Recensione di Romantiche, il film scritto da Pilar Fogliati e Giovanni Veronesi solo al cinema dal 23 febbraio 2023.

Romantiche poster film

La locandina del film Romantiche ora al cinema!

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Pilar Fogliati
CAST: Pilar Fogliati, Barbora Bobulova, Levante, Diane Fleri, Giovanni Toscano, Ibrahim Keshk, Emanuele Propizio, Giovanni Anzaldo, Rodolfo Laganà, Edoardo Purgatori
DURATA: 108 min.
DATA DI USCITA: 23 febbraio 2023
DISTRIBUTORE: Vision Distribution


Una delle regole fondamentali della scrittura, come aveva ben imparato tra lacrime e sudore Jo March di Piccole Donne, è raccontare ciò che si conosce.

Bisogna farsi coinvolgere da quello che si scrive, che deve diventare quel piccolo mondo cui abbiamo accesso senza neanche chiudere gli occhi e i cui angoli ci sono familiari quanto quelli di casa nostra.

Sembra che questa lezione l’abbia perfettamente appresa Pilar Fogliati con Romantiche, suo primo film da regista.

La Fogliati sfoggia in questa pellicola uno dei suoi assi nella manica, ovvero quella peculiare capacità di riprodurre i vari dialetti dei quartieri romani che aveva già precedentemente mostrato in un video divenuto virale sul web.

Potremmo definire Romantiche un One Women Show, in cui la regista-attrice-sceneggiatrice si fa letteralmente in quattro, dando prova delle sue incredibili capacità recitative.

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Pilar Fogliati nei panni di Eugenia in Romantiche. Photo: Vision Distribution.

La pellicola è una commedia divisa in quattro episodi che raccontano ciascuna la storia di una donna diversa. Le quattro protagoniste  respirano, sorridono, piangono e si emozionano sullo sfondo di Roma e dintorni.

Al Pigneto cerca di affermarsi come sceneggiatrice di nicchia la palermitana Eugenia Praticò, colei a cui fa schifo tutto ciò che piace agli altri; nel centro storico della capitale l’aristocratica radical chic Uvetta Budini di Raso balla una musica tutta sua, mentre si trova a fare i conti con la sua prima esperienza di lavoro; a Guidonia Michela Trezza, professionista delle calzature, aspetta con trepidazione il giorno del suo matrimonio; a Roma Nord la bulletta egocentrica Tazia Tiberis manipola tutto e tutti per soddisfare le sua manie di controllo.

Quattro storie di quattro donne all’apparenza diverse, ma le quali si trovano tutte in un momento di svolta della loro vita. Il passaggio dai venti ai trenta.

Questo cambio di decina oggi ha un valore molto più forte di un tempo, come dichiara la stessa regista. A trent’anni cominciano a farsi sentire paure e incertezze. Si tituba e si arranca di fronte a scelte che possono portare alla piena realizzazione o alla completa sconfitta.

E di questo le quattro protagoniste ne sono pienamente consapevoli.

Sono donne “buffe e storte” quelle che porta in scena la Fogliati, irrisolte, ma che perseguono tutte lo stesso fine: trovare il loro posto nel mondo di oggi.

Romantiche, Pilar Fogliati è Tazia. Photo: Vision Distribution

Pilar Fogliati è anche Tazia nel film Romantiche. Photo: Vision Distribution.

Inutile non notare i chiari riferimenti alle pellicole di Verdone, sia nell’impostazione del film, diviso in capitoli, sia nell’utilizzo dello stesso attore per interpretare lo stesso ruolo.

Il che non stupisce, dato che Verdone è stato dai primi a notare il grande talento della Fogliati, dopo aver visto il famoso corto delle imitazioni. E allo stesso Verdone hanno guardato di continuo Pilar Fogliati e Giovanni Veronesi, che assieme hanno concepito la sceneggiatura del film.

Le storie di Romantiche non sono storie autoconclusive: sono episodi di quattro vite che scorrono, di cui c’è dato un assaggio senza svelarci il finale, ma regalandoci messaggi e valori.

Ogni protagonista ha attorno a sé un mondo che la influenza e che la definisce, ma che allo stesso tempo non la rappresenta del tutto.

Le quattro donne, infatti, sfuggono a una definizione precisa, i loro contorni si sfumano e lasciano spazio a indefiniti futuri.

Ciò che è certo è che ognuna di loro col suo modo di parlare e di reagire ci regala non più di una risata.

Romantiche non è un’opera innovativa, per certi versi. Tanti sono gli echi e i déjà vu che contiene. Dal modo di raccontarsi di ciascuna protagonista durante una seduta dalla psicologa alla divisione in capitoli, alla presenza di personaggi-ponte tra una storia all’altra, al carattere corale e molto italiano di numerosi situazioni.

Romantiche Pilar Fogliati è Uvetta. Photo: Vision Distribution

Pilar Fogliati interpreta pure Uvetta in Romantiche. Photo: Vision Distribution.

Sono le storie la forte novità della pellicola. Storie a noi vicine. Perché, in fondo, chi non ha mai conosciuto un’Uvetta o una Tazia?

La Fogliati brilla sicuramente nel suo ruolo di protagonista, tanto da sembrare un’attrice diversa per ogni personaggio che interpreta. E non solo per il cambio di look, per il trucco e le acconciature. E neanche per i diversi accenti, ma piuttosto per le espressioni che assume, per il modo in cui si cala in ciascun personaggio, tanto dal renderlo completamente reale.

Tuttavia, accanto a lei si muovono grandi interpreti. Prima tra tutti Barbora Bubolova che riesce a dare un carattere materno alla psicologa da cui sono in cura tutte e quattro le donne. La dottoressa Panizzi è una figura che ascolta e non giudica, anche se non può far meno di sorridere bonariamente ad alcune delle tante strampalate convinzioni delle quattro protagoniste. Nel suo piccolo le sprona a vivere al meglio e a guardare ai propri sbagli come attimi di vita che hanno permesso loro di diventare persone migliori.

A essere Romantiche, appunto.

Non semplicemente Roma-ntiche, perché la capitale, le sue lingue e le sue tradizioni sono le scenario delle loro vite, ma Romantiche perché osano vivere per sé stesse in quella capitale che tanti sogni infrange e tanti desideri avvera.

Questo è il messaggio più forte dei racconti della Fogliati, cui si fondono tanti altri temi.

Di fonte a un mondo spesso senza senso cui le nostre nuove trentenni si trovano a interagire, la giovane regista propone di non farsi troppe domande e di riderci sopra. Perché in fondo chi sa ridere del mondo e di sé stesso ha già vinto nella vita.

Fiore all’occhiello della pellicola sono inoltre le musiche, tutte curate dalla bravissima Levante, la quale interpreta anche, davvero mirabilmente, la parte di sé stessa. Senza la voce di questa grande artista certi momenti di Romantiche non avrebbero la stessa forza e lo stesso effetto.

Pertanto, consiglio vivamente questo film, che sono già andata a vedere due volte. Specialmente se avete delle grandi amiche con cui condividere risate prima e riflessioni poi.

Francesca Meraviglia


TRAILER UFFICIALE

Si ringraziano gli uffici stampa per il supporto ricevuto.