Recensione di Le strade del male, il film di Antonio Campos in streaming su Netflix dal 16 settembre 2020.
SCHEDA DEL FILM
TITOLO ORIGINALE: The Davil All the Time
REGIA: Antonio Campos
CAST: Tom Holland, Robert Pattinson, Haley Bennet, Bill Skarsgard
DURATA: 138′
PIATTAFORMA: Netflix
RECENSIONE
A Knockemstiff, in Ohio, alcuni loschi personaggi, tra cui un predicatore diabolico, una coppia inquietante e uno sceriffo disonesto, incombono sul giovane Arvin Russell, già rimasto orfano quando era solo un bambino. Il ragazzo farà di tutto per proteggere ciò che resta della sua famiglia.
Antonio Campos (Afterschool, Christine) traspone l’omonimo romanzo di Donald Ray Pollock e realizza un’opera cupa, a metà fra un sofferto racconto di formazione e una storia nera.
Impostato con continui avanti e indietro nel tempo, il film è introdotto e narrato da una voice over che in modo ossimorico rende fiabesca un’atmosfera in realtà profondamente oscura e pesante. Sicuramente è interessante la scelta di far narrare il film dallo scrittore del romanzo, anche se non se ne sentiva la necessità, anzi, la voce non fa che sottolineare ciò che vediamo dalle immagini.
Sono gli anni della Beat Generation, ma siamo lontanissimi da quei luoghi e da quella cultura: Le strade del male mette in scena un’America che rigurgita personaggi che hanno vissuto la Seconda Guerra Mondiale e ne portano con sè tutte le cicatrici. Incapaci di vivere la loro epoca, è come se fossero rimasti indietro nel tempo, schiacciati da un’America provinciale dove l’unica ancora di salvezza è un predicatore tanto carismatico quanto inquietante e vuoto.
Il tema della colpa è così strisciante che corrompe ogni personaggio. Nessuno è esente dal conto delle conseguenze, che qui si pagano eccome, anche quelle di azioni banali come andare al bar a bersi un boccale di birra. In un intreccio quasi alleniano, ogni filo seguito da un personaggio s’intreccia a quello di un altro e nessuno viene risparmiato. Il destino muove le sue pedine in modo spietato.
“Certe persone nascono solo per essere sepolte”.
Il film è strutturato come una vera e propria tragedia, dove ogni scelta da compiere porta a un sacrificio. Alla fine però s’intravede la luce, perché il personaggio di Tom Holland è l’uomo di domani, infatti non solo fugge dalla provincia, ma lo fa su un pulmino Volkswagen.
Forti le interpretazioni di tutti gli attori, primo fra tutti proprio Holland, protagonista/eroe disperato, onesto, giovane uomo tutto d’un pezzo con un altissimo senso della famiglia e della morale. Un angelo custode che ama vendicarsi. E poi c’è l’antagonista, interpretato da Robert Pattinson – che ricrea un perfetto accento da redneck – eccezionale nel ruolo del viscido predicatore, un vampiro che si prende quello che vuole senza chiedere
Ma sono degni di nota anche Bill Skasgard, Mia Wasikowska, e Harry Melling (il Dudley della saga di Harry Potter, quasi irriconoscibile).
La colonna sonora è la ciliegina su una torta in cui ogni ingrediente è al posto giusto. Il film ripesca gemme del passato Country, Blues, e Honky Tonk che si sposano perfettamente con il contesto rappresentato. Non esiste ancora l’idea della grande musica rock che da lì a breve arriverà, seppur importata.
Un pensiero che sorge alla fine del film: che idealmente i personaggi della coppia di assassini sono quelli che alla fine di Easy Rider uccidono Billy e Capitan America.
Margherita Giusti Hazon
TRAILER UFFICIALE
Laureata in Lettere Moderne, Margherita lavora alla Fondazione Cineteca Italiana, collabora con la rivista Fabrique du Cinéma, ha in corso alcuni progetti come sceneggiatrice e ha pubblicato il suo primo romanzo, CTRL + Z, con la casa editrice L’Erudita.
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