Recensione de LA PERSONA PEGGIORE DEL MONDO, il film di Joachim Trier in home video dal 22 marzo 2022.

la persona peggiore del mondo cover dvd

La cover del dvd de La persona peggiore del mondo.

SCHEDA DEL FILM

TITOLO ORIGINALE: Verdens verste menneske
REGIA: Joachim Trier
CAST: Renate Reinsve, Anders Danielsen Lie, Herbert Nordrum
DURATA: 127 min.
DATA DI USCITA HOME VIDEO: 22 marzo 2022
DISTRIBUZIONE HOME VIDEO: CG Entertainment


RECENSIONE

12 capitoli raccontano 4 anni di Julie (Renate Reinsve), trentenne di Oslo alla costante e vana ricerca di ordine e stabilità nella sua vita sentimentale e professionale.

E’ finalmente disponibile in dvd (ma senza extra, né versione bluray, ed è un vero peccato) La Persona Peggiore del Mondo, lungometraggio del regista norvegese Joachim Trier incluso nella cinquina dell’Oscar per il miglior film straniero e premiato a Cannes per la miglior interpretazione femminile della sua protagonista, la classe 1987 Renate Reinsve.

Arriva così in home video uno dei film più interessanti del 2021, che conferma Trier come talento acuto ed inafferrabile del nuovo cinema europeo, dotato di una trasversalità narrativa che sperimenta coi generi e le loro sfumature.

Anche in questo caso il regista trova un’attuazione tutt’altro che convenzionale al format che adotta, in questo caso quello della commedia romantica, strapazzandone tutte le prevedibilità, le rassicurazioni e i luoghi comuni dell’arco narrativo delle storie di amore e di formazione.
Dietro alle apparenze “canoniche” di La Persona Peggiore del Mondo  Trier nasconde un racconto sognante e realista insieme, aggrappato alla speranza ma tremendamente caustico quando serve: del resto, più che ad un “romance”, siamo di fronte all’imperscrutabile sofferenza di una giovane donna che non trova identità, quiete interiore e gli altri concetti fantastici che porta con sé l’età adulta.

L’ordinata dozzina di episodi (titolati con sagacia scandinava) nella vita di Julie sono degli apparenti giri a vuoto, la ricerca disorientata di appagamento emotivo, sessuale, lavorativo ed autorealizzazione qualunque cosa significhi. Trier non cerca un lieto fine e nemmeno un cinico, disilluso punto di arrivo. Essere o sentirsi, appunto, la persona peggiore del mondo sembra inevitabile per cercare una piccola oasi di appagamento quotidiano. Gli affetti e le pulsioni come scenario bellico e gli abbandoni come prezzo minimo da scontare.

Le impervie relazioni, le bugie auto ed etero rifilate, le idiosincrasie inspiegabili razionalmente sono ciò che definisce Julie, personaggio di spaventosa verosimiglianza, tratteggiato da Trier con amorevole amarezza, in modo da spazientire chiunque sia alla ricerca di archetipi cinematografici, emotività prosaiche e comode risoluzioni ma contemporaneamente sedurre tutti gli altri.

L’assimilazione dei dettagli umani che si celano nel film è lenta e graduale, ma inesorabile; le emozioni stanate mai banali. Dell’esistenza incompleta e fluttuante.

Luca Zanovello


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