La recensione del film INDIVISIBILI, il dramma diretto da Edoardo De Angelis, con protagoniste Angela e Marianna Fontana.

la locandina del film Indivisibili di Edoardo De Angelis

la locandina del film Indivisibili (2016)

In una Castelvolturno desolata e desolante, dove il mare guarda immobile una distesa di rifiuti, dove i neri, come i bianchi, convivono in una realtà allucinata e sconfortante, Viola e Dasy sono due gemelle siamesi che mantengono economicamente i genitori, esibendosi come cantanti neomelodiche a matrimoni e feste dal sapore kitsch.

Quando, alle soglie dei 18 anni, scoprono che un chirurgo può operarle e separarle, le ragazze sperano di poter mettere mano ai soldi guadagnati cantando fino a quel momento, per finanziare l’intervento. Resesi però conto che i genitori hanno sperperato i loro denari, Viola e Dasy scappano. Per la prima volta si ritrovano sole, in una fuga che le porterà a cercare aiuto economico prima dal prete (non così differente dal padre delle giovani) e poi da un produttore discografico che si dimostra interessato verso altri lidi.

Gianfranco Gallo, Angela e Marianna Fontana nel film Indivisibili - Photo courtesy of Medusa Film

Gianfranco Gallo, Angela e Marianna Fontana nel film Indivisibili – Photo courtesy of Medusa Film

De Angelis in Indivisibili si discosta dalla classica rappresentazione della figura del freak: le due ragazze sono sí sfruttate, ma sono anche oggetto del desiderio per il produttore proprio perché rappresentano il quid fuori dall’ordinario e, di conseguenza, sessualmente appetibili. Ma, soprattutto, arrivano a rappresentare una sorta di Madonna sdoppiata, delle vergini, delle martiri, da venerare per una comunità straniata che non sa più “a che Santo votarsi” e che, guidata da un prete/boss speculatore, sceglie una religione a metà tra il paganesimo e la superstizione, che cerca protezione nel gesto taumaturgico di toccare le sorelle nel punto in cui la natura le ha unite.

La direzione della fotografia di Ferran Paredes Rubio aiuta il regista a raccontare questa favola grottesca: i cieli plumbei, i panorami deprimenti, portano inevitabilmente lo spettatore a provare un senso di attrazione-repulsione per tutto ciò che circonda le ragazze, anime nobili del film (perché adolescenti, ingenue, sognatrici…) e attrici eccezionali (le gemelle Angela e Marianna Fontana) capaci di reggere tutto il peso dell’opera del regista campano.

Il cineasta affronta con coraggio e originalità il tema della diversità, adottando un linguaggio che oscilla tra il crudo realismo e il dramma onirico e che pone Indivisibili sicuramente tra i film più interessanti nel panorama del cinema italiano degli ultimi anni.
Il finale inaspettato rende chiaro l’intento di De Angelis di raccontare una storia di dolorosa separazione, dalla quale, ci si augura, si possa rinascere, magari intonando una canzone di Janis Joplin.

Violetta Biagiotti

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