Recensione di NOTTURNO il documentario di Gianfranco Rosi al cinema dal 9 settembre 2020. 

notturno poster film

La locandina ufficiale del Notturno.

SCHEDA FILM

REGIA: Gianfranco Rosi
DURATA: 100 min.
DISTRIBUTORE: 01 Distribution
DATA DI USCITA: 9 settembre 2020


RECENSIONE

Iraq, Kurdistan, Siria e Libano: i confini fra questi quattro paesi sono i territori in cui si muove Notturno, nuovo sforzo documentaristico di Gianfraco Rosi, in lizza per il Leone d’Oro a Venezia 77.

L’autore di Sacro Gra (Leone d’Oro) e Fuocoammare (Orso d’Oro) gira per tre anni in Medio Oriente, sulle tracce delle popolazioni sferzate da guerre civili, invasioni straniere e soprattutto gli orrori della presenza dell’Isis. E delle loro vite.
Queste ultime vanno a comporre il mosaico del film, tramite parole e testimonianze dirette ma soprattutto immagini e scenari, che rendicontano esistenze quotidiane di inimmaginabile precarietà, povertà e cronico terrore.

NOTTURNO. Photo: courtesy of 01 Distribution.

Un momento del documentario NOTTURNO. Photo: courtesy of 01 Distribution.

Le immagini di Notturno sono una sostanza tremenda e tragica, e forse proprio per questo è maledettamente stridente la cura elegante dell’inquadratura, l’estetica patinata da opera di fiction, l’autocompiacimento formale di Rosi.
La composizione delle inquadrature trasforma le vite disperate in quadri fin troppo composti ed artificiosi, filtrando tanto, troppo i contesti quasi sempre scarni e massacrati. Un’osservazione eccessivamente partecipante.

Le scelte visive di Notturno sono di per sé, cinematograficamente, meravigliose, ma depotenziano (o perlomeno alterano) le storie dei protagonisti. Storie da conoscere certo, alcune cariche di pathos, come i resoconti dei ricordi di bambini rimasti ostaggio insieme alle loro famiglie di alcuni nuclei terroristici Isis. Storie che però falliscono nel raggiungere un significato unitario, una coerente e inclusiva analisi del tema, coraggioso certo ma anche incredibilmente ampio.

NOTTURNO. Photo: courtesy of 01 Distribution.

Un momento del documentario NOTTURNO. Photo: courtesy of 01 Distribution.

L’incursione di Notturno, definita dallo stesso autore “un film di luce sul buio delle guerre”, si riduce così invece ad una rassegna di momenti, fugaci diapositive di mondi, nazioni, famiglie, bambini da ricostruire e bambini nati col mitra in mano.

Cose che sappiamo esistere e che l’opera di Rosi ci ricorda, ma non ci permette di sviscerare o conoscere trasversalmente.
Come già capitato in Fuocoammare, oltretutto, qua e là qualche infiltrazione di pietismo distrae ulteriormente, mettendo ancora più a dura prova la volontà, da parte di chi guarda, di percepire la genuinità di Notturno. Che l’indomani rischia di aver perso traccia, grave decorso per qualsiasi film o documentario, figuriamoci quando si maneggia una materia del genere.

Luca Zanovello


TRAILER UFFICIALE