Sachita Corvi racconta la sua esperienza di adottata nel romanzo L’agrodolce Ricordo dei Colori.

L'agrodolce ricordo dei colori cover

La cover del libro L’agrodolce ricordo dei colori.

Chi non conosce il romanzo La Gabbianella e il Gatto che Le insegnò a volare di Louis Sepúlveda?

Molto spesso non ce ne rendiamo conto, forse per quell’apparenza di racconto per bambini, ma questo romanzo è una storia di adozione. Un’adozione di un qualcuno di diverso cui si cerca di non far dimenticare la propria origine.

Quando si parla di adozione, spesso ci si trova in imbarazzo e le possibilità di dire banalità sono altissime. Forse è anche per questo che è un argomento ancora molto delicato, di cui in Italia si parla ancora troppo poco.

Spesso poi le uniche voci che trovano spazio per raccontarsi sono quelle dei genitori adottivi, mentre la letteratura affrontata dal punto di vista dell’adottato si fa piuttosto scarna.

Probabilmente il motivo sta nel fatto che l’autobiografia è un genere sempre difficile da affrontare, perché comporta un mettersi a nudo di fronte agli altri che, volente o nolente, anche quando si parla di vicende positive provoca uno sforzo non indifferente.

Ci vuole coraggio a parlare di sé, come ne ha avuto Sachita Corvi, autrice de L’agrodolce Ricordo dei Colori, che in questo suo primo romanzo condivide la sua esperienza di adottata.

Sachita Corvi, classe 1991, è una giovane donna di origine indiana, adottata all’età di tre anni, che di recente ha iniziato a far sentire la sua voce in tema di adozione. Molto attiva sui social come Facebook e Instagram, pubblica quotidianamente contenuti legati alla sua origine e al suo inserimento nel mondo occidentale, da cui scaturiscono riflessioni che travalicano i temi legati meramente all’adozione.

Attraverso una scrittura fluida e calibrata, ne L’agrodolce Ricordo dei Colori, l’autrice narra la sua esperienza legata all’adozione, affrontando alcune delle tappe più salienti della propria storia personale.

LA TRAMA

Il racconto si apre in medias res con una madre e una figlia in viaggio verso Milano, dopo una giornata trascorsa dai parenti piemontesi. Il legame tra le due è molto forte, come si capisce dai loro gesti e dalle loro conversazioni, da cui trapelano le classiche dinamiche tra madre e figlia.

Sachita è una ragazza di ventiquattro anni, divisa tra il lavoro di commessa in un negozio e gli ultimi esami universitari. È figlia di Silvia e Alberto che l’hanno adottata all’età di tre anni.

La ragazza è sempre stata orgogliosa delle proprie radici indiane, ma fino a quel momento non ha mai sentito l’esigenza di andare in cerca delle proprie origini. Tale decisione scatena in lei sentimenti contrastanti, che riesce a conciliare grazie all’appoggio delle persone che le stanno attorno. Primi tra tutti i genitori adottivi.

Sachita Corvi è l'autrice del libro L'agrodolce ricordo dei colori.

Sachita Corvi è l’autrice del libro L’agrodolce ricordo dei colori.

DICE L’AUTRICE

Dopo aver letto L’agrodolce Ricordo dei Colori, abbiamo posto all’autrice alcune domande. Ecco cosa ci ha risposto.

Quali sono state le ragioni che ti hanno spinta a scrivere L’agrodolce Rcordo dei Colori?

La letteratura sull’adozione purtroppo è molto carente, specialmente di testi che raccontano di noi persone adottate.

Non manca il materiale per i genitori adottivi, i bambini e perfino i nonni adottivi ma c’è una grave lacuna per quanto riguarda le storie degli adottati ormai adulti.

Spero, quindi, che questo libro possa trovare un posto negli scaffali delle librerie proprio per arricchire la cultura dell’adozione qui in Italia.

Inoltre, un altro tema importante che ho tenuto a sottolineare riguarda la ricerca delle origini: quando ne parliamo ci immaginiamo sempre un viaggio nel paese natale o il ricongiungimento con la famiglia di origine ma la ricerca non sempre si traduce in un viaggio fisico.

Parlo proprio di questo nel libro.

Come mai hai scelto di dare questo titolo alla tua storia?

Credo che L’agrodolce Ricordo dei Colori sia una buona sintesi sia del libro che del mio modo di ripensare alla mia storia. L’India è la terra dei colori, e l’amore per le tonalità e le sfumature è qualcosa che mi appartiene, in più modi, e che si rispecchia anche in una cosa ‘frivola’ come l’abbigliamento. Agrodolce rimanda proprio alle emozioni, sensazioni che ho vissuto e vivo tuttora in riferimento alla mia identità divisa ma dunque anche più ricca tra Italia ed India.

Perché si dovrebbe leggere il tuo libro?

Credo si potrebbe aver voglia di leggerlo per avvicinarsi alla prospettiva di una persona adottata, un punto di vista spesso sconosciuto e cui viene data poca visibilità.

