Recensione CIMITERO VIVENTE 2, il film di Mary Lambert in home video dal 9 agosto 2022.

Cimitero Vivente 2 cover bluray

La cover della versione bluray di Cimitero Vivente 2.

SCHEDA DEL FILM

TITOLO ORIGINALE: Pet Sematary II
REGIA: Mary Lambert
CAST: Edward Furlong, Anthony Edwards, Clancy Brown
DURATA: 100 min.
DATA DI USCITA HOME VIDEO: 9 agosto 2022
DISTRIBUZIONE HOME VIDEO: Plaion / Koch Media


RECENSIONE

Anni dopo le vicende del primo film, il cimitero degli animali di Ludlow, Maine torna a resuscitare i suoi occupanti animali e umani. Questa volta è il tredicenne Jeff (Edward Furlong, Terminator 2 –  Il Giorno del Giudizio) a smuoverlo, riportando in vita il violento poliziotto locale Gus (Clancy Brown, Highlander)…

Arriva in bluray firmato Koch Media Cimitero Vivente Due, seguito del fortunato film del 1989 tratto dal romanzo di Stephen King, che ne curò anche la sceneggiatura.
L’atto secondo del cimitero di Ludlow dove gli animaletti da compagnia (e non solo) tornano dall’aldilà esce nell’estate del 1992 firmato dalla regista di videoclip Mary Lambert con un cast dove spicca Edward Furlong, che neanche un anno prima aveva sfondato botteghino e cuori delle adolescenti in un altro sequel, ma ben più colossale, vale a dire Terminator 2.

Al netto della presenza di Furlong Cimitero Vivente Due ha da offrire il minimo sindacale, sia a livello di sviluppo narrativo (che è pressoché identico al predecessore) sia a livello stilistico, dove gli stilemi della “King adaptation” a cavallo tra 80 e 90, con la sua solita atmosfera cupa ed una fotografia calda e languida, portano nei territori di un dignitoso, prevedibilissimo film per la tv.

Nato come sceneggiatura che vedeva il ritorno del personaggio di Ellie Creed, unica superstite del primo film, e poi rivoltato dalla Paramount (non convinta di un lead femminile…) e trasformato in un racconto ex novo, Cimitero Vivente Due ha il raggio limitato dell’horror di inizio anni novanta anche se in quel giardinetto riesce a coltivare decentemente il fascino delle vibes kinghiane, con sprazzi di quel sottile, amabile equilibrio tra racconto di formazione e di paura, traumi naturali e soprannaturali, vita e morte.
Ovvio ma confortevole.

Luca Zanovello