FIRESTARTER: l’horror Blumhouse tratto dal romanzo di King è un fuocherello

Recensione di Firestarter, il film horror con Zac Efron solo al cinema dal 12 maggio 2022. 

La locandina italiana del film FIRESTARTER.

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Keith Thomas
CAST: Zac Efron, Ryan Kiera Armstrong, Michael Greyeyes
DURATA: 94 min.
DATA DI USCITA: 12 maggio 2022
DISTRIBUZIONE: Universal Pictures


RECENSIONE

Nata da genitori cavie di un misterioso esperimento medico, la piccola Charlie (Ryan Kiera Armstrong, It – Capitolo due) cerca di comprendere ed utilizzare il distruttivo potere ereditato, l’abilità di incendiare oggetti con la sua mente.

Ryan Kiera Armstrong è Charlie in Firestarter, il film diretto da Keith Thomas.

Era da qualche mese che la programmazione in sala mancava del fattore horror, carenza colmata dalla solita Blumhouse che prova ad alzare le temperature con Firestarter, secondo adattamento del romanzo di Stephen King L’Incendiaria (1980) dopo Fenomeni Paranormali Incontrollabili, con l’astro nascente Drew Barrymore, uscito nel 1984.

Firestarter, diretto da Keith Thomas premiato dopo il buon esordio The Vigil (2019), diverge in maniera decisa da testo e predecessore tentando di rinfrescare la fuga di papà Andy (Zac Efron) e figlioletta dalla malvagia corporazione che vuole mettere le mani sull’enfant prodige che fa fuoco e fiamme.

La sceneggiatura di Scott Teems, fedele di Blum e penna di Halloween Kills, sottrae spazio alla malinconica perdita dell’innocenza made in King e al thriller cospirativo governativo à la fury di De Palma in favore di un horror familiare monocorde e fagocitato dal suo stesso passo disordinato e affrettato.

Andy (Zac Efron) e Charlie (Ryan Kiera Armstrong) in Firestarter diretto da Keith Thomas.

Seppur trascinato qua e là dalla bravura della piccola protagonista, brava a modulare le emozioni contraddittorie di una bambina pirocinetica incapace di dosare il suo bene e il suo male, Firestarter è un atto di anonimato horror (che, non a caso, negli States piomba direttamente in streaming senza passare dalla sala) e di produzione al risparmio, che palesa i suoi limiti anche e soprattutto nelle scene clou, dove le fiammate in CGI lasciano poca traccia e poco senso.

Il peccato più grave è tuttavia l’eliminazione arbitraria della parte più significativa dell’opera di King, le reazione graduali e sfumate di Charlie alla prigionia e i raggiri subiti dalla malvagia corporation The Shop (che qui, di malvagio ed astuto ha ben poco), arena nella quale si giocava l’affascinante lotta tra il furore vendicativo della super ragazzina e l’inevitabile ingenuità e purezza di una dodicenne.

Svuotato di questo snodo cruciale, Firestarter è un pacchettino horror slavato, raccontino informe da piattaforme, che ha il solo merito di riportare il genere su grande schermo dopo qualche mese di secca.
Per paura vera e/o psicologia kinghiana, cercare altrove. Molto altrove.

Luca Zanovello


TRAILER UFFICIALE

Foto: courtesy of Universal Pictures.

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