Una boccata d’aria: un gradevole omaggio alle commedie anni ’50 che racconta due universi, il Nord e il Sud Italia, destinati a non incontrarsi mai.
SCHEDA DEL FILM
REGIA: Alessio Lauria
CAST: Aldo Baglio, Lucia Ocone, Ludovica Martino, Davide Calgaro, Giovanni Calcagno, Marcello Mazzarella,
DURATA: 95 min.
DATA DI USCITA: 7 luglio 2022
DISTRIBUTORE: 01 Distribution
RECENSIONE
Un film che debutta in Italia a luglio compie una scelta sempre audace, se non coraggiosa. Uscire nelle sale cinematografiche di questo inizio d’estate, tra caldo torrido e contagi in salita, che non invitano a passare le ore sulle poltroncine di un cinema, ha in sé echi di eroismo.
Una boccata d’aria di Alessio Lauria, potrebbe far cambiare idea a più di uno spettatore non solo per vedere come se la cava Aldo Baglio senza i suoi sodali compagni Giovanni e Giacomo ma per scoprire come gli echi letterari veristi e quelli romanzeschi di George Orwell, riescano a fondersi in una commedia.
Una bocca d’aria, presentato in anteprima assoluta al Taormina Film Festival, racconta una storia familiare fatta di speranze, fallimenti, fughe e rinascite, viaggi catartici nell’infanzia, riconciliazioni e perdite.
Milano, ai giorni nostri: il siciliano Salvo (Aldo Baglio) lavora dalla mattina fino a notte fonda nella sua pizzeria, molto trendy e molto frequentata dalla gente milanese che piace. Vive in un bell’appartamento sui Navigli, ha una moglie affettuosa (Lucia Ocone) e due figli, Emma ed Enzo (Ludovica Martino, Davide Calgaro) apparentemente sereni. Tutto sembra suggerire una vita agiata ma Salvo, non riuscendo a stare al passo con le spese sempre più alte della metropoli, è pieno di debiti e rischia di perdere il suo locale. Un problema che non riesce a condividere con la famiglia a causa del suo orgoglio e che lo fa soffrire d’insonnia. Un giorno, riceve una telefonata da un notaio che gli comunica l’avvenuta morte del padre, con cui non ha più contatti da anni, e di questioni ereditarie da risolvere. Dopo aver inutilmente tentato di farsi prestare dei soldi da una strozzina e da un amico direttore di banca, Salvo intraprende il viaggio verso la sua terra natìa, nella speranza di vendere il podere e i terreni paterni per salvare la sua piccola impresa. Dovrà fare prima i conti con il fratello, poi con la complicata vitalità della sua famiglia e, soprattutto, con sé stesso.
Beato quell’uccello che fa il nido al suo paesello!
In Una boccata d’aria vi è molto di moderno, molto di antico, di reale e di immaginato allo stesso tempo. Di qualche difetto e di due pregi di indubbio valore.
La regia di Alessio Lauria trasmette l’urgente desiderio di raccontare per immagini un numero rilevante di tematiche, attingendo dai poetici echi degli umili e vinti di Verga, dalle comiche amarezze à la Dino Risi e da qualche tocco di neorealismo rosa à la Luciano Emmer. L’ardua quanto lodevole impresa riesce ma senza evitare intoppi narrativi per i numerosi cambi di registro. I passaggi da comico, commedia e dramma hanno spesso tempi poco armonici e risultano bruschi, spiazzando lo spettatore.
Il cast corale appare affiatato, a cominciare dai caratteri siciliani come Giovanni Calcagno e Marcello Mazzarella. Aldo Baglio cerca di fare davvero del suo meglio per essere credibile nei momenti in cui si colora di malinconia e Lucia Ocone è un’ottima spalla. Qualche riserva per i due giovani comprimari, Ludovica Martino e (già “figlio” di Aldo Baglio in Odio l’Estate), le cui interpretazioni appaiono patinate, a tratti monocorde come uno spot televisivo.
In Una boccata d’aria le parti più riuscite, che indicano uno sguardo registico acuto e tutt’altro che superficiale non si trovano nel pur suggestivo racconto siciliano, tra luci aspre e paesaggi bucolici ma, inaspettatamente, si collocano all’inizio della storia e nella sua conclusione.
Il breve capitolo di Milano, lontano dalla cronaca macchiettistica da milanese fieramente imbruttito, è come costruito sottotraccia eppure è potente, lascia un ricordo indelebile di un territorio che non vuole assomigliare a nessun altro ma non assomiglia più nemmeno a sé stesso. Un non – luogo fatto di vetro, di cifre e numeri, di soldi di cui non si conosce il percorso ma che si possono trovare sia nello scalcinato bar di quartiere, sia a una festa in terrazza in centro città. Quel denaro che non deve vedersi mai eppure è visibile ovunque, così opaco da essere trasparente, all’occorrenza.
Una boccata d’aria porta con sé un finale aperto, malinconico e quella speranza moderata nel cambiamento che hanno sempre gli sconfitti, sì, ma mai domati. Quella vigile fiducia nel domani che ti permette di ritrovare il sonno ma non di sognare. E dormire è già un dono.
Una boccata d’aria di Alessio Lauria, distribuito da 01Distribution, dal 7 Luglio 2022 nei migliori cinema.
Silvia Levanti
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