Recensione di OUTBACK, il film di Mike Green in home video dal 9 agosto 2022.

cover bluray Outback Midnight Factory

La cover della versione bluray del film Outback. 

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Mike Green
CAST: Lauren Lofberg, Taylor Wiese, Brendan Donoghue
DURATA: 86 min.
DATA DI USCITA HOME VIDEO: 9 agosto 2022
DISTRIBUZIONE HOME VIDEO: Midnight FactoryKoch Media


RECENSIONE

Wade e Lisa sono una coppia americana in crisi. Per dare nuova linfa alla loro relazione i due ragazzi scelgono una vacanza in Australia coronata da un’escursione nello sconfinato, desertico entroterra.
E’ l’inizio del loro incubo in un habitat torrido e ostile, popolato da animali letali e senza anima viva a cui chiedere soccorso…

Si unisce alla galleria degli orrori di Midnight Factory Outback, thriller australiano ispirato a una tragica vicenda di cronaca locale che segna il debutto nel 2019 del regista di Melbourne Mike Green.
Era il 2017 quando una coppia di turisti americani si fece attrarre dai maestosi orizzonti dell’outback australiano per poi smarrirsi e rimanere ostaggi delle crudeli temperature, immense distanze e feroce fauna del luogo.

Outback ricostruisce con fantasia i fatti, presentando con un buon primo atto il legame sfilacciato e a nervi tesi tra Wade (Taylor Wiese) e Lisa (Lauren Lofberg) per poi creare i presupposti della lotta per la sopravvivenza. Ed è qui che, parallelamente ai due, perde l’orientamento anche il film, tragicamente superficiale nel costruire il crescendo drammatico e la lotta dell’uomo contro la natura matrigna.

Sfoderando un bizzarro e reiterato interesse per la materia urinaria (che rimpiazza l’acqua nei tragici giorni all’addiaccio), Green fa leva sull’aura di crudele fascino che i panorami australiani esercitano su schermo e agli occhi del cine-mondo, ci affianca le buone, ipnotiche musiche di Justin Bell (Matrix Resurrection, Sense8) ma i pros iniziano e finiscono qui.
Del resto, per essere avviluppati dalle vicende servirebbe uno spessore diverso nel vis-a-vis tra le vittime e la caducità dell’esistenza e non basta infilarci uno scorpione o un serpente, co-protagonisti che passeggiano sui malcapitati, disperati tentativi di aumentare il coefficiente minaccioso e trovare un brivido nel nulla.

Più che un film brutto, o stupido, Outback va dritto nell’urna dei thriller poco significativi, progetto di corte vedute che vorrebbe essere un Open Water in aperto deserto o un 127 Ore senz’autore. Vorrebbe.

Luca Zanovello