Recensione di HALLOWEEN ENDS, l’horror con Jamie Lee Curtis al cinema dal 13 ottobre 2022.
SCHEDA DEL FILM
REGIA: David Gordon Green
CAST: Jamie Lee Curtis, Nick Castle, Rohan Campbell
DURATA: 111 min.
DATA DI USCITA: 13 ottobre 2022
DISTRIBUZIONE: Universal Pictures
RECENSIONE
E’ passato un anno dai fatti di Halloween Kills e dalla sparizione nel nulla dell’implacabile omicida mascherato Michael Myers. La conta delle vittime si è arrestata, ma il terrore che serpeggia nelle strade e nelle anime degli abitanti di Haddonfield no. E più la notte di Halloween si avvicina, più l’Ombra sembra rifarsi viva…
E’ dalla scottatura per l’ambizioso ma malriuscito Halloween Kills, atto secondo della trilogia Blumhouse diretta da David Gordon Green nel rilancio della saga più famosa del cinema horror, che attendevamo l’uscita di Halloween Ends: un film che avrebbe dovuto mettere, appunto, la parola fine sull’ennesimo risveglio del male puro, meglio conosciuto come Michael Myers, e sui tormenti inestiguibili della sua vittima eletta, nemesi e in qualche modo complemento Laurie Strode (Jamie Lee Curtis).
La lunga e convulsa gestazione della sceneggiatura di Halloween Ends, con tanto di plurima riscrittura del finale (come ci ha confidato il produttore Jason Blum quest’estate a Locarno), era un presagio inquietante che si trasforma in amara certezza: le otto (!) mani al lavoro sul film ci restituiscono una limpida delusione, una chiusura del cerchio che cercando una prospettiva collaterale e originale alla logica dell’Halloween slasher trova solo una incomprensibile deviazione in direzione vacua.
Il mezzo di trasporto è un racconto lungo e periferico che sulla scia del film precedente insiste sulla filosofia della paranoia, sulla sindrome comunitaria post-traumatica provocata da Michael Myers, sul male non necessariamente concreto, ma pervasivo e in qualche modo endemico in chi ha visto da vicino la sua forma più pura.
Halloween Ends non è un film su Michael, o Laurie, ma su Haddonfield. Qualcuno la potrebbe fantasiosamente definire ambizione, ma Gordon Green la adotta nei modi, tempi e luoghi sbagliati. Strizzare gli attributi a un toro non è audacia, è sconsideratezza. Relegare le icone non fa di te un iconoclasta.
Così si prende la scena il bullizzato Corey (Rohan Campbell, Snowpiercer serie), personaggio che sembra uscito da uno Stephen King minore, simbolo della banalità e della contagiosità del male, e persino un po’ di romance con l’erede Strode che per almeno un’ora trasforma l’horror (era un film horror, vero?) in una puntata mediocre di Dawson’s Creek.
Uno dei volti e simboli più potenti del genere che tanto amiamo, intanto, attende nelle retrovie e fa stretching, chiedendosi se sia il caso di intervenire o lasciare che un reboot triplo, cominciato benino e proseguito male, finisca peggio.
L’esperimento narrativo obliquo di Gordon Green non è nuovo, spesso le saghe si sono prese licenze per sparigliare la monotonia (Venerdì 13 parte 5, Nightmare Nuovo Incubo, lo stesso Halloween III) ma sempre con intenti interlocutori, di svolta netta o di estro nel momento giusto.
Non nel momento di chiudere, possibilmente con sangue e paura (fattori completamente latitanti), almeno con potenza e concretezza, un percorso che porta un nome nobile e oneroso. Sciagura.
Luca Zanovello
TRAILER UFFICIALE
Responsabile della sezione Cinema e del neonato esperimento di MaSeDomaniTV (il nostro canale Youtube) Luca, con grazia e un tocco ironico sempre calibrato, ci ha fatto appassionare al genere horror, rendendo speciali le chiacchiere del lunedì sulle novità in home video, prima di diventare il nostro inviato dai Festival internazionali e una delle figure di riferimento di MaSeDomani. Lo potete seguire anche su Outside The Black Hole
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