Tra l’altro parlo sì di adozione ma anche di amore familiare, di un periodo in cui ero alle prese con gli ultimi esami per laurearmi mentre lavoravo come commessa in un negozio di cosmetici e avevo bisogno di cercare le mie origini, l’inizio della mia storia per poi capire quale strada intraprendere.

È una storia di crescita e non solo le persone adottate potrebbero riconoscersi.

Sachita Corvi presenta L'agrodolce ricordo dei colori.

Sachita Corvi presenta L’agrodolce ricordo dei colori.

UN ASSAGGIO DA L’AGRODOLCE RICORDO DEI COLORI

Non si aspettava che sarebbe riuscita ad affrontare quel discorso così in fretta e con naturalezza con sua madre, nel giorno del suo compleanno.

Credeva di dover aspettare il momento giusto perché quello di cui avevano parlato poco prima non era argomento di poco conto: come spiegare alla propria mamma adottiva che si vorrebbe fare la ricerca delle proprie origini?

Non aveva mai digitato su Google quella domanda ma era certa che sarebbero usciti pochi risultati utili per chi si trovava in quella situazione.

Gliel’aveva detto con parole semplici e i suoi pensieri non solo non avevano ferito sua madre ma da lei erano stati ascoltati ed accolti.

Con la mente leggera riuscì a concentrarsi sullo studio e a fare poche pause. Spesso faceva turni pomeridiani e tornava a casa quando loro avevano già finito di cenare quindi quel venerdì sera libero era l’occasione perfetta per passare qualche ora insieme.

Quella stessa sera uscì a cena con i genitori.

Il ristorante era vicino a casa, raggiungibile a piedi, e ci erano andati già parecchie volte, anche in compagnia di amici.

Parlarono della loro settimana, del lavoro, degli studi e dei progetti di Sachi per il futuro, del nuovo poliziesco che stava leggendo Alberto e della serata con gli amici di una vita che avrebbero avuto la sera dopo…….

……. Della conversazione tra madre e figlia di quel pomeriggio non avevano detto nulla.

Erano tutt’e e tre golosi e la scusa del compleanno li fece sentire sereni per aver ordinato profiterole, frutti di bosco con gelato e millefoglie.

I cucchiaini giravano il caffè quando Sachita guardò suo papà e gli raccontò i suoi pensieri, quelli che aveva pensato di comunicargli solo nei giorni successivi.

Silvia aveva un’aria stupita, la guardava meravigliata mentre ascoltava attenta. Sachita temeva un attacco di aritmia di suo padre che parlò solo alla fine del suo discorso, inaspettato e liberatorio com’era stato il confronto avuto poche ore prima con la madre.

Anche lui non sembrava sorpreso dell’arrivo di quel momento: il bisogno di conoscere la propria storia e chissà magari avere la possibilità di vedere chi l’aveva messa al mondo erano comprensibili.

Al suo posto avrebbe voluto fare lo stesso.

L’atmosfera era diventata più intima e i discorsi più seri ma nessuno dei tre si sentiva a disagio ad affrontarli.

Arrivò l’ora di pagare il conto e tornare a casa.

Ad aspettare Silvia sul tavolo due pacchetti ed un bigliettino di auguri: Alberto le aveva regalato un orologio di quelli classici, fini, che le piacevano tanto e Sachita un paio di orecchini con pendenti di pietre bianche e rosse.

Quella sera, a letto, ognuno ripensò alle parole che erano state pronunciate e al loro significato.

Silvia e Alberto erano orgogliosi della figlia che era riuscita a parlare con loro di una scelta così importante, personale ed erano pronti a starle vicino.

Sachita, con Oliver accanto a sé, era così felice di avere due genitori che sapevano andare oltre la loro prospettiva.

COME ACQUISTARE IL ROMANZO

L’agrodolce Ricordo dei Colori è un libro pubblicato dalla casa editrice Bookabook, la quale ha scelto il crowdfunding come modalità di finanziamento per far sì che siano i lettori a scegliere i libri da pubblicare e di conseguenza da far arrivare sugli scaffali delle librerie.

Si tratta di un modo poco conosciuto qui in Italia ma interessante perché basato sul passaparola e che permette ai lettori di essere parte attiva nelle scelte editoriali.
Un libro per poter essere pubblicato deve raggiungere un minimo di 200 preordini durante una campagna che dura 100 giorni e si può scegliere tra formato cartaceo oppure ebook fino ad un massimo di 5 copie.

È possibile acquistare L’agrodolce Ricordo dei Colori di Sachita Corvi cliccando QUI.
La scadenza per poter procedere con il preordine è ai primi di ottobre per raggiungere le 200 copie necessarie affinché L’agrodolce Ricordo dei Colori sia acquistabile anche direttamente nelle librerie.

Non perdetevi, perciò, l’opportunità di leggere un punto di vista inedito in tema di adozione e allo stesso tempo di essere coinvolti in prima persona nella scelta dei libri che vogliamo in libreria.

3… 2… 1… Correte a cliccare!

Francesca Meraviglia

Sachita Corvi, autrice del libro L'agrodolce ricordo dei colori.

Sachita Corvi, autrice del libro L’agrodolce ricordo dei colori.

Si ringrazia l’autrice per la disponibilità e il supporto iconografico.

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