Recensione di Rifkin’s Festival il film di Woody Allen in home video dal 9 settembre 2021.

poster Rifkin's Festival

La cover del film Rifkin’s Festival.

 

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Woody Allen
CAST: Wallace Shawn, Gina Gershon, Louis Garrel
DURATA: 92 min.
DATA DI USCITA HOME VIDEO: 9 settembre 2021
DISTRIBUZIONE: CG Entertainment


RECENSIONE

E’ stato il film di apertura del festival di San Sebastian nel 2020 e il titolo che ha simbolicamente riaperto le sale italiane nella primavera del 2021: Rifkin’s Festival, quarantanovesima regia di Woody Allen, arriva ora sul mercato home video grazie alle edizioni dvd e bluray targate CG Entertainment.

Alla scoperta, o riscoperta, dell’effervescente mondo dei festival cinematografici europei ed in particolare proprio di quello basco di San Sebastian, dove l’anziano e malandato scrittore Mort Rifkin (Wallace Shawn), ennesimo alter ego di Allen, accompagna la moglie Sue (Gina Gershon) addetta stampa per un affascinante e presuntuoso regista emergente francese (Louis Garrel).

La cornice geografica ed artistica di San Sebastian è il ring in cui il colto pensatore Rifkin affronta e combatte le sue paure (“ne sono pieno perché sono consapevole della fragilità della vita”, dice il protagonista passeggiando per i vicoli della cittadina), nella fattispecie la rivalità con l’audace rivale più giovane ed aitante e con un universo cinematografico e culturale in cui non si riconosce più.

Per questo Rifkin si rifugia in sogni, ad occhi sia chiusi che aperti, ambientati nei mondi stilistici dei registi che ama, dove le tappe fondamentali della sua vita si ripresentano sotto forma delle scene iconiche della storia del cinema: Welles, Fellini, Bergman e Buñuel “rivivono” così per mettere l’uomo di fronte alla sua ipocondria, al terrore di essere fuori dal tempo, di accettare di invecchiare e morire, e soprattutto alla sottile, silenziosa crepa che si è insinuata nel suo matrimonio.

Rifkin’s Festival è un omaggio al cinema, ma ne è anche un’amarognola retrospettiva. Un brindisi agli eventi dedicati ma anche una messa a nudo della loro parziale vacuità. Nella veste cerebrale, esistenzialista ed auto-terapeutica da sempre cara e necessaria per Allen, con l’appannamento quasi fisiologico dei suoi ultimi, leggeri lavori.

La mossa vincente, che rende Rifkin’s Festival una visione tutto sommato gradevole e stimolante, è la scelta di Shawn e della Gershon: il primo, già pensatore in sovraccarico nello stupendo La Mia Cena Con André di Malle, indossa alla perfezione i panni dell’intellettuale sconfortato, la seconda gioca bene insieme al macchiettistico Garrel con le superficialità del contorno cinematografico, vittime ultime dell’ironica, intelligente satira “al tramonto” dello straordinario regista.

Luca Zanovello


TRAILER UFFICIALE

Rifkin's Festival - Trailer