Recensione di Babysitter, il film di Monia Chokri in streaming su MUBI dal 19 agosto 2022.

Babysitter. Photo: courtesy of MUBI.

Monia Chokri e Patrick Hivon in una scena del film Babysitter. Photo: courtesy of MUBI.

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Monia Chokri
CAST: Monia Chokri, Patrick Hivon, Nadia Tereszkiewicz, Steve Laplante
DURATA: 88 min.
PIATTAFORMA (streaming): MUBI
DATA DI USCITA: 18 agosto 2022


RECENSIONE

Il video di Cédric ubriaco all’uscita dallo stadio mentre importuna una giornalista in diretta tv diventa virale su YouTube nell’arco di una notte. È così che l’uomo il giorno seguente viene sospeso dal lavoro e si trova giocoforza bloccato a casa con la moglie Nadine e la figlia neonata. Ecco allora che decide di assumere una tata. Quando si presenta Amy, una giovane seducente, spiazzante nelle parole e nei comportamenti, la coppia si trova costretta a prendere di petto le proprie frustrazioni e ansie sessuali.

Babysitter. Photo: courtesy of MUBI.

Monia Chokri in una scena del film Babysitter. Photo: courtesy of MUBI.

Babysitter, la commedia diretta e interpretata da Monia Chokri, in arrivo in esclusiva su MUBI in questi giorni, è l’adattamento dell’omonima produzione teatrale di Catherine Léger. Presentata in anteprima mondiale all’ultimo Sundance Film Festival, la pellicola sorprende a più riprese lo spettatore con le sue situazioni variopinte e paradossali, strappa sorrisi e riesce a rimanere entro i limiti dall’inizio alla fine.

La Chokri, che abbiamo già visto in veste di attrice in Les amours immaginaires e Laurence Anyway di Xavier Dolan, torna dietro la macchina da presa per portare sullo schermo un’opera stravagante che ci mostra i comportamenti misogini che permeano la nostra società. Al posto però di cavalcare la vena polemica, l’autrice (tanto a teatro quanto sullo schermo) manda in crisi il suo protagonista (qui interpretato da Patrick Hivon) e gli impone di rimanere a casa insieme ad una moglie (Monia Chokri) in probabile depressione post-partum. Per metterli uno difronte all’altra e trovare ciascuno la propria riabilitazione, fa irrompere sulla scena una prorompente ed ingenua (?) babysitter (Nadia Tereszkiewicz) che risveglierà istinti, curiosità e sogni in tutti i presenti, compreso Jean-Michel (Steve Laplante) che quanto a testosterone impazzito non ha nulla da invidiare al fratello Cédric.

Babysitter. Photo: courtesy of MUBI.

Nadia Tereszkiewicz in una scena del film Babysitter. Photo: courtesy of MUBI.

Sempre in bilico tra risata e dramma, strizzando l’occhiolino alla commedia nera e all’horror (ogni dramma può facilmente trasformarsi in un incubo), il film ci porta in una dimensione surreale grazie ai suoi protagonisti spesso stralunati – alle prese con oniriche ed improbabili introspezioni – e al supporto di un azzeccato mix di primi piani e zoomate, a colori vividi e ad una fotografia calda che ci riporta indietro al cinema di almeno mezzo secolo fa.

Energica nei dialoghi sessisti ed energizzante nella satira sui comportamenti tossici, la narrazione di questa versione cinematografica della pièce della Léger si presenta come bizzarra e mai scontata – oltre ad indurci a credere che sul set sia regnata l’allegria. Anche la durata rema a favore di una promozione senza indugi: rimanendo entro i tempi del c.d. lungometraggio perfetto (90 minuti), questa pellicola riesce a farsi apprezzare mentre fotografa la difettosissima realtà in cui viviamo e, soprattutto, tenta di offrirci una via di fuga.

Babysitter è un piacevole diversivo. Per palati fini e menti aperte, adatto a coloro perennemente alla ricerca di qualcosa di diverso nel panorama del cinema in streaming.

Vissia Menza


CLIP UFFICIALE

BABYSITTER | Official Clip | 19 August on MUBI

Foto: ufficio stampa, che si ringrazia per l’opportunità.