Recensione di One night in Miami, il film di Regina King in streaming su Amazon Prime Video dal 15 gennaio 2021.
SCHEDA DEL FILM
TITOLO ORIGINALE: One night in Miami…
REGIA: Regina King
CAST: Kingsley Ben-Adir, Eli Goree, Aldis Hodge, Leslie Odom Jr.
DURATA: 115 minuti
DATA DI USCITA (in streaming): 15 gennaio 2021
DISTRIBUTORE: Amazon Prime Video
RECENSIONE
One night in Miami prende spunto da un giorno preciso, il 25 febbraio 1964. Sembra una serata come tante altre ma quello che accade in una camera d’hotel è la scusa per portare sullo schermo una nottata quasi mitica tra finzione e realtà.
Quella sera alla Convention Hall di Miami Beach, Cassius Clay sconfigge Sonny Liston, diventando a sorpresa il nuovo campione del mondo dei pesi massimi. La sua vittoria non è però l’evento principale del film.
La regista Regina King, qui al suo debutto dietro la macchina da presa, s’immagina quello che è successo dopo quell’incontro, quando Clay, non ancora conosciuto come Muhammad Ali, si ritira insieme ad altri uomini che avevano assistito al match. Dalle loro discussioni ne nasce quasi un trattato sulla fama, sull’impegno politico e sociale e sulle responsabilità di essere un modello per la comunità nera in un periodo di importanti sconvolgimenti sociali.
L’ospite più noto è sicuramente Malcom X, interpretato da Kingsley Ben-Adir. L’attore riesce a portare sullo schermo un personaggio diverso da quello che conosciamo e che ha fatto la storia della rivendicazione nera negli Stati Uniti fortemente razzista. Qui c’è, infatti, un uomo ancora in divenire e che sta affrontando lui stesso un momento di crisi.
Completano il gruppo all black il giocatore di football Jim Brown (Aldis Hodge) ed il cantante Sam Cooke (Leslie Odom Jr). Ognuno dei quattro è all’apice della propria carriera ma allo stesso tempo si trova di fronte ad un bivio. Cooke cerca di rendere la sua musica attrattiva per un pubblico bianco ma fino a quel momento non ha avuto molto successo. Brown è stanco di come vengono trattati gli atleti neri e strizza l’occhio a Hollywood.
In questa notte particolare il confronto tra i protagonisti porterà a galla vecchie rivalità e nodi irrisolti. E’ però grazie a questi che percepiamo il germe di quello che loro diventeranno e dei cambiamenti che porteranno alla storia che tutti noi conosciamo.
Tutto questo si aggiunge ad una sceneggiatura vincente. Kemp Powers (autore della piece teatrale da cui è tratto il film) riesce benissimo a far passare un messaggio fondamentale. La storia non è fatta da icone ma da persone, con i propri difetti e debolezze. La celebrità e la ricchezza hanno sempre un costo. La questione razziale è qualcosa con cui dovranno avere sempre a che fare.
Quello che ci insegnano i quattro amici è la determinazione a non smettere di lottare per quello che per loro sembra giusto, ovvero liberarsi dalla schiavitù delle istituzioni e del business che non vogliono cambiare le regole su cui hanno vissuto per decenni.
One night in Miami, a differenza di quanto si potrebbe pensare, non è un pomposo film retorico che vuole insegnare il bene e il male, il giusto e lo sbagliato. Questo film è invece un thriller intimo che si basa sulla forza dei dialoghi e sull’energia delle sue idee.
Dopo averlo visto non solo ci fermiamo a pensare un po’ di più a quello che potremmo fare della nostra vita se solo lottassimo di più e sfruttassimo le occasioni che abbiamo. Soprattutto ci fa venire voglia di essere davvero anche noi in quella stanza e, grazie alla King e ai quattro protagonisti, ci siamo.
Anna Falciasecca
TRAILER UFFICIALE
Foto: ufficio stampa
Bionda, sarcastica, appassionata di regia e di viaggi cerca di unire le sue passioni scrivendo un blog di viaggi, sceneggiature (che stanno comode nei cassetti) e recensioni. Il suo motto è “Blond is a state of mind”, modifica continuamente idea e tiene i piedi in diverse scarpe, tutte rigorosamente tacco 12. Le uniche cose che non cambierà mai sono: Woody Allen e Star Trek, di cui è incallita fan.
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