Recensione del film Possession – L’appartamento del Diavolo, l’horror in home video dal 21 ottobre con Midnight Factory. 

Possession blu ray Midnight Factory

La cover del blu-ray dell’horror Possession – L’appartamento del Diavolo.

SCHEDA DEL FILM

TiTOLO ORIGINALE: Malasaña 32
REGIA: Albert Pintó
CAST: Iván Marcos, Bea Segura, Sergio Castellanos
DURATA: 104 minuti
USCITA HOME VIDEO: 21 ottobre 2021
DISTRIBUTORE: Koch Media / Midnight Factory


RECENSIONE

Anno 1976. Manolo (Ivàn Marcos) e la sua famiglia si trasferiscono da un piccolo paese spagnolo nella capitale Madrid alla ricerca di nuove opportunità.
Il loro grazioso appartamento nel quartiere Malasaña li accoglie però con presenze sinistre, lascito della defunta precedente proprietaria; il primo a farne le spese è il piccolo Rafael, che una notte sparisce nel nulla…

Possession - L'appartamento del Diavolo - ph courtesy of Midnight Factory

Una scena del film Possession – L’appartamento del Diavolo. Photo: courtesy of Midnight Factory.

Uno dei titoli Midnight Factory del mese è Possession – L’Appartamento del Diavolo, horror spagnolo diretto dal catalano Albert Pintó (Sky Rojo) che tributa, recuperandoli, i tratti, le atmosfere e i design del fortunato filone iberico che esplose sul mercato internazionale ad inizio millennio.

I temi sociali, in questo caso i sogni di riscatto cittadino di un’umile famiglia campagnola ed altri che si riveleranno soltanto nel bel finale, abbracciano gli spiriti infuriati annidati tra le mura domestiche in un tipico horror “slow burning”, che come un paziente aracnide costruisce meticolosamente ed elegantemente nella prima ora la sua trappola di tensione per poi spendere le sue carte.

Possession - L'appartamento del Diavolo - ph courtesy of Midnight Factory

Una scena del film Possession – L’appartamento del Diavolo. Photo: courtesy of Midnight Factory.

Possession – L’Appartamento del Diavolo se le gioca bene, nella cornice di luci e colori opachi e degli invisibili meandri della dominante e soffocante location interna, però se li gioca tardi, un po’ fuori tempo massimo: nel quasi ventennio trascorso dai vari Balagueró, Bayona, Collet-Serrat (senza scomodare Del Toro) ad oggi, il fascino e l’imprevedibilità del racconto di paura ispanico appaiono difatti nettamente meno impattanti, così come è facile ormai decifrare quello che una volta era l’enigmatico intarsio di drammi umani ed elementi soprannaturali alla sua base.

Preso a sé stante tuttavia il film di Pintó rimane un piccolo esercizio di suspence e di tormento familiare condotto con dignità e rigore, che può trovare riscontro in chi ancora insegue queste sfumature di paura.

Luca Zanovello


TRAILER UFFICIALE