Recensione di LOVELY BOY, il film di Francesco Lettieri in anteprima su Sky Cinema, in streaming su NOW e disponibile on demand dal 4 ottobre.

Lovely Boy Poster_Sky

La locandina ufficiale del film Lovely Boy. 

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Francesco Lettieri
CAST: Andrea Carpenzano, Daniele Del Plavignano, Ludovica Martino, Enrico Borello, Riccardo De Filippis, Pierluigi Pasino, Martino Perdisa, Federica Rosellini, Gennaio Basile, Davide Valle, Valerio Desirò, Rosella Tancredi
DURATA: 105 min.
DATA DI USCITA (Sky Cinema): lunedì 4 ottobre 2021


RECENSIONE

Nic, aka, Lovely Boy è una giovane promessa della musica trap.
La dipendenza da sostanze stupefacenti lo inghiottirà lentamente e, proprio quando un contratto discografico sembra aprirgli le porte del successo, si vedrà costretto ad intraprendere un percorso di riabilitazione, abbandonando la sua carriera.

Dagli spalti degli stadi partenopei del suo primo film, Francesco Lettieri, approda alla scena musicale underground della Capitale con il suo secondo lungometraggio, presentato fuori concorso alle Giornate degli Autori del Festival di Venezia di quest’anno.

Lovely Boy. Photocredit: Glauco Canalis

Una scena del film Lovely Boy. Photocredit: Glauco Canalis.

Il fatto che il regista provenga dal mondo del videoclip da una marcia in più a Lovely Boy, anche se il film ha il merito di tenere unicamente sullo sfondo l’elemento trap.

Mossa intelligente perché focalizzandosi troppo su quel tipo di ambiente, avrebbe sicuramente fatto presa solo su una determinata fetta di pubblico, probabilmente under 25.
Inoltre, poiché il fenomeno è ormai mainstream, a parte qualche chiaro riferimento (pensiamo alla Dark Polo Gang o a Young Signorino), avrebbe perso veridicità e attualità alla svelta.
Così, questo mondo fatto non solo di barre, ma anche di look stravaganti, dirette sui social e atteggiamenti strafottenti, è solo il pretesto per raccontare la parabola di ascesa e caduta a picco del protagonista.

Quello che più colpisce di Lovely Boy è che non c’è la minima intenzione da parte del regista di dare una spiegazione a quello che accade al poco più che ventenne Nic.

C’è un motivo per cui le droghe iniziano a far parte così pesantemente della sua vita? É in cerca di ispirazione? Non riesce a gestire la crescente fama?
Niente di tutto questo, o, almeno, non ci è dato sapere.
Lettieri non lascia spazio a dietrologie, falsi moralismi, giudizi, introspezioni psicologiche o influenze sociali.
Prende Nic, lo immerge nella realtà nuda e cruda e così ce lo restituisce.
Come quando il ragazzo cerca di spiegare che la sua musica è diversa dal rap, in quanto appositamente priva di contenuti, così il regista vuole solo raccontarci una storia.
E lo fa con sorprendente veridicità.

Lovely Boy. Photocredit: Glauco Canalis

Andrea Carpenzano è il protagonista del film Lovely Boy. Photocredit: Glauco Canalis.

Perciò seguiamo questo percorso di riabilitazione in un interessante ed incessante altalenarsi di passato e presente.

Continui flashback che non ci svelano molto di più del protagonista, ma che creano una forte dicotomia principalmente tra due luoghi: la caotica Roma ed il silenzioso centro riabilitativo sulle Dolomiti. Il che non significa Inferno e Paradiso, anzi… Ma, di sicuro rappresentano le due anime del personaggio che da subito ci viene presentato come scisso: da una parte Lovely Boy, il talento musicale che prende a parolacce i suoi followers, dall’altra Nicolò, il ragazzino dagli occhi persi ma buoni travolto dagli eventi.

Altra scelta registica e di sceneggiatura (scritta a quattro mani con Peppe Fiore) apprezzata, è quella di non aver mostrato scene particolarmente dure, magari di astinenza.

Nic rimane sempre molto misurato in tutte le sue quasi inesistenti esternazioni emozionali.
Il centro di recupero, inizialmente, appare ai suoi occhi come un luogo popolato da disgraziati; piano piano ogni ospite comincia ad aprirsi e diventa chiaro che da parte di Lettieri non c’è la minima volontà di stigmatizzare l’ambiente musicale riducendo il tutto al vecchio detto sesso, droga e rock’n’roll.
Al ragazzo è capitato così, come all’impiegato col posto fisso è capitato di bucarsi la vena sotto un ponte o alla madre di famiglia di ritrovarsi a non riuscire ad andare avanti senza una bottiglia di gin ai piedi del letto.

Le vicissitudini di Nic sono brutalmente realistiche, coronate da un colpo di scena che è un pugno nello stomaco e da un finale irrisolto, proprio come accadrebbe nella vita reale. Lettieri però le porta sullo schermo con uno stile registico molto moderno e di forte impatto visivo. Dalla macchina da presa che deve quasi farsi largo tra le persone nei backstage dei live, alle riprese in campo lungo e lunghissimo di boschi e montagne.

Lovely Boy. Photocredit: Glauco Canalis

Una scena del film Lovely Boy. Photocredit: Glauco Canalis.

A parte qualche rara esagerazione da risparmiare ma già perdonata, fra i momenti più interessanti a livello visivo ci sono sicuramente quelli in cui il protagonista ha percezioni alterate della realtà. Pareti dei corridoi che si restringono; carte da parati che si muovono come un caleidoscopio; affreschi su soffitti rinascimentali che sembrano prendere vita… Di contrasto, altrettanto ben costruite e molto d’impatto le inquadrature che lo lasciano solo, immerso nel verde, o in disparte a guardare una festa nella piscina del rehab.

Lovely Boy è un buon esperimento e se non gridiamo (ancora) al capolavoro, è comunque un bel film da vedere, ma anche e soprattutto da ascoltare.

Non solo per la colonna sonora firmata da Paco Martinelli, ma per il suono in generale, curato nei minimi dettagli. Anche in questo caso forte contrasto tra i bassi che rimbombano e sembrano uscirti dal petto, all’interno dei locali romani e silenzio e pace e qualche nitrito tra i boschi.
Ogni qualvolta Nic è fuori di sé, il suono è magistralmente distorto, ora ovattato, ora stridulo, ora batte, ora sibila ed i dialoghi appaiono rallentati e trascinati via.

Menzione particolare, infine, per l’attore protagonista, Andrea Carpenzano, che con uno sguardo vuoto e una bocca quasi sempre serrata, è riuscito a dare un volto ad un personaggio perso nel suo nichilismo, che potrebbe rappresentare una generazione intera.

Violetta Biagiotti


TRAILER UFFICIALE

Foto: ufficio stampa Sky, che si ringrazia.