Il 22 dicembre su Rai 1 arriva la trasposizione cinematografica di Natale in casa Cupiello, il capolavoro di Eduardo De Filippo. Protagonisti Sergio Castellitto e Marina Confalone, diretti da Edoardo De Angelis.
Ieri mattina, in conferenza stampa da remoto, è stato presentato il film evento Natale in casa Cupiello, la trasposizione cinematografica di un classico della commedia teatrale italiana di Eduardo De Filippo, che sarà trasmesso su Rai 1, martedì 22 Dicembre, in prima serata assoluta.
Il regalo inatteso per il pubblico televisivo, prodotto da Picomedia in collaborazione con Rai Fiction, non solo omaggia il 120 anniversario dalla nascita del drammaturgo napoletano ma idealmente rappresenta, a conclusione di un anno particolarmente complesso per la cultura italiana, il meglio del linguaggio televisivo, cinematografico e teatrale.
Natale in casa Cupiello narra le vicende del protagonista e padre di famiglia Luca Cupiello che, qualche giorno prima di Natale, si accinge a fare il Presepe tentando inutilmente di coinvolgere il figlio Tommasino, poco interessato alle tradizioni familiari. Ma in casa sua, è in atto una vera tragedia: la moglie Concetta cerca di riportare alla ragione la figlia Ninuccia, che vuole lasciare il marito perché innamorata di un altro.
A parlare del film, il direttore di Rai Fiction Maria Pia Ammirati, il direttore di Rai 1 Stefano Coletta, il presidente di Picomedia Roberto Sessa, il regista Edoardo De Angelis, i giovani attori Adriano Pantaleo, Pina Turco e un commosso Sergio Castellitto.
Per Maria Pia Ammirati, il regista De Angelis è riuscito a riunire in modo magistrale i due linguaggi, quello cinematografico e quello teatrale, per raccontare una storia universale e, allo stesso tempo, radicata nella profonda cultura italiana. Il merito va anche a un cast di grande talento e sensibilità che non farà sicuramente rimpiangere le leggendarie performance degli interpreti originali.
Stefano Coletta si è detto particolarmente fiero della qualità del prodotto, augurando a Natale in casa Cupiello non solo un numero vasto di spettatori ma di far conoscere a quelli più giovani un autentico capolavoro.
Roberto Sessa ha rivelato che l’idea del complesso progetto ha preso forma iniziale due anni fa, alla Fiera del Libro di Torino, durante un incontro letterario con un giornalista inglese che raccontava del grande successo produttivo del canale BBC delle commedie di William Shakespeare.
Pensare ad Eduardo De Filippo è stato un passo naturale tanto da aver già programmato una trilogia, sempre diretta da De Angelis e interpretata da Sergio Castellitto, la cui seconda opera in cantiere, dopo Natale in casa Cupiello, sarà Non ti pago. La terza verrà rivelata entro la fine di Dicembre 2020.
Alle domande dei giornalisti hanno risposto Edoardo De Angelis e gli attori presenti: Sergio Castellitto (Luca Cupiello), Adriano Pantaleo (il figlio Tommasino) e Pina Turco (la figlia Ninuccia).
Come è stato calarsi nei panni di Luca Cupiello, ruolo che fu di Eduardo De Filippo?
Sergio Castellitto: “De Filippo è inarrivabile, impossibile un confronto tra noi. Luca Cupiello è un personaggio cechoviano e Natale in casa Cupiello è una vera gioielleria di emozioni, un riuscito miscuglio tra comicità e dramma. Ogni personaggio fa un percorso ma quello di Luca è davvero potente: è un uomo anziano eppure conserva tratti di disarmante innocenza con il suo simbolico ricomporre il Presepe, pezzi emotivi di una famiglia complessa e – oggi diremmo così – disfunzionale. De Angelis ha preso un testo quasi sacro e lo ha sia rispettato, sia reso nuovo grazie a una introspezione nevrotica dei personaggi, dando loro una interiorità tutta contemporanea.”
Come attore, studente dell’Accademia e spettatore, che rapporto ha avuto con le opere di De Filippo?
“Quando ero studente andavo all’Eliseo a vedere Eduardo De Filippo ed era come vedere una autentica rockstar. Non di tutti i film girati si prova nostalgia, ma di questo ne avrò sicuramente. Questo è un regalo per la mia famiglia, per le mie sorelle che aspettano con ansia di vederlo.”
Come è stata la crescita di Tommasino, da scapestrato a colonna portante della famiglia?
Adriano Pantaleo: “per un giovane attore napoletano, il ruolo di Tommasino è ambito come quello di Amleto. Ho sentito molta responsabilità ma grazie ai miei splendidi colleghi e un regista bravissimo è stata una esperienza esaltante, un dono di cui siamo tutti grati. Ho tenuto presente la tradizione ma aggiungendo in Tommasino qualcosa di me, per renderlo più moderno, a cominciare dalle sfumature diverse nel rapporto tra padre e figlio.”
Come ha vissuto il ruolo Ninuccia, giovane moglie infelice che fu interpretata da Lina Sastri e che, all’inizio, con le sue scelte, sembra la responsabile di ogni disgrazia in famiglia?
Pina Turco: “Ninuccia è un personaggio bellissimo. De Filippo lo ha scritto pensando a Luisella, la figlia morta all’età di 10 anni, alla donna che sarebbe potuta diventare. Una personalità fragile, divisa tra una mentalità borghese e una romantica. Il suo microcosmo familiare è come un universo e Ninuccia è al centro. La Sastri è una interprete storica, molto amata da Eduardo così come tutte le donne della sua compagnia teatrale. Non ho mai pensato di poterla imitare ma ho tentato di dare del mio al personaggio.”
L’ambientazione del film, spostata agli anni’50, che cosa ha regalato al testo?
Edoardo De Angelis: “la scelta del 1950 è emblematica: in quell’anno Napoli mostra ancora le ferite della guerra ma intravede la nascita del ceto medio. È un anno a metà tra due eventi, assomiglia molto al 2020.”
In cosa si differenzia la sua commedia da quella di Eduardo De Filippo?
Edoardo De Angelis: “la trasformazione linguistica ma mantenendo lo spirito del teatro e del testo, ad esempio usando il fuori campo al posto del fuori scena. Il cambio di linguaggio ha dato nuove possibilità grazie anche alla sceneggiatura di Massimo Gaudioso, l’apporto dello stesso Castellitto e alle musiche di Enzo Avitabile.”
Il lavoro dedicato alla sceneggiatura è stato molto delicato anche per i cambiamenti che abbiamo fatto. Eduardo ha costruito una lingua che permette di apportare novità e nuove battute ma rispettando perfettamente il suo paradigma.”
Accomiatandosi dai giornalisti, Sergio Castellitto ha concluso con una riflessione: “Il testo di Eduardo cambiava ogni sera, sul palcoscenico. Anche noi lo abbiamo fatto e pensiamo che, se fosse ancora vivo, avrebbe apprezzato sia il rispetto del testo, sia il suo tradimento.”
Il film Natale in casa Cupiello sarà trasmesso, in prima serata su Rai 1, martedì 22 Dicembre 2020.
Silvia Levanti
Si ringrazia l’ufficio stampa per l’opportunità.
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