Recensione di OCCHIALI NERI, il nuovo horror di Dario Argento solo al cinema dal 24 febbraio 2022.

Occhiali Neri poster film

La locandina del film Occhiali Neri.

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Dario Argento
CAST: Ilenia Pastorelli, Asia Argento, Andrea Zhang
DURATA: 90 min.
DATA DI USCITA: 24 febbraio 2022
DISTRIBUZIONE: Vision Distribution


RECENSIONE

Inseguita da un maniaco omicida, la prostituta romana Diana (Ilenia Pastorelli, Lo chiamavano Jeeg Robot) rimane coinvolta in un tragico incidente automobilistico e perde la vista. Insieme a Chin (Andrea Zhang), orfano ed unico altro superstite dello schianto, la donna sarà costretta a respingere i nuovi attacchi del suo stalker, determinato ad eliminare gli ultimi testimoni…

Presentato fuori concorso al recente Festival di Berlino e nelle nostre sale dal 24 febbraio, Occhiali Neri è il ritorno del maestro dell’horror e del giallo Dario Argento a dieci anni tondi di distanza dalla sua ultima regia (lo abbiamo apprezzato come attore in Vortex di Noé lo scorso anno), l’ardito e catastrofico Dracula 3D.

Occhiali Neri si materializza sulla base di una sceneggiatura scritta da Argento con Franco Ferrini (Phenomena, C’era una volta in America) addirittura nel lontano 2002 e proposta alla casa di produzione Cecchi Gori, che però proprio in quel periodo stava formalizzando la bancarotta. Le pagine tornarono così nel cassetto e lì rimasero fino a qualche anno fa quando su convinto suggerimento della figlia Asia, presente nel film in ruolo secondario, furono riesumate e trasformate nel nuovo, atteso lungometraggio dell’icona dell’horror italiano e mondiale.

Un’icona che da parecchio tempo non realizza film di una certa statura: ad essere benevoli, da un paio di decadi (Non Ho Sonno, 2001), a non esserlo da tre emmezza (Opera, 1987).

Ed Occhiali Neri, thriller horror dalla struttura piuttosto canonica ambientato in una Roma oscura e viziosa, non inverte la tendenza. Il “Giallo reloaded” di Argento è debolissimo sia narrativamente che stilisticamente e porta con sé il peso della polvere del suddetto cassetto, insieme a tutti gli elementi opachi ed evanescenti – a tratti di un grottesco che scollina nel comico – che avevano caratterizzato gli ultimi lavori.
Da un intrigo giallognolo di cui si capisce (o si vede) tutto troppo in fretta ad una linearità quasi disarmante delle vicende, funestate oltretutto da strane incursioni di impegno sociale (le complicanze dell’handicap visivo, il razzismo, gli spigoli della prostituzione) e un disarmo forzato esilarante della polizia.

Così la strana coppia formata dalla protagonista (una Pastorelli impresentabile) e dal piccolo Chin se la vede da sola, fa lo slalom tra pigre coltellate e sgozzamenti banali – che rilevano un drammatico calo creativo anche nell’ambito principe di Argento – attraverso un enigmatico attacco da parte dei rinomati serpenti strangolatori delle paludi di Formello che è già scena scultissima fino ad una conclusione che non regala scosse o colpi di teatro un tempo specialità della casa.

Nell’appiattito, sconclusionato Occhiali Neri brillano solo le musiche cupe elettroniche di Arnaud Rebotini (120 Battiti al Minuto), nel cast solo i cani (guida); sottolineare il disastro non è sparare sulla croce rossa, ma è un atto tanto doloroso quanto doveroso.

Perché riabbracciare Argento così è come rincontrare per strada dopo tanto tempo un vecchio e caro professore di scuola: stimato e riverito, ma malinconicamente malconcio, (occhiali a) specchio di tempi andati che non nobilitano più nessuno.

Luca Zanovello


TRAILER UFFICIALE

OCCHIALI NERI (2022) - Trailer Ufficiale