Recensione de LA DONNA SCIMMIA, il film con Ugo Tognazzi e Annie Girardot in home video dal 4 ottobre 2022.

La donna scimmia poster CG Entertainment

La locandina del film La donna scimmia ora in home video con CG Entertainment.

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Marco Ferreri
CAST: Ugo Tognazzi, Annie Girardot, Achille Majeroni
DURATA: 84 min. (theatrical cut italiana) 93 min. (director’s cut) 100 min. (theatrical cut francese)
DATA DI USCITA HOME VIDEO: 4 ottobre 2022
DISTRIBUZIONE HOME VIDEO: CG Entertainment


RECENSIONE

Vissuto sempre di espedienti, l’astuto truffatore Antonio Focaccia (Ugo Tognazzi) trova la sua grande occasione nell’incontro fortuito con Maria (Annie Girardot), giovane donna nata con una fitta peluria che le ricopre volto e corpo.
Sulle prime l’uomo relega la ragazza ad attrazione di un rudimentale freak show, fino a quando tra i due nascerà un imprevisto, contorto legame sentimentale…

“Io sono tua moglie!” “No, noi siamo una società”: botta e risposta tra i due protagonisti di La Donna Scimmia, tappa straordinaria della prima fase della carriera del maestro milanese Marco Ferreri, che sintetizza la struggente e programmatica crudeltà di un racconto su chi si arrangia, chi sfrutta e in fondo forse anche su chi ama.
E’ il fulcro di un film fondamentale del cinema italiano anni sessanta che torna nell’imperdibile edizione bluray CG Entertainment dopo il restauro in 4K a cura della Cineteca di Bologna e TFI Studio, contenente i tre diversi finali del film: quello della versione italiana censurata, quello della director’s cut voluta da Ferreri e quello della versione cinematografica francese.

E’ interessante partire da qui, da tre finali diametralmente apposti, cuciti e scuciti in appendice come a cercare un modo più o meno etico e consolatorio di concludere un racconto di tragico arrivismo e di improbabile affetto tra uomo e donna, “normale” e “mostro”, padrone e bestia.

Il fatto è che Ferreri con lo sceneggiatore spagnolo Rafael Azcona (Belle Epoque, La Ballata del Boia) confeziona la prima delle tante gemme avanguardistiche ed intransigenti della sua filmografia, dove prende definitivamente forma la sua cifra stilistica grottesca ed amaramente ironica rispetto all’abominevole cupidigia e prevaricazione umana. E quindi, è scandalo.

Film che nel clima politicamente corretto di oggi finirebbe in blacklist dopo tre pagine di sceneggiatura, La Donna Scimmia anticipa di quindici anni il The Elephant Man di Lynch e molti suoi temi, giocando nella dicotomia tra schiavitù ed amore, miscelando così bene e così realisticamente i sentimenti più abietti e quelli più puri e nobili della nostra specie che è impossibile stabilire con precisione dove finisca l’orrore e cominci il barlume di speranza ed empatia.
Del resto è uno dei meccanismi più oliati del perverso, geniale estro cinematografico di Ferreri: come in La Cagna o L’Harem, l’amore, il desiderio e lo sfruttamento (sia esso a fini economici o edonistici) si fondono in un blob amorale difficile da tamponare e sviscerare.

A sorreggere un racconto alleggerito dal sarcasmo ma tragicamente maligno, una coppia di attori azzeccatissimi: se Tognazzi è prevedibilmente a suo agio nei panni del suadente e spietato aguzzino, Annie Girardot (prediletta di Haneke, Visconti e Lelouch) regala una delle migliori impressioni della rassegnata ingenuità, vittima anestetizzata degli ingranaggi perversi del mondo. Must-see.

Nel bluray CG trovate anche una lunga intervista a Ricky Tognazzi intitolata “Ferreri, Tognazzi e La Donna Scimmia: storia vera di un matrimonio impossibile”.

Luca Zanovello