Recensione di Un Tranquillo Posto di Campagna, il film di Elio Petri ora in home video con Mustang Entertainment. 

Un tranquillo posto di campagna poster

La cover del dvd/ bluray del film Un tranquillo posto di campagna.

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Elio Petri
CAST: Franco Nero, Vanessa Redgrave, Georges Géret
DURATA: 106 min.
DATA DI USCITA HOME VIDEO: 30 agosto 2022
DISTRIBUZIONE HOME VIDEO: Mustang Entertainment


RECENSIONE

Leonardo Ferri (Franco Nero), scrittore di successo, abbandona la caotica Milano con l’amante e agente Flavia (Vanessa Redgrave) e si trasferisce in un’antica villa veneta immersa nella natura per ritrovare la sua vena creativa.
Il luogo isolato ed un ritratto di una giovane donna sbiadito dal tempo però inizieranno a ossessionare l’uomo, sempre più distaccato dalla realtà ed attirato dalle leggende riguardanti la ragazza e la sua fine tragica avvenuta proprio tra quelle mura…

Uscito nel 1968 ed appartenente al periodo più visionario e sperimentale della carriera di Elio Petri, seguendo La decima Vittima e A ciascuno il suo, Un Tranquillo Posto di Campagna è probabilmente una delle opere che meriterebbero maggior (ri)considerazione all’interno della filmografia del regista premio Oscar.

Il film, un ipnotico viaggio nelle ossessioni di un artista vittima di un luogo implicitamente stregato, anticipa nettamente altre grandi opere visionarie del cinema italiano, come Dillinger è Morto di Marco Ferreri o il sorprendentemente simile, per temi e inquietudini, La Casa dalle Finestre che ridono di Pupi Avati.
Debitore a sua volta per certi versi di Repulsion di Polanski e degli echi Baviani (che avrebbe dovuto dirigere il film nella embrionale stesura del progetto), Un Tranquillo Posto di Campagna è allucinogeno nei temi, nella forma e nei suoni, con uno dei più straordinari e dissonanti score di Morricone che serpeggia tra le instabili inquadrature di Petri sottoforma di un poltergeist di archi.

E’ una parabola infestata che prende una traiettoria comunque aderente al reale e non spiritica, sensoriale più che soprannaturale. Del resto, attorno al set e alla storia di artisti benestanti si stanno scatenando le violenze degli anni di piombo: “chissà chi avranno ammazzato oggi”, dice il protagonista aprendo il giornale ed accomodandosi su una pregiata poltrona di design.

Se il film nella parte centrale rallenta nell’intrigo sensuale ed indagatorio, perdendo un po’ della sua propulsione visionaria, è con un finale potentissimo ed acre che sancisce la sua maestosa visione futura, con una riflessione circolare sul ruolo dell’arte, dell’artista, dell’ispirazione e delle lacerazioni psicopatologiche; quella di Leonardo Ferri è una malattia ossessiva che cura e distrugge la sua professione e il suo io.
Fiore all’occhiello di un grandissimo film da ri visitare e ri percepire è il lavoro straordinario con le messe a fuoco di Luigi Kuvelliere (direttore della fotografia di Profondo Rosso qualche anno dopo) per restituire il disorientamento crescente del protagonista e, a specchio, di chi guarda.

Nell’ottima edizione bluray Mustang Entertainment, oltre al film in veste di alta definizione, trovate l’intervista a Franco Nero, intitolata “L’ostaggio in un tranquillo posto di città” ed una clip tratta da “Elio Petri: un ricordo di Ennio Morricone”.

Luca Zanovello