Recensione di Matrix – Resurrections, quarto capitolo della saga ideata dalle sorelle Wachowski. Dal 1° gennaio 2022 al cinema!

Matrix Resurrections poster ita

La locandina italiana del film Matrix Resurrections al cinema dal 1° gennaio 2022. 

SCHEDA DEL FILM

TITOLO ORIGINALE: The Matrix Resurrections
REGIA: Lana Wachowski
CAST: Keanu Reeves, Carrie-Anne Moss, Jonathan Groff
DURATA: 148 min.
DATA DI USCITA: 1 gennaio 2022
DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Pictures


RECENSIONE

Vent’anni dopo gli eventi di Matrix (1999), Thomas Anderson aka Neo (Keanu Reeves) è diventato un placido game designer ancora una volta ignaro di vivere in una realtà artificiale fasulla.
Risvegliarlo e riportarlo in azione sarà il compito di un nucleo di resistenza ed uno sparuto numero di ribelli, per sconfessare la nuova minaccia di un controllo globale dell’umanità. Ma perché il Prescelto possa guidare una nuova rivoluzione dovrà ritrovare la sua “metà” Trinity (Carrie-Anne Moss), anche lei ormai dimentica degli eventi passati ed intrappolata in un’esistenza ordinaria.

KEANU REEVES e CARRIE-ANNE MOSS in una scena del film MATRIX RESURRECTIONS. Photo Credit: Courtesy of Warner Bros. Pictures.

Ne sono cambiate di cose dall’uscita del primo capitolo della saga di Matrix. Da realtà seducente e misteriosa, il web è diventato un ruffiano compagno di condivisione delle foto al mare o davanti al sushi, i fratelli Wachowski sono diventati Lana e Lilly, la fantascienza, le realtà parallele e la dittatura tecnologica hanno affollato gli schermi senza mai incidere più di tanto.
In mezzo ci sono stati anche due seguiti indegni e la crescente sensazione che il film che fece la fortuna dei venditori di lunghi cappotti di pelle e occhiali da sole fosse destinato a rimanere un unicum tanto rivoluzionario quanto inestendibile ed irreplicabile del genere action sci-fi.

Ma in tempo di penuria di idee e di sceneggiature originali, complice il rilancio di Keanu Reeves con la tambureggiante saga action di John Wick, non si poteva pensare di sfuggire alla nostalgia e alla profanazione dell’ennesima tomba. Ecco allora che arriva al cinema Matrix Resurrections, che già dal titolo dichiara l’intento riesumatore e impone a noi spettatori over 30 il dilemma: pillola realista o pillola nostalgica?

KEANU REEVES in una scena del film MATRIX RESURRECTIONS. Photo Credit: Courtesy of Warner Bros. Pictures.

Già perché è evidente fin da subito come il quarto capitolo di Matrix arrivi con tempismo ardito e stiracchiato, lontano miglia dalla freschezza dei suoi due protagonisti (affiancati dalle new entries Yahya Abdul-Mateen II, Jonathan Groff e Neil Patrick Harris) e dall’impatto socioculturale di alcuni temi portanti, come l’eversione hackeristica, le possibilità/insidie del mondo virtuale ed i look filo cyberpunk dei rivoluzionari digitali.

Ma dietro a questa diffidenza e alle legittime preoccupazioni, sul b-side dell’operazione nostalgia di Resurrections, c’è inevitabilmente l’entusiasmante ritorno (qualcuno dirà rigurgito) di quelle dinamiche ed elementi vincenti che resero Matrix culto e moda dei tardi anni novanta.

CARRIE-ANNE MOSS e KEANU REEVES in una scena del film MATRIX RESURRECTIONS. Photo Credit: Courtesy of Warner Bros. Pictures.

La sintesi di tutto ciò, plasmata dalla regista solitaria Lana Wachowski, è un sequel dal forte sapore di reboot intriso di riferimenti al passato, a beneficio dei neofiti, sotto forma di “ti ricordi quando” e di scene estrapolate paro paro dal primo film. Una volta archiviato l’amarcord, ovvero nell’ora finale, è tempo per la nuova missione di Neo, piuttosto lineare e ricalcata a dire la verità, che cercherà più con il cuore che con i proiettili a riportare a sé Trinity e scatenare una nuova guerra al sistema.
Dal capo A al capo B gli elementi nuovi contano e colpiscono poco o nulla, a trascinare sono sempre le vecchie glorie, i flashback, i ricordi. Più una manciata di momenti efficaci, con una nuova sequenza motociclistica che rimarrà negli occhi come highlight della resurrezione.

Tutto ciò che funziona o può funzionare dipende tuttavia visceralmente da un sincero ma morboso effetto nostalgia, dove la fuga dallo spartito fa paura a chi Matrix Resurrections lo ha fatto e a chi lo guarda con speranza. Quindi si torna alla questione iniziale e alle due compresse: se siete aggrappati al dato di realtà sarà difficile trovare stimoli nel terzo (ma indubbiamente migliore) seguito di Matrix, se invece siete fervidamente, ostinatamente legati al glorioso passato, allora la rimpatriata varrà perlomeno il prezzo del biglietto. Ma non molto di più.

Luca Zanovello


TRAILER UFFICIALE ITALIANO