Recensione de LA LEGGENDA DI KASPAR HAUSER, il film di Davide Manuli in home video dal 18 ottobre.

la leggenda di kaspar hauser poster

La cover del dvd del film La leggenda di Kaspar Hauser.

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Davide Manuli
CAST: Vincent Gallo, Silvia Calderoni, Claudia Gerini
DURATA: 95 min.
DATA DI USCITA HOME VIDEO: 18 ottobre 2022
DISTRIBUZIONE HOME VIDEO: CG Entertainment


RECENSIONE

Una creatura androgina chiamata Kaspar Hauser (Silvia Calderoni, Romulus) sbarca sulla spiaggia di una Sardegna trasformata in regno selvaggio e desolato dominato dall’austera Granduchessa (Claudia Gerini).
Ingenuo, muto e spaesato, Kaspar viene educato e protetto da varie figure locali, come il pusher e lo sceriffo, entrambi interpretati dalla star Vincent Gallo. Ma questo non basterà a salvarlo dalle insidie, le gelosie e i pregiudizi di un mondo ostile ed alieno…

La terza e sinora ultima regia di Davide Manuli, ineffabile scheggia del cinema indipendente e sperimentale italiano, torna in dvd con l’edizione CG Entertainment: La Leggenda di Kaspar Hauser, uscito nel 2012 e vincitore ai festival internazionali di Ginevra, Arizona Underground e San Francisco Independent Film Festival, è la personale e intergalattica visione della leggenda del “fanciullo d’Europa”, un sedicenne che nel lunedì di Pentecoste del 1828 comparve dal nulla in una piazza di Norimberga.

Kaspar Hauser, questo il suo nome, non parla e non conosce il mondo in cui piomba, così diventa presto un fenomeno da baraccone ed un oggetto misterioso da addomesticare ed ingabbiare.

Quella di Manuli è una rivisitazione postmoderna nel non-luogo isolano ed isolato, stupendamente fotografato da Tarek Ben Abdallah, che si accoda alle rappresentazioni di Kurt Matull (1915) e di Werner Herzog (1974) virando con coraggio e personalità autoriale nella direzione di un fanta-rave post apocalittico e di un Kaspar Hauser alienoide e gender fluid (nell’interpretazione quasi mistica della Calderoni), un quasi-Bowie che cade sulla terra e da cui ora deve tutelarsi o farsi tutelare, magari da un Vincent Gallo super valore aggiunto, motociclista con tuta attillata e casco alla Daft Punk a battere un territorio a metà tra le lande di Mad Max ed una legione straniera patrocinata da Harmony Korine.

La cifra stilistica de La Leggenda di Kaspar Hauser è diretta al surreale e i dialoghi del film, teatrali, tranchant e volutamente involuti, conducono a destinazione il convoglio di personaggi miseri e caricaturali che guidano o manipolano il protagonista.

L’incomunicabilità con un essere vivente di un altro mondo, un diverso, un ibrido per le menti primitive di quel regno farsesco.
Le musiche del film, curate da Vitalic, sono ipnotiche e potenti, scandiscono il ritmo del film e le reazioni di Kaspar Hauser, che con delle inseparabili cuffie trae dai beat più che dalle relazioni umane i suoi stimoli e le sue reazioni. L’assonanza Hauser/house, in questo senso, potrebbe non essere casuale.

Con La Leggenda di Kaspar Hauser Manuli, regista ed artista che avrebbe meritato più considerazione nel passato e che ne meriterebbe altrettanta nell’arido presente cineitaliano, trova prospettive poetiche ed esistenziali, un boomerang lisergico tra una leggenda dell’ottocento e l’immaginario sci-fi che diventa più un’installazione artistica in movimento che una canonica traiettoria cinematografica. Mosca bianca.

Extra: galleria fotografica, making of (27 min.), scene inedite, trailer

Luca Zanovello


TRAILER UFFICIALE