Sul palco del Teatro Menotti l’ultimo romanzo di Pirandello, Uno, Nessuno e Centomila.
So, miei cari lettori, che a breve prenderò degli insulti, ma io quando sento nominare la parola ‘maschera’ difficilmente penso al teatro.
E non perché non lo ami.
Semplicemente perché per me la maschera è quella che indossava Jim Carrey nei panni di Stanley Ipkiss nel film The Mask, diretto da Chuck Russell.
Per anni ho desiderato trovare una simile maschera pure io. Una in grado di regalarti quel giusto grado di follia per dimenticarti di quei limiti che tu stesso ti poni e dare un assaggio agli altri del tuo vero io.
Chi non vorrebbe essere al posto di Stanley con la maschera di Loki, il dio nordico delle malefatte, tra le mani?
A chi non piacerebbe avere una maschera capace di neutralizzare quelle maschere quotidiane che noi tutti indossiamo? Quelle maschere che tanto erano care a uno dei più grandi nomi della letteratura e del teatro italiani. Luigi Pirandello.
Lo scrittore siciliano ha saputo raccontare con grandissimo umorismo (salvezza dell’umanità) i vari aspetti della psiche umana.
Sono opere le sue che non vanno mai fuori di moda, perché tra le loro righe sentiamo parlare di noi e del mondo che ci circonda.
Ed è per questo che Pirandello continua a essere rappresentato a teatro.
Proprio nei prossimi giorni, da martedì 24 a domenica 29 gennaio 2023 il Teatro Menotti porta in scena il suo ultimo romanzo, Uno, Nessuno e Centomila, diretto da Antonello Capodici e interpretato da Pippo Patavina e Marianella Bargilli.
L’opera, frutto di una lunga gestazione durata più di dieci anni, racconta di un uomo, Vitangelo Moscarda, che un giorno scopre di avere il naso che pende a destra. Questa rivelazione provoca in lui una vera e propria crisi d’identità che lo porta (e ci porta) a riflettere sul divario tra Essere e Apparire, sul rapporto tra Società e Individuo, sui concetti di Natura e Forma.
Dietro la comicità della vicenda si nasconde una tale drammaticità che l’autore stesso, in una lettera autobiografica, definisce Uno, Nessuno, Centomila il romanzo più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione di vita, in cui viene descritta implacabilmente la perdita di senso dell’Uomo contemporaneo a causa del sovrabbondare di macrosistemi sociali, come lo Stato, la Famiglia o il Matrimonio, che finiscono per annullarlo.
Ma come viene messo in scena questo celebre romanzo sul palco del Menotti?
Prima di tutto, si sceglie un unico colore per la scena.
Il bianco.
Uno dei colori più spaventosi al mondo, perché, checché ne dicano gli esperti d’arte che il bianco è il colore della purezza, a me ha sempre fatto pensare all’apatia, alla mancanza di fantasia, coraggio e ingegno.
E infatti le pareti della scena sono tutt’altro che ‘innocenti’. Esse possono essere le pareti di molti luoghi, come quelle di una cella, di un ospedale o addirittura di un manicomio. O meglio ancora i limiti di un luogo non-luogo, un nessun luogo, che si riempie immediatamente di visioni.
Da una parte vediamo un Maestro come Pattavina, che diventa il doppio di sé stesso nelle vicende dolorose, in un’autosostituzione in cui si intravede la speranza di riscattare quell’impotenza originaria e vacua dell’esistenza precedente.
Dall’altra, l’unica attrice, Marianella Bargilli, il ‘femminile’ nello spettacolo, presenza mutevole, ambigua, inquieta e inquietante che interpreta sia la moglie Dida sia la quasi amante Maria Rosa.
Ciascun personaggio, un po’ come nell’anime Evangelion, è rappresentazione di un disturbo, dal bipolarismo all’ego-sintonico.
Di Pirandello viene quindi messo in evidenza il carattere anticipatore, l’acuta intelligenza di aver colto, decenni prima degli studiosi della Gestalt, i sintomi della nostra realtà malata.
I personaggi del dramma, infatti, non hanno che tramutato in ansie compulsive e ansie da controllo i disturbi da cui sono affetti.
Come afferma lo stesso regista, Antonello Capodici:
Rimane, infine, la libertà del racconto. La forza redentrice del relativismo, il sollievo del ridicolo. Narrazione/ interpretazione/ esposizione: le atmosfere oniriche, le evocazioni.
Osiamo quindi guardarci nello specchio costruito da Pirandello e forse riusciremo a trovare la cura dei nostri riflessi proprio andando a vedere al Teatro Menotti Uno, Nessuno e Centomila.
Francesca Meraviglia
INFO E CONTATTI
INDIRIZZO TEATRO: via Ciro Menotti 11, Milano
ORARI SPETTACOLI: da martedì 24 gennaio 2023 a sabato 28 gennaio 2023, ore 20 | domenica 29 gennaio 2023, ore 16.30 | lunedì riposo
DURATA: 120 minuti
PREZZI BIGLIETTI: intero 34€ (32€ + 2€ di prevendita)| ridotto over 65/ under 14 – 17,50€ (16€ + 1,50€ di prevendita)
CONTATTI: tel. 0282873611 | biglietteria@teatromenotti.org | acquisti online con carta di credito su www.teatromenotti.org
ORARI BIGLIETTERIA: dal lunedì al sabato dalle ore 11.30 alle ore 19.00 (dalle 19.00 alle 20.00 solo nei giorni di spettacolo) | domenica ore 14.30 (16.00 solo nei giorni di spettacolo)
Fonte e foto: si ringrazia l’ufficio stampa del Teatro.
Francesca è un’insegnante e un’appassionata di cultura in generale. Si emoziona di fronte a un testo ben scritto e versa sincere e calde lacrime quando un’opera d’arte le comunica emozioni. Canta a livello amatoriale e crede che la lettura sia il modo migliore per stringere legami forti.
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