Recensione di NOPE, il film con Daniel Kaluuya in home video dal 24 novembre 2022.

La cover di NOPE, il film in home video con Universal

La cover di NOPE, il film ora in home video con Universal.

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Jordan Peele
CAST: Daniel Kaluuya, Keke Palmer, Michael Wincott
DURATA: 130 min.
DATA DI USCITA HOME VIDEO: 24 novembre 2022
DISTRIBUZIONE HOME VIDEO: Universal Pictures


RECENSIONE

Se il teasing, ovvero l’arte di suscitare con le buone o le cattive interesse, curiosità ed attesa spasmodica, fosse materia accademica, la cattedra del Prof. Jordan Peele sarebbe inamovibile e la sua poltrona rivestita in pelle umana: teaser dopo teaser, trailer dopo trailer, l’avvicinarsi di Nope, terzo film del regista che arriva nelle edizioni dvd e bluray Universal, è stato un crescendo di hype. Non solo per i precedenti apprezzati Scappa – Get Out (2017) e Noi (2019) che hanno collocato il nome di Peele in cima alla lista dei nuovi autori dell’horror e dintorni ma anche per l’accattivante mosaico di dettagli eleganti e misteriosi delle clip promozionali che annunciava il nuovo lavoro dell’autore newyorkese ed un’indecifrabile storia di invasione extraterrestre (?) nei cieli di un isolato maneggio tra le sperdute montagne dell’entroterra californiano.

Un cavallo esposto in una teca di vetro, oggetti contundenti che piovono dal cielo, bandierine pendenti da nuvoloni addensati sopra le teste di una coppia di fratelli addestratori di animali per il cinema (Daniel Kaluuya e Keke Palmer), un ex attore prodigio intrattenitore di turisti (Steven Yeun, The Walking Dead) e un regista decaduto alla ricerca del footage definitivo (Michael Wincott, Dead Man). E’ la gente di un’America povera ed isolata, un po’ come i protagonisti di Tremors, che si arrabatta sia nella sopravvivenza quotidiana che, all’occorrenza, contro una gargantuesca minaccia: allora dal basso, qui dall’alto.

Andare oltre con i dettagli della trama non si deve perché Peele è maestro di teasing sì, ma anche di sorprese. E Nope conquisti o meno è senza dubbio sorprendente, nei modi, nei tempi e nelle distrazioni che si concede per srotolare un racconto classico ed inusuale nel contempo, tributo ed espansione del creature feature sotto la declinazione ibrida e destrutturata già vista nel cinema di Peele, un modus operandi che ricorda soprattutto le arzigogolate traiettorie di Noi.

Col preconcetto che Peele sia un regista puramente e dichiaratamente horror ormai fuorviante e limitante, Nope è lo strappo definitivo tra il regista e le stringenti regole del genere: non un film di paura, fantascienza o suspence, nemmeno una pungolatura sociale nascosta dietro a uno dei tre, non più.

L’evoluzione procede nella direzione più sfuggevole (e non sempre digeribile) della creazione di un micromondo socio-emotivo, questa volta la faccia polverosa della California ed uno scenario da Lansdale postmoderno immersi nella melassa di una densa estetizzazione della storia, la “solita” guerra tra mondi vestita con l’abito sofisticato ed eccentrico dei dettagli narrativi, cromatici e pop-culturali di Peele. Un’operazione che può rapire soprattutto col potenziamento dell’attrezzatura per riprese I-MAX ma può anche mettere a dura prova chi si aspetta più sostanza che forma e più spaventi che subdole suggestioni.

Nope brucia infatti lentamente, costruendo l’enigma di monetine che piombano dal cielo, sviscerando parallelamente il fattore drama, il non troppo avvincente cruccio di preservare l’attività ranchera di famiglia del non troppo coinvolgente Kaluuya, poi l’elemento soprannaturale irrompe nella parte centrale del film (che è la migliore) con un paio di sequenze che ci ricordano perché Peele non sia considerato uno dei tanti.

Nelle edizioni home video di Nope, ora disponibili, c’è anche un buon pacchetto di contenuti speciali: il making of “Ombre – la realizzazione di Nope”, le due featurettes “Chiamalo Jean Jacket” e “Il fantino misterioso di Muybridge”, le scene eliminate e i sempre graditi bloopers.

Luca Zanovello


TRAILER UFFICIALE