Poster, recensione e trailer di NOPE il nuovo film di Jordan Peele solo al cinema dall’11 agosto 2022. 

NOPE poster ita film

La locandina italiana del film NOPE.

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Jordan Peele
CAST: Daniel Kaluuya, Keke Palmer, Michael Wincott
DURATA: 130 min.
DATA DI USCITA: 11 agosto 2022
DISTRIBUZIONE: Universal Pictures


RECENSIONE

Se il teasing fosse materia accademica, la cattedra di Jordan Peele e di chi ce lo porta sarebbe un vero e proprio altare: teaser dopo teaser, trailer dopo trailer, l’avvicinarsi di Nope, terzo film del regista, è stato un crescendo di hype. Non solo per i precedenti apprezzati Scappa – Get Out (2017) e Noi (2019) che hanno collocato il nome di Peele in cima alla lista dei nuovi autori dell’horror e dintorni ma anche per l’accattivante mosaico di dettagli eleganti e misteriosi delle clip promozionali che annunciava il nuovo lavoro dell’autore newyorkese ed un’indecifrabile storia di invasione extraterrestre (?) nei cieli di un isolato maneggio tra le sperdute montagne dell’entroterra californiano.

film NOPE © Universal Studios. All Rights Reserved.

Una scena del film NOPE © Universal Studios. All Rights Reserved.

Un cavallo esposto in una teca di vetro, oggetti contundenti che piovono dal cielo, bandierine pendenti da nuvoloni addensati sopra le teste di una coppia di fratelli addestratori di animali per il cinema (Daniel Kaluuya e Keke Palmer), un ex attore prodigio intrattenitore di turisti (Steven Yeun, The Walking Dead) e un regista decaduto alla ricerca del footage definitivo (Michael Wincott, Dead Man). E’ la gente di un’America povera ed isolata, come i protagonisti di Tremors, che si arrangia sia nella sopravvivenza quotidiana che, all’occorrenza, contro una gargantuesca minaccia: allora dal basso, qui dall’alto.

Altro non si può dire perché Peele è maestro di teasing sì, ma anche di sorprese. E Nope conquisti o meno è senza dubbio sorprendente, nei modi, nei tempi e nelle distrazioni che si concede per srotolare un racconto classico ed inusuale nel contempo, tributo ed espansione del creature feature sotto la declinazione ibrida e destrutturata già vista nel cinema di Peele, un modus operandi che ricorda soprattutto le arzigogolate traiettorie di Noi.
Steven Yeun in Nope © Universal Studios. All Rights Reserved.

Steven Yeun in una scena del film Nope © Universal Studios. All Rights Reserved.

Il preconcetto che Peele sia un regista puramente e dichiaratamente horror andrebbe superato e Nope è una ghiotta opportunità, forse lo strappo decisivo tra il regista e le stringenti regole del genere: non un film di paura, fantascienza o suspence, nemmeno una pungolatura sociale nascosta dietro a uno dei tre, non più.

L’evoluzione procede nella direzione più sfuggevole (e non sempre digeribile) della creazione di un micromondo socio-emotivo, questa volta la faccia polverosa della California ed uno scenario da Lansdale postmoderno immersi nella melassa di una densa estetizzazione della storia, la “solita” guerra tra mondi vestita con l’abito sofisticato ed eccentrico dei dettagli narrativi, cromatici e pop-culturali di Peele. Un’operazione che può rapire soprattutto col potenziamento dell’attrezzatura per riprese I-MAX ma può anche mettere a dura prova chi si aspetta più sostanza che forma e più spaventi che subdole suggestioni.

Daniel Kaluuya as OJ in NOPE. Ph. Universal Pictures

Daniel Kaluuya in una scena del film NOPE © Universal Studios. All Rights Reserved.

Nope brucia infatti lentamente, costruendo l’enigma di monetine che piombano dal cielo, sviscerando parallelamente il fattore drama, il non troppo avvincente cruccio di preservare l’attività ranchera di famiglia del non troppo coinvolgente Kaluuya, poi l’elemento soprannaturale irrompe nella parte centrale del film (che è la migliore) con poca coerenza interna ma un paio di sequenze che ci ricordano perché Peele non sia considerato uno dei tanti.
Ed un finale da cui mi aspettavo di più, che lascia una scia di profumo ammaliante ma un po’ effimero, disseminato di meno istantanee e momenti iconici dei due titoli precedenti e parecchia più dispersione strutturale.

Sottinteso, siamo ben sopra la media dei prodotti cimiteriali horror-e-dintorni dell’oggi. Ma Nope non è il capolavoro di Peele. Più probabilmente è il crocevia che spingerà ciascuno ad adorare l’acrobatico cinema fantastico di Jordan Peele o a ridimensionarlo a funambolica vacuità. In entrambi i casi, dopo lo show, qualche brillantino rimane nei capelli per giorni.

Luca Zanovello


TRAILER UFFICIALE ITALIANO