Recensione de GLI ANNI PIU’ BELLI, la pellicola di Gabriele Muccino che ci regala la storia di una generazione. Ora su Sky Cinema e da ottobre in home video.

GLI ANNI PIU' BELLI locandina

La locandina del film GLI ANNI PIU’ BELLI.

SCHEDA DEL FILM

REGISTA: Gabriele Muccino
CAST: Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria
DURATA: 129 minuti
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
USCITA IN HOME VIDEO: 1° ottobre 2020


RECENSIONE

Se mi avessero fatto vedere Gli anni più belli senza dirmi chi fosse il registra, non avrei avuto dubbi.

Perché, se qui troviamo il remake del film di Ettore Scola, C’eravamo tanto amati, ma anche La la land, o La meglio gioventù, non avrei avuto dubbi.

Gabriele Muccino ha uno stile tutto suo, che è inconfondibile.

A partire dal cast. Chiama gli amici di sempre, con qualche new entry: Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria e anche Nicoletta Romanoff. Manca Stefano Accorsi all’appello, che ti aspetti arrivi da un momento altro, come da mucciniana memoria, e la compagnia è al completo! Del resto, squadra vincente, non si cambia.

Gli anni più belli - Photo: courtesy of 01 Distribution

I protagonisti del film GLI ANNI PIU’ BELLI – Photo: courtesy of 01 Distribution.

Ho visto la pellicola uscita nelle sale italiane il 13 febbraio 2020 e che dopo lo stop dato dal lockdown, è tornata al cinema il 15 luglio.

Martedì 8 settembre era già disponibile su Sky Cinema Uno.

Gli anni più belli è la storia di un gruppo di amici, delle loro vite attraverso i fatti del nostro Paese che dettano lo scandire il tempo. Paolo (Kim Rossi Stuart) e Gemma (Micaela Ramazzotti) ballano sulle note del Tempo delle Mele. Sono adolescenti e il loro amore inizia così, da subito difficile e tormentato.

Siamo nella Roma delle borgate, fatta di vite semplici e faticose.

Giulio (Pierfrancesco Favino) e Riccardo (Claudio Santamaria) completano il gruppo. Vogliono cambiare il mondo, ognuno con la propria personalità. Giulio sceglie la facoltà di legge e Riccardo la via dell’arte. E’ sul set cinematografico per una piccola comparsa che incontra Anna. Interpretata dalla cantante Emma Marrone, piace la sua performance di attrice, una donna che crede inizialmente nell’amore e negli ideali di gioventù, che dovrà poi fare i conti con le bollette e l’affitto da pagare.
Paolo invece sceglie la letteratura, una vita più ordinaria, sperando di cambiare quel mondo attraverso l’insegnamento e l’educazione dei giovani. Ci crede e lo trasmette con passione ai suoi studenti.

Gli anni più belli - photo courtesy of 01 Distribution

Kim Rossi Stuart in una scena del film GLI ANNI PIU’ BELLI. Photo: courtesy of 01 Distribution.

Un’esistenza all’insegna dell’attesa quella di Paolo, non solo del tanto agognato posto fisso, quella cattedra che non arriva mai, come accade davvero a molti supplenti precari da secoli, ma anche dell’amore. Gemma se ne è andata, lasciando Paolo come in una sorta di bozzolo: lui aspetta lei, incapace di regolare a livelli più alti il volume della sua vita. E lei torna. Sì. Ma la vicenda si complica e il legame di amicizia, che sembrava l’unico punto fermo dell’esistenza, si sfascia.

Quattro storie, quattro personalità diverse che crescono, si evolvono, cambiano.

E rinnegano i propri valori, come capita a molti quando l’odore dei soldi e del potere spazza via il passato e ti fa dimenticare chi sei. O quando semplicemente devi fare un passo indietro, perché non ce l’hai fatta e l’affitto devi pagarlo comunque, mettendo da parte l’orgoglio e gli ideali, per continuare a sopravvivere.

Gabriele Muccino, che ha scritto Gli anni più belli con Paolo Costella, ci regala davvero un bel film, di quelli che ti ricordi.

GLI ANNI PIU' BELLI - Photo: courtesy of 01 Distribution.

I protagonisti del film GLI ANNI PIU’ BELLI – Photo: courtesy of 01 Distribution.

Una narrazione corale che passa attraverso il muro di Berlino, il processo di Mani pulite, con un flash dalla tv che inquadra Antonio Di Pietro e le monetine tirate a Craxi.

La politica cambia e la trasformazione è dettata dall’arrivo dei Grillini, che il regista chiama Movimento del cambiamento. E infine la tremenda notizia, appresa dai quattro amici, dagli schermi ormai diventati piatti e dai divani delle diverse case e vite: l’attentato dell’11 settembre.

Muccino ci racconta una generazione, la sua, la mia e quelli di molti.

Ci racconta la vita e quella sete di viverla, ogni attimo, nei suoi respiri più intimi e profondi. Sbagliando, cambiando strada mille volte alla ricerca di quella felicità, che è un tema tanto caro al registra e che è innegabilmente l’obiettivo di tutti. O della serenità, come alla fine ci fa intendere, decisamente più umana ed equilibrata.

La colonna sonora è di Claudio Baglioni, Gli anni più belli.

Una scelta azzeccata, come quella di Nicola Piovani per le musiche, che chiude il cerchio storico. Noi che ballavamo sulle note Dreams are my reality, ora siamo come Riccardo, dei Sopravvissù. Un soprannome, una sorta di monito che ci ricorda chi siamo, nonostante il cammino e la meta.

Ovunque andremo, le scelte che faremo cammineranno insieme al nostro passato, quello viscerale a cui aggrapparsi, nonostante tutto.

Sarah Pellizzari Rabolini


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