Recensione di All My Friends Are Dead, l’horror di Jan Belcl in streaming su Netflix dal 3 febbraio 2021.
SCHEDA DEL FILM
TITOLO ORIGINALE: Wszyscy moi przyjaciele nie zyja
REGIA: Jan Belcl
CAST: Julia Wieniawa-Narkiewicz, Adam Turczyk, Nikodem Rozbicki
DURATA: 96 min.
DATA DI USCITA: 3 febbraio 2021
DISTRIBUZIONE: Netflix
RECENSIONE
Due indizi fanno una prova. A pochi mesi di distanza dallo slasher Non Dormire nel Bosco Stanotte, apparso su Netflix a ridosso di Halloween, la Polonia raddoppia il suo contributo horror con la produzione di All My Friends Are Dead del regista non ancora trentenne Jan Belcl.
All My Friends Are Dead è una pietanza semplice e genuina, la storia di come una disinibita ma tutto sommato ordinaria festa di universitari in una villa isolata si trasforma in una carneficina senza eccezioni, una contorta e carnevalesca scena del crimine che si ritrovano sotto gli occhi gli agenti incaricati di sbrogliare la matassa.
A ritroso scopriamo allora come si è passati dal punto A al punto B, in una cavalcata tra la frat comedy, l’horror e la devozione al pulp anni novanta, che sicuramente non verrà ricordata per cifra autoriale o raffinatezza narrativa, ma che consegna puntualmente la medicina contro il mal di noia da divano.
Indeciso tra un American Pie col sangue al posto della marmellata ed un Climax spoetizzato e dal grilletto facile, Belcl prova a fare tutti e due, avvicinandosi molto più al primo traguardo, beccando qua e là ispirazione violenta e un paio di protagonisti cult: non si possono definire altrimenti il blasfemissimo mormone che parla con un “personal Jesus” invisibile agli altri e che scopre le gioie del sesso, così come il disperato fattorino della pizzeria, infiltrato suo malgrado nelle folli dinamiche del party.
All My Friends Are Dead è un ospite di casa che si mette in mutande ed offre all’ospite poco modo e molta ospitalità: il giochino funziona, col titolo spoiler che non guasta il giro in giostra.
In un cast giovane e disinvolto spicca la bella e brava Julia Wieniawa-Narkiewicz, ritrovabile nell’ottimo The Hater, sempre su Netflix.
Quasi tutto il budget peraltro confluisce nell’opulenta colonna sonora, quasi esagerata: The Rolling Stones, Donna Summer, Mötley Crüe, The Animals, c’è “Gloria” per tutti. Anche se alla playlist di All My Friends Are Dead manca l’omonimo pezzo dei Turbonegro, che personalmente attendevo con ansia.
Il gran finale è la conferma del pollice su: davvero non male per un film “riempiNetflix”.
Luca Zanovello
Foto: courtesy of Netflix
Responsabile della sezione Cinema e del neonato esperimento di MaSeDomaniTV (il nostro canale Youtube) Luca, con grazia e un tocco ironico sempre calibrato, ci ha fatto appassionare al genere horror, rendendo speciali le chiacchiere del lunedì sulle novità in home video, prima di diventare il nostro inviato dai Festival internazionali e una delle figure di riferimento di MaSeDomani. Lo potete seguire anche su Outside The Black Hole
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