troverete ragionevole la proposta di reinventarsi, magari dedicandosi alla manutenzione dei pannelli fotovoltaici. Le motivazioni di una simile trasformazione sono intuibili: i tempi cambiano, le generazioni pure e le esigenze si evolvono.

Essere agricoltori al giorno d’oggi non è più redditizio e la riqualifica dell’appezzamento di terra ereditato diventa automatica, ai Solé viene concesso l’ultimo raccolto e, a ben vedere, poteva andar loro ben peggio. Il punto è che la Simòn ci mostra la loro casa, la loro intimità, il loro lavoro e rende la rappresentazione della vita di campagna talmente realistica da immergerci nelle feste di paese a cui partecipano facendoci sentire al loro fianco.

E quando proviamo empatia per i protagonisti di una storia poi soffriamo con loro e rimaniamo dibattuti nel momento in cui devono fare una scelta difficile.
Una scena del film Alcarràs. Photo: courtesy of I Wonder Pictures.

Una scena del film Alcarràs. Photo: courtesy of I Wonder Pictures.

I motivi per cui il film riesce ad emozionare tanto lo spettatore sono principalmente due: la grande famiglia della regista coltivava pesche in quei luoghi – quindi, ha ricreato uno spaccato del proprio microcosmo regalandoci immagini che mostrano situazioni in cui possiamo riconoscerci (alla fine tutti abbiamo una famiglia); e ha utilizzato attori non professionisti, sempre della zona, per mantenere un legame forte con la terra, rappresentarla con fedeltà e rispettarne il caratteristico modo di parlare.

La stessa regista definisce il suo lungometraggio “la cronaca di una morte annunciata.” Il tema principale è, infatti, la difficoltà nell’essere agricoltori nel nuovo millennio, la sua sostenibilità e il problema identitario che ne consegue per chi si sente privato all’improvviso del proprio posto nel mondo. Va da sé che emergano e siano esplorate le conseguenti contraddizioni e frizioni familiari, soprattutto quelle intergenerazionali.

In definitiva, potremmo definire Alcarràs una lettera d’addio ad una realtà in via d’estinzione. È ricolma di affetto, non accusa, né strappa alcuna lacrima. È solo una dolorosa presa di coscienza e un tributo a quello che è stato. E a noi che guardiamo impotenti si stringe il cuore.

Chiudiamo, come sempre, segnalando gli extra della versione home video, che in questo caso prevedono un bel backstage di 15 minuti.

Vissia Menza


TRAILER ITALIANO

Si ringrazia l’ufficio stampa per l’opportunità.